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Solidarietà con le compagne ed i compagni espulsi dal McPCL

Publie le lunedì 23 aprile 2007 par Open-Publishing
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Abbiamo accolto con vivo stupore la notizia dell’approvazione dell’ordine del giorno (approvato con 52 voti a favore, primo firmatario Marco Ferrando) attraverso il quale la prima Assemblea Nazionale del McPCL, tenutasi a Rimini il 14 e 15 Aprile e della quale il sito ufficiale ha sempre taciuto, chiede:

la "separazione [leggasi, espulsione] con i/le compagni/e che assumano ed approvano il testo pubblicato su Contropiano" dai compagni Monti, Fabiani e Bortolozzo intitolato "Il Comunismo, appunto".

Dall’o.d.g. approvato si evince che tale separazione è "determinata da un livello di contrasto programmatico non riducibile a sintesi. Ciò per due evidenti motivi:
 il primo è che se un partito fondato su basi programmatiche e progettuali deve avere il massimo di dibattito e confronto politico all’interno di tale quadro, verrebbe meno alla sua stessa natura se si aprisse a forze che tale programma non condividono, trasformandosi in un partito "contenitore";

 il secondo è che nel quadro delle divergenze programmatiche così indicate si aprirebbe inevitabilmente nella nostra organizzazione una conflittualità permanente da esse sovradeterminata, a prescindere dal confronto strategico e tattico concreto, con risultati del tutto negativi per il processo positivamente in corso di costruzione del Partito".

Il primo punto è intrinsecamente opinabile poiché ancora trattasi di Movimento e non di Partito, non essendosi mai svolto il primo congresso (fondativo) ed essendo Marco Ferrando non un segretario, ma un semplice portavoce.
Non dobbiamo tornare sulla differenza sussistente tra Movimento e Partito, ritenendo ciascuna compagna e ciascun compagno in grado di capirla benissimo da sé.

Il secondo punto, senza entrare nemmeno nel merito di una questione psicologica che nulla ha a che fare con la politica (la percezione della "inevitabilità" della conflittualità basata su quali prove, su quali assunti?), evidenzia un dato forte:
l’ "inevitabilità" della "conflittualità" minaccia ("divergenze programmatiche") non il processo di costruzione del Partito ma la sua Proposta strategica, elaborata da Progetto Comunista, di cui è portavoce sempre Marco Ferrando.

Dalla sintesi di queste due brevi analisi emergono due conclusioni a mio avviso notevoli:
 il Movimento è nato bloccato su tale progettualità politica e perciò ha avuto ben pochi margini per intraprendere un percorso virtuoso di crescita;

 l’approvazione di questo ordine del giorno sancisce espressamente l’assoluta incapacità degli organi dirigenti di Progetto Comunista di far propri i concetti di democraticità e dialettica, notevoli sempre ed ancora di più in un agone di Movimento.

Non possiamo non solidarizzare con le compagne/i bersaglio di questa incivile rappresaglia politica ed invitiamo tutte/i ad inviare adesioni utilizzando tutti gli strumenti democratici a disposizione (comunicati, adesioni individuali, passaparola,ecc).

E’ stata aperta una casella di posta elettronica per raccogliere commenti ed adesioni:

noespulsioni-nel-pcl@libero.it

francesco fumarola, www.mercantedivenezia.org

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