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Solidarietà ai compagni dello SLAI COBAS e dell’AVae-m

Publie le giovedì 18 ottobre 2007 par Open-Publishing
1 commento

Partito dei CARC (Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo)

La repressione nei confronti dei comunisti, delle avanguardie dei lavoratori, avanza e si inasprisce!

Il 16 ottobre sono scattate perquisizioni a carico di 27 sindacalisti e compagni in tutta Italia con la oramai solita accusa di 270bis e 272 (associazione sovversiva e propaganda sovversiva) su una indagine della procura di Potenza. Oltre le perquisizioni nelle case dei compagni, tra i quali quelli dell’associazione Associazione Vittime armi elettroniche-mentali (AVae-m), si sono aggiunte le perquisizioni a ben sei sedi del sindacato Slai Cobas per il sindacato di classe. Al centro della solita propaganda dei mass media, denigratoria e falsa, è stata posta la supposta attività sovversiva che si sarebbe svolta alla Fiat di Melfi. In contemporanea, il blog di Panorama riportava la notizia che alla Piaggio di Pontedera, dove al referendum sul Protocollo del 23 luglio avrebbero vinto i NO, sarebbero state trovate durante lo scrutinio due schede con disegnate una stella a cinque punte: ottimo motivo per inviare immediatamente la Digos in fabbrica alla caccia dei “terroristi”! I sindacati hanno sostenuto che la vittoria del SI tra i lavoratori è stata raggiunta con una maggioranza del ben 81%. Ma in tutto il gruppo Fiat, alla Pontedera e in tante altre piccole e medie fabbriche metalmeccaniche, hanno vinto e stravinto i NO! Non si sa bene come si possa aver raggiunto un quorum così alto per i SI. Davanti una risposta chiara e netta dei lavoratori metalmeccanici alla politica filo padronale dei sindacati e alla politica filo-governativa di tutta la sinistra borghese, parte l’ennesimo attacco repressivo nei confronti di chi lotta per la difesa delle conquiste, nei confronti di chi si oppone allo sfruttamento dei lavoratori, all’avanzare della repressione.
A fronte dell’ambiguità sempre più evidente del sindacato di regime aumentano le sue spaccature interne e principalmente aumenta la distanza tra la sua base e la sua dirigenza. La vita dei lavoratori peggiora ogni giorno di più: stipendi da fame, lavoro precario, affitti esorbitanti, caro-scuola, aumento dei prezzi di tutti i beni di prima necessità. Davanti al malcontento dei lavoratori sempre più sottopagati e sfruttati la risposta è la repressione. Del resto per fare incassare ai lavoratori (che in passato hanno lottato e conquistato condizioni di vita e di lavoro decenti) un ritorno ad una condizione di miseria e sfruttamento della borghesia, nella sua veste più arrogante di destra e nella sua veste di “amica dei lavoratori” di sinistra, non rimane che la repressione. Ogni lavoratore insoddisfatto, ogni lavoratore che si lamenta, è un possibile ribelle. Così ogni lavoratore che lotta, ogni avanguardia di lotta, ogni sindacalista sincero, ogni comunista, è un pericolo per la conservazione del potere della borghesia, perché ognuno di loro può contribuire a che ogni insoddisfazione, ogni lamento e, più che altro, ogni singola lotta, si unisca e si trasformi in organizzazione. Ecco che si rafforza la caccia al terrorista!
La borghesia scavalca sempre di più le sue stesse leggi democratiche per mantenere il suo potere.
Gli arresti degli antifascisti milanesi e reggiani e la loro condanna per “concorso morale”, gli arresti dei compagni del 12 febbraio e di quelli che hanno espresso loro solidarietà, la condanna di ieri ai compagni bolognesi a dieci mesi di carcere per aver fatto scritte sui muri, l’aumento dell’arroganza e dell’impunità dei fascisti che accoltellano compagni, giovani, omosessuali, aggrediscono zingari e barboni, sono solo gli ultimi esempi dell’arroganza borghese. La libertà di parola e di espressione viene soffocata, il diritto per la classe operaia e per le masse popolari di organizzarsi viene represso. Anche in questa ultima “brillante” operazione si vede come la borghesia, le sue forze dell’ “ordine” e parte della sua magistratura fanno delle loro leggi quel che vogliono a loro esclusivo uso e consumo. I compagni sono indagati per l’articolo 272 che è stato abrogato l’anno scorso! I membri della AVae-m sono stati perquisiti e gli sono stati sequestrati computer e altro materiale, ma non risultano indagati! Se a questo aggiungiamo i nove procedimenti a carico del (n)PCI e del Partito dei CARC, gli arresti a carico dei compagni di A Manca pro s’Indipendenzia e anni fa a carico di Iniziativa Comunista e la lista, ormai enorme, degli indagati, perquisiti, spiati, per non parlare delle violazioni, ormai continue, del diritto internazionale, con la perpetrazione delle sparizioni e delle torture da parte della CIA e dei servizi segreti europei è evidente che la “democrazia” si sta trasformando rapidamente in regime. Un regime adatto a soffocare ogni possibile manifestazione di dissenso, ogni possibile lotta.
Come sempre i primi a essere colpiti sono tutti coloro che in qualche modo lottano per un mondo di giustizia! Lottano per un mondo dove non esistono i ricchi e i poveri, dove non esiste l’ingiustizia sociale, un mondo socialista! Sono loro che vengono additati come terroristi! Sono loro che vengono perseguitati!

Mobilitiamoci per fare dell’Italia un nuovo paese socialista!
Mobilitiamoci contro la repressione dei comunisti, dei sindacalisti, dei lavoratori!

Messaggi

  • IL PADRONATO ORDINA………
    L’APPARATO REPRESSIVO ESEGUE !

    All’alba del 16 ottobre è scattato l’ennesimo penoso teorema giudiziario ai danni di attivisti e lavoratori aderenti allo SlaiCobas Sindacato di classe e alla FlmuCub.
    Prendendo le mosse dalla dura lotta dei lavoratori Fiat- Sata di Melfi nel 2005 “ contro il TMC2, l’abnorme contenzioso disciplinare e gli incidenti sul lavoro” , la Procura di Potenza ha fatto eseguire una trentina di perquisizioni in varie località del Potentino, aTaranto,Palermo,Milano,Bergamo,Marghera,Ravenna :
    tutte le perquisizioni hanno avuto esito negativo, ma agli interessati sono stati sequestrati computer, volantini,pratiche,documenti riguardanti l’attività sindacale. Infine, a tutti è stato notificato il rituale “ art.270 bis”,la solita e abusata “ associazione sovversiva”, tanto per far gravare sui media la rilevanza dell’operazione e purtroppo , far precipitare sui malcapitati altre drastiche conseguenze : la Direzione Fiat di Melfi , cogliendo al balzo l’opportunità( e/o avendone le mani in pasta) ha licenziato in tronco 3 operai , attivisti sindacali dello SlaiCobas e dell’Flmu ! (Tonino Innocenti, da tempo uno dei licenziati storici, ha subito “ solo la perquisizione” !!).
    UNA VIOLENZA PREMEDITATA !
    La vigliacca azione del patron Fiat – scornato dal rifiuto plebiscitario del “ protocollo 23 luglio” (nonostante la smisurata truffa orchestrata da Cgil-Cisl-Uil) a Melfi come in tutto il Gruppo Fiat e in gran parte dell’Industria – che non vede l’ora di vendicarsi degli operai conflittuali, licenziandoli e scaricandogli contro calunnie e repressione .
    Una lezione intimidatrice e ritorsiva nei confronti di tutti i lavoratori del Gruppo Fiat , che a Melfi come a Pomigliano, Atessa,Termoli, Mirafiori,….già scioperano massicciamente contro i massacranti turni di lavoro e i gravosi incidenti,e che si apprestano allo SCIOPERO GENERALE del 9 novembre ,convocato sia “ contro la precarietà ,per i diritti sociali” , sia per il rinnovo di contratto dignitoso con forti aumenti salariali per recuperare il carovita.
    Questa sporca operazione è storia repressiva al presente! Non le bubbole “sulla ricerca delle infiltrazioni estremiste nelle fabbriche a partire dalla lotta di Melfi nel 2005” !
    Perché sono le attuali lotte – l’insorportabilità del clima da caserma che si vive in fabbrica, insieme all’intensità dello sfruttamento e alla pochezza di salari intorno a 1000 euro - che preoccupano lo staff Fiat con in testa Marchionne. Il suo piano fino al 2010 prevede “ lacrime e sangue” : ritmi uniformi che superano il TMC2 , sabati-domeniche lavorativi,taglio degli addetti,contratti precari, attacco al diritto di sciopero, espulsione di lavoratori-Rsu scomodi e incompatibili.
    Del resto, questo è lo stesso scenario disegnato dall’accordo tripartito Governo-Confindustria-Sindacati : “ PIU’ competizione, fatica, precarietà, MENO salari, pensioni,diritti”.
    E come sempre, a chi non si adegua “ giù botte”: intimidazioni,discriminazioni,licenziamenti,denunce,processi, galera ! Alla faccia della tanto strombazzata democrazia, il pomposo e scontato “ partito democratico” inaugura il suo percorso attaccando i lavoratori !!
    Faremo quanto è nelle nostre possibilità per sostenere l’immediato reintegro dei licenziati, alla Fiat di Melfi e ovunque si produca un similare misfatto nei confronti dei lavoratori.
    Anche questa volta faremo in modo di dare un grosso dispiacere al Gruppo Fiat, a quel padronato irriducibile che cova il desiderio di sconfiggere la classe lavoratrice e il conflitto sociale .
    Nel mentre stiamo producendo il massimo sforzo per la diffusione e la riuscita dello SCIOPERO GENERALIZZATO del 9 novembre e delle decine di manifestazioni – che se perdura questa situazione, avranno alla testa gli operai con gli striscioni”contro i licenziamenti” – ESPRIMIAMO L’INCONDIZIONATA SOLIDARIETA’ai compagni/e e alle associazioni sindacali colpite , l’IMPEGNO nel denunciare e far fallire miseramente il “ teorema potentino”.

    Roma,18 ottobre 2007
    COBAS LAVORO PRIVATO-CONFEDERAZIONE COBAS