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Sosteniamo Tabucchi e la libertà di stampa
Publie le lunedì 23 novembre 2009 par Open-Publishing5 commenti
Appello per Antonio Tabucchi in difesa della libertà di stampa in Italia
Le democrazie vive hanno bisogno di individui liberi. Di individui coraggiosi, indipendenti, indisciplinati, che osino, che provochino, che disturbino. È così per quegli scrittori per cui la libertà di penna è indissociabile dall’idea stessa di democrazia. Da Voltaire e Victor Hugo a Camus e Sartre, passando per Zola e Mauriac, la Francia e le sue libertà sanno quanto tali libertà debbono al libero esercizio del diritto di osservare e del dovere di dare l’allarme di fronte all’opacità, le menzogne e le imposture di ogni tipo di potere. E l’Europa democratica, da quando è in costruzione, non ha mai cessato di irrobustire la libertà degli scrittori contro ogni abuso di potere e le ragioni di Stato.
Ma ora accade che in Italia questa libertà sia messa in pericolo dall’attacco smisurato di cui è oggetto Antonio Tabucchi.
Il presidente del Senato italiano, Riccardo Schifani, pretende da lui in tribunale l’esorbitante somma di 1 milione e 300 mila Euro per un articolo pubblicato su “l’Unità”, giornale che, si noti, non è stato querelato.
Il “reato” di Antonio Tabucchi è aver interpellato il senatore Schifani, personaggio di spicco del potere berlusconiano, sul suo passato, sui suoi rapporti di affari e sulle sue dubbie frequentazioni – questioni sulle quali costui è riluttante a dare spiegazioni.
Porre domande sul percorso, la carriera e la biografia degli alti responsabili delle nostre istituzioni appartiene al necessario dovere di interrogare e alle legittime curiosità della vita democratica.
Per la precisa scelta del bersaglio (uno scrittore che non ha mai rinunciato a esercitare la propria libertà) e per la somma richiesta (una cifra astronomica per un articolo di giornale), l’obiettivo evidente è l’intimidazione di una coscienza critica e, attraverso tale intimidazione, far tacere tutti gli altri.
Dalle recenti incriminazioni contro la stampa dell’opposizione, fino a questo processo intentato a uno scrittore europeo, non possiamo restare indifferenti e passivi di fronte all’offensiva dell’attuale potere italiano contro la libertà di opinione, di critica e di interrogazione.
Per questo testimoniamo la nostra solidarietà a Antonio Tabucchi e vi chiediamo di unirvi a noi firmando massicciamente questo appello.
http://temi.repubblica.it/micromega-appello/?action=vediappello&idappello=391119
Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci guardi:c’è chi desidera lo sguardo di un numero infinito di occhi anonimi, chi ha bisogno dello sguardo di molti occhi conosciuti, chi di essere davanti agli occhi della persona amata. E c’è infine una quarta categoria, la più rara, quella di coloro che vivono sotto lo sguardo immaginario di persone assenti. Sono i sognatori"
(Kundera Milan)
Il Fatto Quotidiano aderisce all’appello.
Al momento le firme hanno superato le 3000.
Fra le firme più prestigiose, oltre ai francesi Claude Lanzmann, Costagravas, Philippe Solers, Édouard Glissant e Jorge Semprun, Tabucchi ha avuto il sostegno dei premi Nobel José Saramago e Orhan Pamuk, di Philip Roth, Norman Manea, Fernando Savater, Martin Amis,Enrique Villa-Matas, Antonio Lobo Antunes e Theo Anghelopoulos. Ha inviato la sua firma anche l’ex presidente della Repubblica portoghese Mário Soarse. Fra gli italiani, Camilleri, Magris, Consolo, Benni, Inge Feltrinelli,Salvatore Settis.
L’appello nasce per iniziativa di Le Monde
Messaggi
1. Sosteniamo Tabucchi e la libertà di stampa, 23 novembre 2009, 08:14, di viviana
Mi hanno chiesto come mai non ho fiducia nella Magistratura.
Qui non si tratta di aver fede o meno nella Magistratura.
Ma di protestare contro la lesione di un diritto fondamentale della democrazia, quello di espressione e di stampa che è solennemente garantito dalla Costituzione e che viene calpestato continuamente da questo Governo con atti di coercizione e intimidazione quand’anche non ricatto o diffamazione.
Le domande di Tabucchi a una alta carica dello Stato sono legittime, in quanto qualsiasi alta carica dello Stato in democrazia deve essere trasparente e insospettabile e in grado di rispondere a domande circa la propria reputazione.
Proprio su questo domande della stampa sono caduti alcuni presidenti americani, riconoscendo il diritto inviolabile degli elettori di vigilare sugli eletti e di poterli quindi interrogare e valutare. E’ su questo rapporto di fiducia e controllo che si basa la sovranità popolare e il fondamento della democrazia: la controllabilità e la critica degli eletti.
Non accade in nessun paese occidentale che una alta carica dello Stato si rifiuti con tanta spudoratezza, come fa del resto Berlusconi, di rispondere a domande legittime che vengono poste in ordine alla sua onestà e moralità e che anzi replichi non facendo chiarezza ma l’arma della querela, dall’alto di un potere capace di intidimire o coartare qualunque organo giudicante, tanto più in un momento delicato come questo in cui si tenta di mettere le carriere dei magistrati sotto il tallone del governo.
Tabucchi è una persona stimatissima, ma di più è un simbolo di chi vuole che la Costituzione non sia fatta a pezzi e che resti fondamentale e rispettato quell’articolo 21 che detta: "Tutti hanno diritto a maniefstare liberamente il proprio pensiero, con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o a censure."
E che proprio la seconda carica dello Stato, quello che in difficoltà di Berlusconi, prenderebbe il suo posto, mostri di ignorare l’articolo 21 è gravissimo!
viviana
1. Sosteniamo Tabucchi e la libertà di stampa, 23 novembre 2009, 09:32
il suo passato parla per lui se è per questo...
2. Sosteniamo Tabucchi e la libertà di stampa, 23 novembre 2009, 11:22, di e = mc2
Ho già firmato e, per il 30 c.m. , sul mio blog inviterò altri a fare altrettanto.
Gradirei che si celebrasse il processo e che l’attore subisse condanna per "lite temeraria".
Confido nella Magistratura e nella intelligenza giuridica di coloro che hanno studiato Legge per stare dalla parte della barricata ove si trovano le persone per bene.
1. Sosteniamo Tabucchi e la libertà di stampa, 23 novembre 2009, 13:37, di viviana
Dal codice si procedura civile, si chiama lite temeraria, l’azioni di chi porta in giudizio qualcun altro con mala fede e colpa grave, con la consapevolezza del proprio torto o con la mancanza della pur minima consapevolezza delle conseguenze dei propri atti.
Per tale comportamento la legge configura una responsabilità aggravata, in quanto, essendo fondata su un illecito, dà luogo all’obbligo di risarcire tutti i danni che conseguono all’aver dovuto chiamare qualcuno ad un giudizio obiettivamente ingiustificato.
viviana
3. Sosteniamo Tabucchi e la libertà di stampa, 23 novembre 2009, 19:57, di Nando
VOGLIONO INTIMIDIRE TUTTE QUELLE PERSONE CHE HANNO LO SPIRITO CRITICO VERSO QUESTO ’’SISTEMA MARCIO’’CHE ’’ACQUA’’ DA TUTTE LE PARTI!!!!!!!!!