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Sophia Loren contro AN : giù le mani dalla Ciociara
Publie le lunedì 27 giugno 2005 par Open-PublishingLa foto della diva tratta dal film usata su manifesti del partito
a sostegno di una campagna contro la violenza sessuale
Roma, Sophia Loren contro An
"Giù le mani dalla Ciociara"
L’avvocato dell’attrice chiede la rimozione dei cartelloni
"Lei non mai legato la sua immagine a un gruppo politico"
Sophia Lorena nella "Ciociara"
ROMA - Vedere la sua immagine "rubata" da uno dei suoi film più celebrati, quella Ciociara che le procurò la vittoria agli Oscar, a Sophia Loren proprio non è andato giù. Soprattutto perché a prenderla in prestito per metterla su una serie di manifesti, nell’ambito di una campagna contro le violenze sessuali, è stato un esponente di Alleanza nazionale. Scatenando la rabbia dell’attrice.
Ma facciamo un passo indietro. I manifesti in questione portano la firma di un dirigente di An, Pierluigi Fioretti, che di mestiere fa il presidente della Cotral. Oltre che il vicepresidente della federazione romana del suo partito. E’ stato lui a tappezzare la città con la celebre foto della Ciociara - il grande film di Vittorio De Sica centrato proprio sull’orrore dello stupro - per sostenere un’iniziativa antiviolenza.
Ma lei, Sophia, proprio non ci sta. E il perché lo fa spiegare al suo legale, Fabrizio Sigia. In pratica, pur condividendo "l’enorme disvalore socio-morale dei reati in questione e alla necessità di combatterli con gli strumenti previsti dalla legge", la diva "non ritiene di dover prestare la propria immagine, la cui diffusione non è mai stata autorizzata, ad un singolo partito o gruppo politico. Che finirebbe con l’etichettare in un senso limitato quello che intede debba essere un impegno totalmente generalizzato". Lei, invece, è "rimasta sempre estranea non certo ai temi sociali, ma certamente a quelli politici".
Per questo - prosegue l’avvocato "la mia cliente non ha mai legato la propria immagine a simbolo di particolari ideologie. Chiede pertanto l’immediata rimozione dei cartelloni in questione, riservandosi in caso contrario ogni eventuale azione nelle sedi opportune". Insomma: giù le mani da Sophia. Che, ricordiamolo, è anche la zia di Alessandra Mussolini, che col suo ex partito è da tempo ai ferri corti.




