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Solidale con Tosti, il giudice dell’Aquila sospeso per il crocifisso in aula
Publie le venerdì 3 febbraio 2006 par Open-PublishingStufo di vedere da anni un crocifisso enorme sulla parete allo sportello
dell’ufficio elettorale di Padova (uno ancora più grande è nella sala
consiliare dove si celebrano i matrimoni laici!), ho deciso di riconsegnare
la scheda elettorale al mittente.
Al pari della legittimità di un carabiniere mafioso, l’istituzione in Italia, senza eccezioni, si sottomette allo strapotere dell’ignoranza cristiana. Non ci sono forze politiche che
rappresentano la discriminante assoluta di civiltà che è la laicità.
Le forze in campo, compresi i radicali, fanno troppo poco rispetto a quello che
si può e si deve fare per denunciare l’illegalità, l’incongruenza umana e la
violenza insita nell’egemonia crisitana.
Spero che le iniziative di disobbedienza e di visibilità pubblica nelle manifestazioni siano più efficaci.
Un caro saluto a tutti.
Sergio Martella