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Piazza della Repubblica all’una del pomeriggio è già gremita di persone. Tantissime le sigle sindacali, i collettivi studenteschi, i movimenti e le associazioni. Tra le forze politiche presenti solo le sinistre più radicate tra la gente: Rifondazione, Comunisti Italiani e Verdi.
Gli elicotteri volano in alto sopra nelle nostre teste per supervisionare l’andamento del corteo. Fa parte della prassi per la sicurezza pubblica, ma sinceramente non ce n’è bisogno. La manifestazione parte da Piazza della Repubblica con assoluta tranquillità e compostezza. Solo qualche gruppo rompe il silenzio della folla con musiche popolari o techno per vivacizzare questo incamminarsi verso Piazza Navona.
I grandi protagonisti sono loro: il popolo precario senza certezze e senza futuro che sfila nella moltitudine delle estrazioni sociali e geografiche e anche generazionali, perchè il diritto al lavoro e alla cittadinanza riguarda tutti noi indistintamente.
E’ impossibile non percepire l’ atmosfera di questo momento. Chiedere una legittima dignità è un sacrosanto diritto., fondamentale per un paese che voglia assumere dei connotati realmente democratici.
Qualche slogan contro il governo Prodi non manca. Ma la sinistra moderata è del tutto assente. Nemmeno le figure istituzionali maggiormente coinvolte in queste tematiche ci sono, e mi riferisco al ministro del lavoro Cesare Damiano. Già contestato a Venezia qualche giorno fa dai disobbedienti, credo si dovrebbe interrogare su quali siano le reali politiche del lavoro da adottare da subito. Ignorare un evento come questo è pura irresponsabilità.
Ora la politica faccia la sua parte!
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