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Solidarietà a Dante De Angelis, ferroviere licenziato
Publie le mercoledì 15 marzo 2006 par Open-Publishing2 commenti
FALCRI Banca Nazionale del Lavoro
Sindacato Autonomo Lavoratori
Segreteria dell’Organo di Coordinamento
www.falcribnl.com - e mail: falcribnl@yahoo.it

QUANDO LA SOLIDARIETA’
NON DEVE RIMANERE UNA BELLA PAROLA
Ricordiamo a chi ci legge che la FALCRI BNL è tra i fondatori del Coordinamento Milanese di Solidarietà “DALLA PARTE DEI LAVORATORI” composto da attivisti sindacali di varie sigle e categorie che sta intervenendo CONTRO i licenziamenti dei 4 ferrovieri genovesi avvenuto in seguito alle loro dichiarazioni rilasciate durante la trasmissione Rai “REPORT” e CONTRO il licenziamento di Dante De Angelis (macchinista FS e Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza).
Riportiamo il comunicato stampa.
Un altro ferroviere è stato licenziato
perchè ha "osato" difendere la sicurezza del trasporto ferroviario
(dopo i 4 ferrovieri genovesi licenziati per la trasmissione Report ):
il macchinista Dante De Angelis
RLS (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza) di Roma S.Lorenzo,
promotore insieme ad altri RLS dello sciopero dopo il tragico incidente di Crevalcore
MOBILITIAMOCI PER ESPRIMERE
LA NOSTRA SOLIDARIETA’
il Coordinamento Milanese di Solidarietà "DALLA PARTE DEI LAVORATORI"
invita tutti a partecipare contro l’ignobile atto di rappresaglia nei confronti di un lavoratore colpevole solo d’aver compiuto fino in fondo il proprio dovere.
Giovedi 23 marzo 2006 ore 15.30
Assemblea a Milano contro i licenziamenti
Sala "DLF", Sottopasso Pergolesi, (Stazione Centrale Milano)
Facciamo pervenire la nostra solidarietà anche inviando messaggi con oggetto:
Solidarietà a Dante De Angelis rlsroma.pax@tiscali.it
e per conoscenza a: cmslavoratori@tele2.it
il Coordinamento Milanese di Solidarietà “DALLA PARTE DEI LAVORATORI”
Ferrovie/ OrSA Macchinisti Uniti Lombardia; Ferrovie e Appalti Ferroviari /CUB Trasporti Lombardia; Ferrovie / SULT; Ferrovie Nord Milano /ATTAC Milano; ATM Milano/ FILDIAI-CILDI; ATM Metropolitana Milanese / OrSA Macchinisti Uniti; ATM Milano/ SAMA-FAISA Confail; TPM Monza/ Lavoratori Trasporti Pubblici Monzesi; Trasporto Aereo/ CUB Trasporto Aereo; IBM Vimercate/ delegati RSU; Alfa Romeo Arese/ FLMU-CUB; AMSA Milano/ FLAICA-CUB;
Scuola / L’AltrascuolA Unicobas Lombardia; Comune di Milano/ RdB-CUB; Nord Servizi srl/ RSU; Sanità /SAP Unicobas Sanità; Poste/Cobas PT CUB; Banche/ FALCRI BNL; CUB Lombardia; CIB Unicobas Lombardia; OrSA Lombardia;
ACU/Associazione Consumatori Utenti; ATTAC ; Comitato Milano-Brianza
Sede provvisoria presso: OrSA Macchinisti Uniti , Stazione Centrale - Piazza Duca d’Aosta - MILANO Tel. 02 6371 2543
Messaggi
1. > Solidarietà a Dante De Angelis, ferroviere licenziato, 16 marzo 2006, 12:10
Un mese fa il disastro ferroviario di Roccasecca
di Dante De Angelis*
Roma 20 gennaio 2006
Il disastro ferroviario di Roccasecca, il 20 dicembre, non doveva accadere. Non era ancora trascorso un anno da quando, sulla linea a binario unico tra Bologna e Verona un treno regionale presumibilmente a causa della fitta nebbia, a Crevalcore, non rispettava un segnale rosso e si schiantava contro un treno merci che viaggiava in senso opposto. Vi furono 17 morti, forti polemiche, il cordoglio nazionale, proteste sindacali e l’impegno a che non accadesse mai più. E’ passato un anno da quel tragico 7 gennaio ma, come se un secolo di scoperte, tecnologie innovazioni e progresso e disastri non avesse insegnato nulla, un altro treno, privo delle attrezzature minime di ausilio alla guida - la ormai famosa ripetizione segnali - nella stazione di Roccasecca ha tamponato il treno che lo precedeva. Tanti feriti, poi due vittime, ancora le polemiche, qualche balletto di poltrone e la rabbia dei ferrovieri che negli anni dei navigatori satellitari, delle alte velocità, e delle pubblicità con i supereroi, guidano ancora il treno come lo guidavano i macchinisti delle locomotive a vapore. Sembra impossibile ma è proprio cosi: il treno 2361 partito da Roma e diretto a Campobasso viaggiava a vista, con gli occhi, le mani e la destrezza del macchinista esattamente come facevano i musi neri delle vaporiere. Con la paradossale aggravante che sul tratto interessato, tra Roma e Cassino, il binario in realtà è attrezzato per trasmettere a bordo le informazioni ma le cabina di guida delle automotrici diesel 663, che collegano il Molise a Roma, non hanno a bordo l’apparecchio ricevente. A Crevalcore era il contrario: il treno era attrezzato con le più moderne tecnologie per ricevere a bordo il segnale di prudenza ma la linea non era in grado di trasmetterlo.
Due tragedie, due scenari identici in cui l’assenza di ausili per la guida è stata una causa determinante. Qualcuno già grida all’errore umano ma i ferrovieri che conoscono i dettagli dicono che non si può lasciare solo un lavoratore quando un suo banale errore può avere effetti catastrofici, né ci si può fidare di impianti elettrici di stazione che subiscono interferenze manutentive durante il normale traffico dei treni. A pochi metri dal luogo dello scontro, nella stazione di Roccasecca passano i binari dell’alta velocità Roma Napoli dove i treni viaggeranno, con sistemi molto sofisticati che promettono prestazioni eccezionali sotto il profilo della sicurezza, addirittura a 300 Km/h. La differenza tra le sacche di arretratezza tecnologica e le punte avanzate dell’innovazione ferroviaria in Italia hanno raggiunto livelli intollerabili e producono effetti devastanti: da una parte vengono assorbite risorse ingenti per progetti faraonici mentre dall’altra i treni dei pendolari e della gran parte di viaggiatori italiani soffrono di carenze finanziarie, di minor attenzione alla funzionalità, al confort e addirittura alla sicurezza. E’ proprio il caso dei treni per Campobasso,
sui quali non sono state mai istallate le apparecchiature di ripetizione segnali ma è stato istallato il famigerato pedale a uomo morto che il macchinista deve azionare continuamente per tutto il tempo di lavoro, pena la fermata automatica del convoglio. Dalla responsabilità di queste scelte, occorre dirlo, non sono immuni le istituzioni regionali che hanno acconsentito che quei treni viaggiassero in condizioni di arretratezza e che non hanno obbligato le Fs all’interno dei contratti di servizio ad adottare tutte le tecnologia di sicurezza già in uso su gran parte della rete ferroviaria italiana. Tutti guardiamo al treno come un elemento necessario per lo sviluppo economico e per la tutela dell’ambiente, ma dall’altra parte lasciamo che anche le scelte strategiche di lungo termine siano compiute da dirigenti che tagliano dove serve, e si affannano a migliorare virtualmente, con la pubblicità, il servizio offerto. A partire dalla sicurezza, invece, abbiamo tutti il dovere di intervenire ad ogni livello per modificare concretamente, e non virtualmente, le materiali condizioni delle nostre ferrovie che restano un patrimonio inalienabile dell’intera collettività e che le forze politiche di sinistra, che si candidano a guidare il Paese, hanno il dovere e la responsabilità di salvaguardare per un trasporto sicuro, pubblico e sociale.
*macchinista, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
1. > Solidarietà a Dante De Angelis, ferroviere licenziato, 18 marzo 2006, 10:21
Fs, dacci oggi l’incidente quotidiano
di FR.PI. 17.3.06
Grave un operaio vicino Cassino. Si prepara lo sciopero contro i licenziamenti
Un incidente al giorno. Se ci limitiamo a quelli così gravi da finire sulle scrivanie dei giornali perché c’è il morto o il ferito grave. Ieri è toccato a un altro operaio della manutenzione che lavorava alla sistemazione dei binari nei pressi della stazione di Fontanarosa, nei pressi di Cassino (Frosinone). Sfiorato da un treno interregionale è finito in un fossato, battendo la testa. Le condizioni sono considerate gravi. A 48 ore dall’incidente di Garbagnate, a 72 dalla morte di un operaio della manutenzione a Foggia, la strage continua nella più completa indifferenza delle Fs. Che, anzi, provano a moltiplicare le piccole provocazioni. L’azienda si era detta disponibile, nel corso di un incontro con i sei sindacati firmatari di contratto, a rivedere il licenziamento di Dante De Angelis, il macchinista e delegato alla sicurezza «bruciato» perché si era rifiutato di guidare un Eurostar equipaggiato con il pedale Vacma (l’ormai famoso «uomo morto», pseudo-sistema di sicurezza risalente agli anni ’30), nonostante ben 4 Asl lo abbiano giudicato dannoso per il guidatore e potenzialmente pericoloso per tutti i passeggeri. Quando, però, i legali di Dante tra cui il prof. Piergiovanni Alleva, dell’ufficio giuridico della Cgil, si sono incontrati con i colleghi della controparte hanno scoperto che per Fs nulla era cambiato: Dante restava licenziato, ma gli veniva offerto un’obolo temporaneo. «Una contradizione concettuale commenta Alleva che può ingenerare equivoci». In pratica, se Dante accettase questo «assegno mensile» riconoscerebbe anche la legittimità del proprio allontanamento. Il provvedimento «coerente con l’impegno assunto in trattativa, dice ancora Alleva, sarebbe invece «la sostituzione del licenziamento con la sosensione cautelativa retribuita per la durata strettamente necessaria» alla risoluzione legale del caso. A questo punto il coordinatore nazionale dell’Orsa, Bruno Salustri, ha reso noto che il suo sindacato «sta valutando l’idea di proclamare uno sciopero nazionale (insieme a Cgil, Cisl, Uil, Fast); intanto rompiamo le trattative in atto sull’uso del sistemaVacma». Una decisione finalmente chiara e che forse doveva essere presa addirittura prima. Il cooordinamento di base dei delegati Rsu e Rls, intanto, aveva già preso l’iniziativa di indire le «procedure di raffreddamento» previste dalla legge per arrivare a proclamare lo sciopero. Ezio Gallori, lo storico leader dei macchinisti ora in pensione e animatore della rivista Ancora in marcia, ha benedetto l’iniziativa - sia del sindacato che dei ferrovieri di base. Stigmatizzando però alcune esitazioni dei sindacati, che in un primo momento avevano dato l’impressione di ritenere il licenziamento «un caso individuale». La «durezza» dell’azienda fa insomma saltare uno dopo l’altro tutti gli atteggiamenti mediatori sviluppatisi in questi ultimi anni. In un certo senso, all’interno delle Fs, dà occasione ai sindacati di ritrovare finalmente il senso della propria missione.
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