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Strage a Firenze, rabbia e proteste. Manifestazioni antirazziste (video)
par Checchino Antonini
Publie le giovedì 15 dicembre 2011 par Checchino Antonini - Open-Publishing3 commenti

Duecento senegalesi in piazza Duomo hanno continuato a pregare fino a sera anche dopo la fine del lunghissimo corteo. «Ora non diteci che era un pazzo!», dicevano in tanti. Fosse stato pazzo avrebbe sparato a casaccio. Invece ha mirato solo solo a ragazzi con la pelle nera.
No, non era un pazzo. Era un soldato, Gianluca Casseri, 50 anni. Nazista o fascista esoterico, di una cordata antagonista al "vecchio" Delle Chiaie, conosciuto negli ambienti dell’estrema destra dalla Toscana occidentale fino all’hinterland romano e forse fino a Londra, simpatizzante di Casapound come dovrà ammettere lo pseudo centro sociale "non conforme" con uno scarno comunicato stampa in cui si dice che mica possono chiedere patenti di sanità mentale e si annunciano querele a chiunque dubiti della loro bontà d’animo. Intanto sul web diventava impossibile trovare tracce del Casseri-pensiero nell’archivio di Casapound.
Era antisemita, Casseri, ragioniere di Pistoia,considerato nell’"ideodromo" di questi fascisti del III millennio, una sorta di esperto di complotti di banchieri ebrei-massoni-bolscevichi. Un paio di psichiatri forensi disposti a dire ch’era solo un pazzo verranno intervistati nei tg di prima serata ma era un soldato. Con quella 357 Magnum così rara. Con quella morte rituale "alla Mishima". Perché alla fine Casseri si sarebbe ammazzato e i senegalesi hanno chiesto di vedere il cadavere per esserne certi. Un orrore iniziato dopo mezzogiorno e terminato dopo quasi tre ore. Chi l’ha visto arrivare al mercato di piazza Dalmazia racconta di averlo visto scendere dalla Polo chiara in doppia fila per sparare tre colpi di pistola contro tre ambulanti senegalesi. La scena di un’esecuzione razzista. Diop Mor e Samb Modou sono morti subito, Moustapha Dieng, 38 anni, è gravissimo nel vicino ospedale di Careggi. Poco prima, l’uomo aveva avuto un diverbio con un altro venditore.
«Se non ti scansi faccio fuori anche te», avrebbe detto il killer all’edicolante della piazza che aveva provato a fermare il cinquantenne basso, tarchiato, occhi chiari e capelli brizzolati che gli mostrava la pistola. Un centinaio di senegalesi si raccoglie nella piazza e si muove in corteo verso San Lorenzo, in pieno centro, dove c’è il consolato del loro paese. Ma c’è anche un famoso mercato. Ed è lì, a tre chilometri da Piazza Dalmazia, che si materializza l’automobile bianca del killer fascista immortalato dalla videocamera di un telefonino. Spara ancora Casseri, ci saranno altri due feriti gravissimi, e la notizia raggunge il corteo di paesani e parenti delle vittime, che piange e s’incazza ancora di più e blocca il traffico e s’abbraccia, travolge - quando arriva a Santa Maria Novella - qualche cartello stradale e qualche cestino dei rifiuti.
La polizia non ha di meglio da fare se non caricare in piazza della Repubblica il pezzo di corteo animato dai centri sociali. Nel frattempo l’uomo bianco ha raggiunto di nuovo la sua auto nei sotterranei del mercato di San Lorenzo dove, alla vista dei poliziotti che ormai lo braccavano si sarebbe puntato alla gola, così dice la Questura, con la sua arma a tamburo che non semina bossoli quando spara. Il mercato si blocca, le saracinesche si abbassano, i mercanti - anche quelli indigeni - riconoscono che «i nostri» sono quelli ammazzati o feriti. All’ospedale di S.Maria Nuova è stato operato un senegalese di 42 anni, colpito all’addome, l’altro ferito ha 32 anni, è stato colpito al torace, sarà operato oggi. La risposta della città solidale sarà il presidio di oggi pomeriggio in Piazza Dalmazia dove sabato partirà una manifestazione alla quale sono attesi esponenti del governo di Dakar. «E’ un lutto che ci riguarda - commenta a caldo Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista - che dimostra come tanti anni di propaganda razzista, fondata sull’odio verso chi è venuto in Italia per guadagnarsi da vivere, abbiano prodotto danni profondi nella nostra società. C’è un lungo filo che percorre purtroppo l’Italia e l’Europa, che tiene insieme la vergogna del raid al campo rom di Torino l’altro ieri, la strage di Castel Volturno, fino alla carneficina norvegese.
Cosa aspetta lo Stato ad intervenire per fermare questi squadristi?». Ma lo Stato balbetta e Firenze fatica a fare i conti con il razzismo in sé. Infatti, mentre il presidente della Regione Rossi raggiunge i senegalesi, viene contestato ma si interroga se la sua città non sembri Oslo, se non si sia stati troppo tolleranti con covi fascisti (chi cercò di opporsi all’apertura di Casapound a Pistoia è stato perseguitato dalla magistratura), il sindaco Renzi se la cava con il ritornello della follia ignorando il curriculum del ragioniere «schivo e riservato» cultore del neonazismo e del negazionismo, scrittore esoterico appassionato di Tolkien, folgorato da Lovecraft e dai miti celtici e neopagani, fondatore di una rivista oltranzista, "La Soglia", e membro dell’associazione culturale "La Runa", dove scriveva articoli come "Dracula il guerriero di Wotan" o "Il Savio di Alessandria", con Enrico Rulli, Casseri ha anche scritto un libro, ’La Chiave del Caos’, "romanzo storico" in cui si intrecciano negromanzia, magia, esoterismo.
Messaggi
1. Strage a Firenze, rabbia e proteste. Manifestazioni antirazziste (video), 15 dicembre 2011, 10:44
Firenze - Piazza Dalmazia, il dolore e la dignità
15 / 12 / 2011
Si è concluso da qualche ora il presidio convocato dalla Rete Antirazzista Fiorentina in Piazza Dalmazia, davanti al marciapiede dove sono stati ieri uccisi Samb e Diop.
La piazza era gremita: dalle associazioni ai movimenti, a “semplici” cittadini e cittadine che erano lì per stringersi intorno alla comunità senegalese nel dolore e nella rabbia. Una piazza bella, espressione della Firenze antirazzista e antifascista. Una piazza commossa. La comunità senegalese ha subito mostrato la propria gratitudine per la numerosa partecipazione al presidio.
Dopo una toccante preghiera intonata dai fratelli e dalle sorelle senegalesi, mostrando i nomi di Samb e Diop scritti a caratteri cubitali su dei cartoni, mentre la piazza si stava riempendo sono iniziati gli interventi. Hanno parlato esponenti di associazioni e di movimenti, e chiaramente della comunità senegalese. Il comune denominatore degli interventi è stato il ribadire che non si è trattato semplicemente di un “gesto isolato di un folle”, ma di un’azione criminale figlia di una cultura razzista, compiuta da un militante sostenitore di Casapound. Cultura razzista fomentata da Lega e dintorni e praticata dalle varie formazioni di estrema destra, che la politica dei Palazzi non ha mai arginato, concentrandosi su misure repressive e securitarie, senza mai applicare reali programmi di interazione e accoglienza.
E’ stato ribadito più volte, che Firenze ha dovuto subire l’ordinanza contro i lavavetri, che assiste quasi quotidianamente alla “caccia all’ambulante”. Firenze, città dove sfratti e sgomberi di famiglie sono all’ordine del giorno, dove la Polizia Municipale sgombera, prendendo a calci, richiedenti asilo, rei di essere fuggiti da una guerra e di volere una casa. In questo clima va calato il duplice omicidio di ieri.
Ferma però è stata anche la convinzione nell’affermare che quei diritti che dall’alto vengono negati, ce li riprenderemo dal basso.
Nell’ultimo intervento Pape Diaw, storico portavoce della comunità senegalese fiorentina, ha detto che la manifestazione di sabato non è che l’inizio di un percorso, che sono disposti a percorrere anche da soli, che porti alla chiusura della sede di Casapound e che porti a ridefinire il diritto di cittadinanza. Uno slogan che si sentiva continuamente ripetere era: “non siamo senegalesi, siamo cittadini del mondo”.
La Comunità senegalese ha concluso rilanciando la manifestazione di sabato, invitando tutti e tutte a far sì che la manifestazione sia pacifica e silenziosa, nel rispetto di Samb e Diop.
CON SAMB E DIOP NEL CUORE!!
AL FIANCO DELLA COMUNITA’ SENEGALESE
PER LA CHIUSURA DI CASAPOUND
PER UN NUOVO DIRITTO DI CITTADINANZA
SABATO 17 FIRENZE, MANIFESTAZIONE ANTIRAZZISTA ORE 15 PIAZZA DALMAZIA.
Rete Antirazzista Fiorentina
1. Strage a Firenze, rabbia e proteste. Manifestazioni antirazziste (video), 15 dicembre 2011, 13:41
Roma 15.12 - Mai più!
Piazza del Campidoglio Giovedì 15 dicembre h 16
Di razzismo non si può muorire..mai più!
All’indomani dei fatti di Firenze e con il ricordo ancora negli occhi delle aggressioni e deportazioni di Rosarno e del raid di Torino, vogliamo denunciare con forza il clima nel quale questi questi avvenimenti si sono consumati. Non si può morire di razzismo, non si può morire esclusivamente perché migranti e di colore. Infatti non troviamo nessuna altra motivazione dietro il lucido gesto di chi, armato da violenza razzista, ha ucciso senza pietà. Tutto ciò ci riporta a quanto accaduto quasi due anni fa nella Piana di Gioia Tauro dove si è consumata la stessa violenza, la stessa follia, che ci fa rivivere con orrore ciò che è accaduto.
Per questi motivi vogliamo prendere parola assieme alle mille voci che in questi due giorni si sono levate nelle piazze italiane, assieme agli amici delle vittime, ai migranti e attivisti che percorrono le stesse strade rivendicando giustizia e diritti, alla comunità senegalese profondamente colpita, e indicare la parte giusta da cui schierarsi, chiedendo alla città intera di non rimanere in silenzio di fronte a chi esaspera l’odio e la discriminazione facendone propaganda.
Per ribadire al sindaco Alemanno alle istituzioni tutte e alla città che la cultura della solidarietà e dell’uguaglianza deve contrapporsi all’odio e alla ferocia razzista.
Per dire ancora una volta e ancora più forte MAI PIU’!!!
e tu da che parte stai?
promuovono
Campagna Welcome
Africani di Rosarno a Roma
2. Strage a Firenze, rabbia e proteste. Manifestazioni antirazziste (video), 15 dicembre 2011, 19:59, di K.
Roma - Campidoglio 15 Dicembre
Conferenza stampa della Comunità Senegalese - VIDEO :
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=Smlc_bkRo-8#!