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Sosteniamo la lotta di Mauro Rossetti Busa
Publie le venerdì 11 aprile 2008 par Open-Publishing3 commenti
Ormai da un mese Mauro ha iniziato lo sciopero della terapia, cui deve sottoporsi quotidianamente (è sieropositivo e affetto da una grave forma di epatite), rivendicando il diritto a sottoporsi a cure adeguate - già programmate prima del suo nuovo arresto - in ambiente idoneo, come dovrebbe essere garantito a qualunque cittadino.
Ma le “autorità” e la stampa borghese continuano a mostrarsi disumane, indifferenti alla lotta di Mauro che è tuttora rinchiuso a Poggioreale, in regime EIV, nel famigerato reparto Venezia situato 9 metri sottoterra!
Questa situazione allucinante ha indotto il compagno Juan Antonio Sorroche Fernandez, anche lui detenuto nello stesso reparto, a proclamare -a partire dal prossimo 14 aprile- uno sciopero della fame a oltranza, in segno di solidarietà con Mauro e di protesta contro il regime di isolamento di cui si abusa nelle carceri italiane.
Abbiamo ricevuto da Mauro questa lettera commovente:
Carissimo, vengo a rispondere alla tua lettera… dove mi chiedi, alla fine, di riprendere le medicine.
Mi dispiace doverti rispondere di no, ma non vorrei che tu pensassi che io sia masochista.
La mia è una lotta contro il tempo, una lotta che prevedo andrà per le lunghe, una lotta che dovrò portare avanti come un punto di riferimento che possa servire per molti altri che si trovano nella mia situazione.
Ti ringrazio della tua fiducia nel ritenermi un compagno prezioso ,che potrà ancora fare molto per il comunismo. Ma cosa potrò fare ormai per il comunismo, visto e considerato che sono malato e che forse un giorno non avrò nemmeno la forza per impugnare un fucile? A cosa possono servire gli ideali di un vecchio comunista e anarchico ammalato? A niente, se non forse che un giorno qualche compagno/a verrà a mettere un fiore sulla mia tomba o a coprire la mia bara con una bandiera rossa…
Ribadisco che la mia è una lotta di libertà, di diritto e di rivendicazione politica.
Ringrazio grandemente tutti i compagni/e che mi inviano sulla rete i loro saluti e i loro incoraggiamenti e mi sono vicini in questa battaglia da cui spero di uscire vincitore. Ringrazio soprattutto te, amico e compagno comunista, e la compagna… per essermi vicini, vi porterò nel mio cuore.
Invio un mio sincero saluto e un abbraccio rosso comunista e anarchico.
Napoli, 7.4.08
Mauro Rossetti Busa
Via Nuova Poggioreale, 177
80143 NAPOLI
Messaggi
1. Sosteniamo la lotta di Mauro Rossetti Busa, 11 aprile 2008, 17:43, di vittoria
non è vero Mauro!Tu hai ragione ad essere determinato nella tua lotta che è la lotta non solo tua ma di tutti coloro che sono emarginati , rimossi e relegati in questa società infame.
Io non oso chiederti di smettere, mi sembrerebbe di tradirti.
Però non è vero Mauro che un compagno conta solo se ha la forza di prendere un fucile.
Un compagno conta sopratutto per il futuro di salvezza e di riscatto che" indica" secondo le sue possibilità, le sue forze, le sue capacità, le sue passioni.
Un compagno vale per il dono che fa di se e
per il futuro di liberazione per l’umanità a cui aspira.
Prendere un fucile è più facile, più semplice di fare quello che fai tu e tanti altri compagni, Mauro.
Gli ideali non muoiono con i nostri corpi materiali, gli ideali continuano a vivere nel corpo collettivo che è la classe.
E quando alla fine della nostra vita terrena
i compagni vengono a deporre fiori sulla nostra tomba e a coprire con un drappo rosso la nostra bara, questo vuol dire che noi siamo vivi nel loro ricordo che continuano il nostro percorso.
Questo nelle nostre vite travagliate è il nostro valore, il vero reale valore.
LA LOTTA CONTINUA
ti abbraccio
a pugno chiuso
vittoria
L’avamposto degli Incompatibili
www.controappunto.org
Vedi on line : non è vero Mauro!
1. Su Mauro, dalla Spagna, 11 aprile 2008, 21:59
Su molti siti spagnoli sono comparse notizie e espressioni di solidarietà.
La grave situación del preso anarquista Mauro Rossetti
El compa Mauro Rossetti (preso en el módulo EIV de Napoles) empezó el día 12/03/2008 una protesta consistente en no tomar la medicación para el VIH. El compa protesta porque tiene que empezar un tratamiento para la hepatitis C que es muy peligroso y requiere supervisión médica constante y le quieren dar el tratamiento en la propia cárcel, en el EIV!
Alasbarricadas.org
A continuación reproducimos la última carta de Mauro en la que explica su situación, así como unas breves notas sobre Mauro:
«Querid@s compañeras y compañeros (…) con esta carta os comunico, que desde el día 12/03/2008 he iniciado una huelga del fármaco “Trizivir”, la medicina que debe impedir el agravamiento de mi enfermedad (VIH).
He iniciado esta huelga en el silencio y la soledad. He adoptado esta forma extrema de protesta contra el régimen de tortura al cual estoy sometido desde hace cuatro años, y el rechazo a trasladarme a un centro médico con el pretexto de que las motivaciones del Ministerio (de Interior) no lo permiten: se me ha impuesto el régimen EIV, dicen que en cuanto que socialmente peligroso, porque hay fuertes indicios de que pertenezca o que entre a formar parte de asociaciones subversivas como el “anarco insurreccionalismo”.
Desde este mes, por una duración de dos meses, habria tenido que empezar un tratamiento para la hepatitis C crónica que padezco; la cura debería hacerse a base del fármaco “Interferone” y suministrarse durante 6 meses. El “Interferone” es un fármaco que provoca notables efectos secundarios y requiere una adecuada vigilancia de su impacto sobre el organismo que lo absorve y un control constante de ciertos valores, sobre todo del higado; en vez de tener valores de 200 en el higado pueden descender a 70/60. Si despúes de 6 meses no se evidenciará ninguna mejoria, debería recurrir, teoricamente, a un transplante de higado para poder evitar el desarrollo de una cirrosis hepática tumoral, algo que tal y como me ha dicho el médico no se puede realizar a un paciente afectado de VIH. El médico también me ha explicado que el tratamiento con “Interferone” debe realizarse en un hospital o bajo constante control de un centro clínico adecuado, en cuanto que este medicamento la mayoría de las veces provoca reacciones severas: fiebre, perdida de peso, agotamiento nervioso.
Yo debería afrontar este decisivo y penoso tratamiento en el módulo EIV (Elevato Indice di Vigilanza), sin ninguna atención especializada, sin las maquinas y médicos que sepan afrontar con competencia y urgencia cualquier eventualidad. A esto opongo mi rechazo! Se que esta forma de protesta conllevará un agravamiento de mis condiciones de salud, pero no tengo otra alternativa si no es esta forma de lucha, para reivindicar mi derecho a ser tratado como un ser humano!
Apoyadme en esta lucha compañer@s, hacer circular esta carta mia por Internet y los medios de información. En el plazo de un mes os dare noticias mias. Un sincero abrazo.»
Mauro Rossetti Busa*
Del módulo EIV “Venezia” de la cárcel de Poggioreale , Napoles (Italia) 12/03/2008
*Anarquista -comunista libertario- toscano de 50 años de edad. Ha pasado gran parte de su vida en prisión por diversas acusaciones de atentados incendiarios (1978 y 1988), un atraco (1981), su participación en revueltas carcelarias (1971, 1978, 1981, 1982) y la acusación (falsa) de pertenencia a un grupo que realizó una serie de ataques con molotovs en los años 80: Nucleos Proletarios de Resistencia y Ataque (NPRA).
2. e dal Venezuela, 11 aprile 2008, 22:06
Nápoles: El próximo 14 de abril Juan Sorroche inicia una Huelga de Hambre indefinida
El próximo día 14 de abril, lunes, el preso anarquista de origen español Juan Sorroche iniciará una huelga de hambre indefinida en la cárcel de Poggioreale (Napoles)como muestra de solidaridad hacia el también preso anarquista Mauro Rossetti Busa (preso en el mismo módulo de aislamiento-EIV de la cárcel de Poggioreale). Juan hace extensiva su protesta contra todo aislamiento (FIES, celdas tipo F, 41 bis, EIV y otros) y por la inmediata libertad de tod@s l@s pres@s con enfermedades crónicas o terminales.
Juan denuncia de que desde hace un mes le vienen reteniendo el correo escrito en castellano con la excusa de que la traductora no acude a la cárcel cuando la llaman y al tener Juan el correo intervenido no se lo pueden entregar sin haberlo leido antes!
da: Cruz Negra Anarquista - Venezuela