Home > Solidarieta’ e riflessione sul disastro asiatico

Solidarieta’ e riflessione sul disastro asiatico

Publie le venerdì 7 gennaio 2005 par Open-Publishing

SOLIDARIETA’ E RIFLESSIONE

La tragedia che ha colpito il Sud Est Asiatico non si poteva prevedere,
ma con dolore e rabbia constatiamo che "piove sempre sul bagnato": a
pagare sono sempre i milioni di disgraziati e poveri della Terra,
peraltro ammorbati e oppressi da regimi inetti, corrotti e dittatoriali
che minano la vita di quelle popolazioni allo stato di sopravvivenza.

Ci addolora che tra i malcapitati ci siano anche migliaia di occidentali
in vacanza, tra cui centinaia di italiani. In assenza di questo altro
dramma, la vicenda sarebbe passata pressoché inosservata (come avviene
normalmente ogni anno per le migliaia di morti per fame e denutrizione,
per le catastrofi da alluvioni, uragani, terremoti,..), ora invece
soprattutto gli scampati e i parenti delle vittime denunciano le
responsabilità di chi, potendolo fare, non ha comunicato per tempo la
straordinarietà dell’evento in modo tale da limitare la portata dei
morti e dei feriti .

Ci indigna che migliaia di turisti vengano convogliati nei cosiddetti
"paradisi esotici" ignari dei rischi potenziali, della presenza o meno
di piani di emergenza, di qualsiasi conoscenza da adottare in
condizioni similari.

Il business del turismificio impazza e cinicamente non si ferma nemmeno
in presenza di catastrofi umanitarie nello stesso luogo: se, ove mai ha
un senso questa tragedia, lo ha per la riflessione che impone
sull’ulteriore scadimento e la precipitazione dei valori e dell’etica
dei comportamenti umani.

Nell’ora ancor gravida di sgomento e di cordoglio, si ha premura di far
giungere in quelle località devastate i segni evidenti della
solidarietà, affinché alla tragedia non si aggiungano altre calamità e
pestilenze: i fondi raccolti servano al sostentamento immediato, alla
rimessa in sesto dei consessi civili e allo sviluppo in loco di attività
produttive connesse.

In questo momento la Confederazione Cobas è partecipe di due iniziative:
A) la raccolta di fondi, tramite la nostra organizzazione non
governativa Azimut onlus, da destinare a progetti di "Emergency" e ad
altre iniziative a sostegno delle popolazioni locali; il disbrigo più
veloce delle pratiche per la partenza di volontari medici e paramedici
del Servizio Sanitario Nazionale e delle cliniche private.

Le sottoscrizioni possono essere effettuate sul c/c n.113615 ABI 05018 CAB
03200 presso la Banca Popolare Etica (Filiale di Roma) intestato ad
Azimut onlus, specificando nel bonifico la causale "emergenza maremoto".
La e-mail di riferimento per tutte le iniziative e proposte al riguardo
è azimut@cobas.it, i recapiti telefonici 06 70452452 3333180694
Melania Todisco.

B) la pressione sul governo perché conceda agli immigrati: 1) "ai
regolari ", il permesso di partire e di rientrare senza incorrere nei
divieti della Bossi-Fini; 2) "agli irregolari" almeno l’asilo
umanitario, garantendo anche a costoro l’uscita e il rientro, e la
successiva regolarizzazione; 3) di giungere più in fretta nelle località
della tragedia, attivando voli speciali, compreso il trasporto delle
merci raccolte dalla solidarietà; 4) l’accelerazione delle pratiche di
ricongiungimento familiare; 5)
l’apertura umanitaria delle frontiere europee.

Roma, Gennaio 05

CONFEDERAZIONE COBAS