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Solidarietà incondizionata a Compagni Morlacchi e Virgilio
Publie le martedì 26 gennaio 2010 par Open-Publishing3 commenti
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L’azione neofascista in Italia morde sempre più il freno, sino ad arrivare ad azioni clamorosamente montate ad arte. È il caso dell’arresto di Manolo Morlacchi e Costantino Virgilio ad essere l’esempio più lampante di repressione autoritaria compiuto dal governo Berlusconi, almeno dall’inizio di questo grigio 2010.
A parlare apertamente di "paradosso" sono perfino i rappresentanti dello Stato di diritto, della democrazia compiuta che ha vinto e domina incontrastata da 30 anni a questa parte; la definizione, usata rigorosamente in virgolettato in quanto citazione, è stata pronunciata dall’avvocato Giuseppe Pelazza. Avvocato, quest’ultimo, che ha già masticato materia simile in passato: si è occupato infatti degli arresti in massa avvenuti in Milano presso il Centro Sociale Occupato Autogestito COX-18, nell’operazione definita dalle guardie "Tramonto".
Mentre rappresentanti e sostenitori del sistema si sperticavano nel rendere il più fosco possibile il quadro della situazione che ha coinvolto Morlacchi e Virgilio, altrettanta solerzia non è stata neanche lontanamente utilizzata per ricercare ciò che lo stesso Pelazza mise in luce in un incontro-assemblea promosso dagli amici e dai parenti degli arrestati del centro sociale milanese. Riporto di seguito alcuni concetti da lui espressi:
"E’ riduttivo un intervento avvocatesco su una materia come questa. Lo dimostra il contesto in cui si colloca l’operazione “Tramonto”, definita così per fare da controaltare alla rivista “Aurora” che sarebbe, secondo l’accusa, espressione di alcuni degli imputati che si pongono l’obiettivo della costruzione di un partito comunista che tenga conto anche dell’aspetto militare (siamo sul livello di porsi degli obiettivi). Cosa che per altro è stata propria di tutti i partiti comunisti, da che sono esistiti, nella tradizione del marxismo-leninismo, quella quindi di porsi il problema della presa del potere anche con l’utilizzo delle armi. L’operazione “Tramonto” si colloca specificamente in quel momento del febbraio legato ad una temuta crisi di governo e alla questione del raddoppio della base di Vicenza. Però, quest’operazione è espressione di un qualcosa che si è mosso a più largo raggio e per un tempo più lungo. E’ espressione di
un utilizzo dello strumento penale delle indagini come costante inchiesta su delle aree politiche. E qui ci sono dei riscontri di tipo obiettivo, documentabili. Nel senso che molti degli imputati di questo processo erano costantemente sottoposti, fin dal 2001, ad intercettazioni telefoniche, telematiche, ambientali e così via.
Dal 2001 al 2002, ad esempio, era la procura di Trieste che, nell’ambito dell’inchiesta sui così detti Nuclei Territoriali Antimperialisti, (che poi si sono svelati essere un unico soggetto che amava scrivere volantini di rivendicazione per pentole esplosive che faceva scoppiare sotto qualche automobile di piloti o esponenti dell’esercito americano dell’area Veneto-Friuli), ne approfittava per tenere sotto controllo nel Veneto tutta un’ area della sinistra non "in linea".
Si muove poi, nel 2002 e nel 2003, la procura di Bologna, tra l’altro con delle forzature procedurali incredibili."
In buona sostanza, è unavvocato, un giurista, un rappresentante della legge del sistema borghese italiano, a fornire chiaramente il quadro della situazione: in determinati periodi storici, la politica si fa sotto per reprimere quel pensiero ed Ideologia di Sinistra Rivoluzionaria che non si vuole ridurre a fare l’animale da compagnia dei buoni salotti; contemporaneamente, l’azione esercitata dall’altro potere, quello giudiziario, si muove di pari passo, avendo esso tutti gli strumenti utili alla repressione ed all’annientamento militare delle nuove Resistenze. Se ancora non esistono provvedimenti legislativi sufficientemente repressivi e fascistoidi, è la politica stessa tramite il Parlamento a fornirglieli. Nessun gruppo escluso.
Si comincia con le intercettazioni, si prosegue con le infiltrazioni in seno ai gruppi combattenti e si finisce per annientare con veri e propri blitz degni delle SS di Marzabotto e Sant’Anna di Stazzema le vittime designate. Si aggiunga poi il fatto che il comportamento è totalmente diverso nei confronti degli ambienti Resistenti dell’estrema destra sovversiva. A tale riguardo, è sufficiente citare i veli lasciati cadere a coprire le collusioni tra estrema destra fascista e servizi segreti italiani ed esteri nei casi degli attentati di Piazza Fontana a Milano nel 1969 ed alla stazione di Bologna nel 1980. È ormai una verità oggettiva il fatto che Stefano Delle Chiaie abbia un peso specifico molto diverso rispetto ad un Comunista Combattente come ad esempio Prospero Gallinari.
Se è vero che entrambe le aree combattenti si sono dovute muovere in clandestinità, altrettanto vero è il fatto che gli esponenti dei movimenti fascisti hanno sempre trovato coperture calate dall’alto. Ce lo conferma implicitamente l’ex Presidente della Repubblica e Senatore a vita Francesco Cossiga, quando afferma che i movimenti studenteschi vanno lasciati agire, per poi reprimerli violentemente e rovesciarli una volta giunti al culmine della contestazione. Se tali ragionamenti provengono da chi ha rappresentato per anni la massima carica della Repubblica Italiana, è molto semplice giungere alla conclusione che la loro democrazia altro non è che uno sbiadito riflesso delle libertà di pensiero, critica ed azione. Una guerra costante dichiarata con la repressione del fenomeno della Guerra Partigiana dal 1945 in poi.
Manolo Morlacchi è figlio del Comunista Combattente Pietro, fondatore del nucleo armato delle Brigate Rosse nel 1972 insieme a Renato Curcio, Alberto Franceschini e Mario Moretti. Ha scritto un libro sulla figura del padre, intitolato "La fuga in avanti". Il suo cognome è sufficiente secondo la DIGOS, la Magistratura tutta ed i Ministeri dell’Interno (Roberto Maroni, Lega Nord) e della Giustizia (Angelino Alfano, PDL) ad avanzare la richiesta dell’arresto secondo un risibile "reato associativo". Manolo non ha mai detenuto armi, e durante la perquisizione non ne sono state trovate. Manolo non ha compiuto attentati, nè ne ha quindi rivendicati; a differenza delle chiare deposizioni rese dai capi delle Brigate Rosse negli anni ’70 e ’80. Manolo, insieme a Costantino Virgilio, si sono definiti "comunisti", ed hanno avuto cura di redigere un manuale per la criptazione dei documenti informatici: misura a tutela dell’anonimato e dell’intracciabilità
dell’individuo. Tutti i server del mondo provvedono a fornire tali servizi, compresi i giganti del capitalismo come Yahoo o Google, a livello internazionale. La criptazione dei dati è altresì utilizzata dai siti Istituzionali e delle Forze dell’Ordine, al fine di scongiurare il pericolo di intrusioni nel proprio sistema. Sono centinaia di migliaia i siti ed i blog che offrono tali servizi.
Manolo e Costantino, Comunisti, sono stati arrestati per avere dato utili consigli ai "buoni rivoluzionari"; hanno avuto l’occhio lungo, sanno bene come giorno dopo giorno lo Stato pretenda la testa di ogni Rivoluzionario presente ed attivo nel Paese. La tutela dell’esistente è il loro Nirvana, il fine che giustifica qualsiasi mezzo, che sia una frequentata banca del centro di Milano od una bambina di 2 anni che viaggiava insieme alla madre ed al fratello su un treno in transito alla stazione ferroviaria di Bologna. Purtroppo per lorsignori, c’è chi decide di non arrendersi e di non voltare le spalle a migliaia di morti ammazzati dalla "ragione di Stato"; c’è chi sa e diffonde i fatti avvenuti dopo lo sbarco degli Alleati in Sicilia, con lo stracisco di collusioni e collaborazioni tra mafia e servizi segreti militari e civili; c’è chi ricorda e insegna la prima strage della gloriosa e sacra Repubblica Italiana, a Portella della Ginestra del 1 maggio
1947, avvenuta in quella stessa Sicilia dove tutto l’esistente odierno è cominciato. C’è chi ricorda e diffonde i fatti avvenuti nelle strade e nella piazze italiane tra la fine degli anni ’60 e gli anni ’80, con i governi democristiani a sguinzagliare cani feroci e rabbiosi in divisa contro i manifestanti ed il Partito Comunista Italiano a predicare la calma e la pacifica protesta, rendendosi complice, volontariamente o meno non importa, della grande repressione.
C’è chi si ricorda che il Partito Comunista Combattente Italiano, passato alla storia del Paese e del mondo intero sotto la sigla "Brigate Rosse", non ha mai ucciso un innocente, un estraneo al gioco del Monopoli o del Risiko che regge questo sistema sì mutato, ma mai sconfitto. Il sequestro Moro venne rinviato a causa del passaggio di una scolaresca di innocenti bambini e bambine nel momento prestabilito. Le bombe e le pallottole Istituzionali non hanno risparmiato nessuno, a Milano come a Brescia come a Bologna come ad Ustica come a Palermo. Vige oggi come allora un sistema che divora sè stesso, si nutre di sè stesso e che è estraneo ad ogni logica; talvolta diventano vitali ed essenziali i sacrifici umani, come per i primitivi Maya, per placare ogni atto che anche solo somigli alla sovversione dell’ordine esistente. È questo il caso di personaggi come Giovanni Falcone, o Paolo Borsellino. Chi ha ucciso i due Magistrati antimafia ha avuto chi le
medaglie d’oro, chi l’onore, chi la Presidenza del Consiglio. Tutto deve tacere.
Il loro mondo ed il nostro viaggiano inevitabilmente insieme. Completamente distaccato, ma insieme. Loro parlano, noi siamo costretti ad ascoltare. Ma siamo talmente tanti più di loro, e completamente diversi, che spesso si alza in piedi qualcuno che grida a gran voce, sbattendogli in faccia tutto il sangue versato; e che indaga sui loro silenzi e sui loro veli, guardandoci sotto e scoprendo ogni lato oscuro. Lo ha fatto Ilaria Alpi.
Se c’è una cosa insindacabile che non si può fare a meno di notare, è lo stretto ed amichevole legame tra potere e criminalità organizzata. Dalla nascita della loro democrazia nel 1945 sino ad oggi, ogni vile attentato al popolo per la grande causa della "ragione di Stato" è segnato dalla collaborazione e reciproca copertura tra Stato e mafia.
L’onestà intellettuale, morale, etica e materiale dell’attività Rivoluzionaria di Compagne e Compagni non ha mai permesso simili stragi e compromessi. Non tutti siamo schiavi, come purtroppo non tutti agiscono.
L’arresto clamoroso ed ingiustificato di due Compagni è il segno tangibile della loro paura di scomparire, della paura che grosse Verità escano allo scoperto. Il potere da loro stessi creato e difeso ha di nuovo necessità di nutrirsi di sè stesso: ora sono loro a rappresentare l’esistente.
MATTIA LACONCA - PER LA LOTTA CONTINUA - PAVIA
Messaggi
1. Solidarietà incondizionata a Compagni Morlacchi e Virgilio, 26 gennaio 2010, 10:18, di Enrico Biso
Il tentativo di criminalizzare il dissenso e l’antagonismo politico, mostra la vera faccia di un sistema economico politico che tenta di riproporre i tempi della caccia alle streghe.
La solidarietà con i compagni ingiustamente perseguitati è doverosa , nessuno resti solo davanti alle montature del potere capitalistico.
La caccia all’untore dissenziente deve essere smascherata ed il pieno diritto di espressione deve essere difeso.
Le conquiste sociali ed i diritti democratici conquistati grazie alla resistenza partigiana non devono essere cancellati.
Enrico Biso
2. Solidarietà incondizionata a Compagni Morlacchi e Virgilio, 27 gennaio 2010, 11:37, di Lo zio
Bellissimo articolo, condivido le osservazioni riportate.
Ora e sempre resistenza!
3. Solidarietà incondizionata a Compagni Morlacchi e Virgilio, 5 giugno 2010, 12:33, di LitoMito
Non sapevo che l’operazione si chiamasse "Tramonto",
a queste guardie sceme fasciste vorrei solo assicurare che la ribellione non TRAMONTERA MAI !
Che buffoni...tutto questo comunque conferma con forza che nell’immediato dopo guerra, e dagli ultimi ’50 chi ha mollato il PCI aveva capito tutto di come si muovevano le cose.
Infatti ci siamo cuccati 50 anni di governo CATTO-FASCISTA della DC, per poi virare ad un "sano" neofascismo di nuovo stampo,
Nuovo stampo si, perchè come giustamente dice Umberto Eco, il fascismo è un virus, e come tutti i virus, muta forma quando lo sconfiggi per sopravvivere.
Xenofobia non più l’antico razzismo o antisemitismo (anzi oggi gli ebrei sionisti sono alleati nella nuova guerra "Santa" contro l’Islam), non è piu il "negro" il problema, è il diverso, il non adattato, il povero, il pezzente, o semplicemente il "differente".
Una sottile intolleranza al diverso che dilaga nei cuori e nelle menti della gente imbevuti di propagande mediatiche QUOTIDIANE, da parte di entità come TG1 e TG5) creati ad arte e sincronizzati nell’idiozia piu assoluta. (provate a fare zapping da uno all’altro alle 20, per scoprire quanto sono scritti / visti / censurati dalla stessa mano capace di questo sporco regime fascista)
Sono solo contento che nonostante tutto, non sono riusciti a fare il lavaggio del cervello a tutti gli italiani, c’è ancora qualcuno con il cervello attivo e funzionante, e questo è quello che piu RUGA a questi orrendi fascisti.
Usare PGP per comunicare in privatezza è un nostro diritto INALIENABILE !!!
O la legge sulla privacy serve solo ad accettare in silenzio di essere spiati, quotidianamente ?
Parrebbe proprio di si...sveglia!!!
Fuck the system