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Sotto la banca la borsa crepa
di Galapagos
La Lehman è fallita. Merrill Lynch salvata all’ultimo istante. La Aig sull’orlo del tracollo. La crisi finaziaria si aggrava
Una - la Merrill Lynch - è stata salvata; un’altra - la Lehman Brothers è stata fatta affondare. Per la quarta banca d’affari degli Usa non c’è stato nulla da fare. Ieri mattina la società ha portato i libri in tribunale: a fronte di un patrimonio di 30 miliardi di dollari, i numeri indicano un passivo di 613 miliardi di dollari; a fronte del quale, sta un attivo difficilmente quantificabile visto che la banca ha operato disinvoltamente nel settore dei mutui subprime.
Tutte le piazze finanziare mondiali sono andate in fibrillazione: perdite complessive per 120 miliardi di euro in Europa nonostante l’abbondante sostegno delle banche centrali e le voci che oggi la Fed abbasserà nuovamente i tassi. Negli Usa (a fine giornata il Dow Jeans ha chiuso con un perdita del 4,41%, sotto quota 11 mila, con una caduta di 504 punti, la peggiore degli ultimi 7 anni), sotto tiro è finita soprattutto la Aig : la più grande compagnia di assicurazione del paese presa di mira dalla speculazione e dalle vendite allo scoperto degli hedge fend.
Ora si sussurra che sia pronto a intervenire il più grande rassicuratore mondiale, il finanziere Warren Buffett, c«he già posssiede la Berkshire Hathaway . Tutto è iniziato nella notte tra domenica e lunedì in una riunione che la stampa Usa ha definito drammatica. Al tavolo della Fed di New York sedevano i rappresentanti di alcune tra le più grandi banche del mondo per cercare di salvatare la Lehman Brothers, una delle più vecchie e gloriose banche d’affari Usa per la quale nei giorni precedenti erano andati a vuoto i tentativi di cessione a fondi sovrani e banche asiatiche. «Siamo disposte al salvataggio, ma vogliamo un aiuto dalla Fed», insistevano i partecipanti, tra i quali spiccava la presenza della Barclays , di Citigroup e della Bank of America ( Bofa ).
Ma la Fed, scottata dal salvataggio della Bear Sterns questa volta ha tenuto duro: niente garanzie. D’altra parte i proprietari della Lehman Brothers sono soprattutto altre banche, istituzioni finanziarie e assicurazioni e la Fed ha ritenuto che fossero loro a dover farsi carico del salvataggio. Ma salvataggio non c’è stato: e da ieri la Lehman Brothers è una banca fallita («il più grande fallimento dagli anni ’30», secondo Alan Greespan ex presidente della Fed) che lascia per strada 25 mila dipendenti, dei quali 6 mila in Europa (160 in Italia) per i quali è scattata l’immediata procedura di licenziamento. Non è stata, invece, fatta fallire la Merrill Lynch , altra banca d’affari, da giorni al centro di una ondata ribassista: si fonderà con la Bank of America che per portare in porto l’operazione spenderà circa 50 miliardi di dollari. Non contanti, ma con un scambio azionario.
Una operazione disinvolta che crea un colosso bancario d’altri tempi (cioè una banca mista) visto che la Bofa è una banca di credito ordinario, mentre la Merrill Lynch è una banca d’affari. Per loro fortuna, ieri, molte borse asiatiche erano chiuse: così il terremoto sui mercati finanziari ha colpito per prime le piazze europee che - in una sola seduta - hanno bruciato (trascinate al ribasso dai titoli finanziari in generale) oltre 120 miliardi di euro, con perdite comprese tra il 3 e il 4 per cento. L’indice Dj Stoxx 600, che raccoglie i titoli più capitalizzati, ha registrato infatti una flessione del 3,47%. A Londra, l’indice Ftse 100 ha perso il 3,92%; l’indice Cac40 a Parigi il 3,78%; l’indice Dax 30 di Francoforte - il migliore - il 2,74%. A Piazzaffari, in calo il Mibtel sotto del 3,49%, a quota 20.989. A Zurigo, l’indice Smi è arretrato del 3,83%.
La caduta delle borse europee è stata probabilmente attenuata dagli interventi delle banche centrali che hanno immesso nel sistema molta liquidità: 30 miliardi di euro la Bce, 5 miliardi di sterline la Bank of England . Corposi interventi a sostegno dei mercati anche negli Usa. La prima a intervenire nella nottata è stata la Fed che ha annunciato diverse iniziative per supportare i mercati finanziari, aumentando le possibilità di finanziamento «per mitigare i potenziali rischi e gli intralci al mercato», come ha dichiarato il presidente Ben Bernanke. Si tratta di un pacchetto di provvedimenti molto variegati che si caratterizzano soprattutto per la possibilità delle banche ordinarie di ricevere fondi dalla Federal reserve dando obbligazioni parecchio dubbie: che spesso hanno in garanzia il provento e i rendimenti dei mutui subprime.
La Fed è anche intervenuta direttamente immettendo liquidità per 70 miliardi in due aste. E una cifra simile (una specie di fondo di garanzia) hanno messo a disposizione 10 banche dalle spalle un po’ più larghe. Ma è servito a poco: ieri le borse statunitensi hanno vissuto una giornata nerissima. A spingere le quotazioni al ribasso è stata soprattutto la Aig . I titoli della American international Group , un colosso assicurativo che si è esposto parecchio con le obbligazioni strutturate (anche assicurando il loro rimborso) emesse dalla Lehman Brothers e da altre banche d’affari, hanno cominciato a crollare, sfiorando quasi il 70% di perdita, in un giro vorticoso di scambi (oltre 11 volte la quantità trattata mediamente ogni giorno).
A dare un po’ d’ossigeno alla Aig è arrivata la notizia che la società può ricevere un prestito di 20 miliardi, anche se ne chiedeva 40. Intanto ieri i future sui Fed fund hanno perso 25 centesimi di punto: un segnale che, oggi, la Fed potrebbe decidere una nuova riduzione dello 0,25% del costo del denaro. Una decisione quasi obbligata e resa più facile dai segnali di rallentamento dell’inflazione e dalla discesa (a 95 dollari al barile) delle quotazioni del petrolio per la debole domanda. Il tutto nel contesto di una economia che appare sempre più fragile, come ha segnalato la nuova discesa della produzione industriale e quella della discesa dell’indice manifatturiero di New York.