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Strage in Paraguay: 300 morti e 500 feriti

Publie le lunedì 2 agosto 2004 par Open-Publishing

Un supermercato va in fiamme ad Asuncion, nella capitale del Paese. Due esplosioni, poi il rogo, forse a causa di un contenitore di gas. Per le vittime della tragedia, una morte atroce, in gabbia: il proprietario ha dato l’ordine di chiudere le porte per paura di saccheggi. E’ stato arrestato

Asuncion. Trecento morti e 500 feriti. E’ il drammatico bilancio dell’incendio che ha distrutto ieri un supermercato di Asuncion, in Paraguay. Ad assicurarlo è a ’Canal 4’ un portavoce del corpo volontario dei vigili del fuoco, ma per le autorità i morti sarebbero 210.

Il supermercato, di recente costruzione, è uno dei quattro che la catena ’Ycua’ Bolanos’ possiede nella capitale paraguaiana, e si trova nel quartiere Santisima Trinidad. Ieri a dilaniarlo sarebbero state due esplosioni ravvicinate, potentissime, verso le 12, proprio quando l’edificio era pieno di persone che trascorrevano la domenica mangiando nei ristoranti dell’edifico. Poi gli scoppi e il fumo nero, la fuga disperata di centinaia e centinaia di persone che cercavano la salvezza e trovavano le uscite sprangate perché il proprietario, Juan Pio Paiva, temeva saccheggi. L’interessato ha smentito categoricamente di aver impartito un simile ordine, ma il giudice Adolfo Marin ne ha ugualmente disposto l’arresto.

Sulle origini degli scoppi ancora non esiste una versione ufficiale. In un primo momento la stampa ha evocato la possibilità che siano saltate in aria alcune bombole di gas. I primi giornalisti giunti sul posto poi hanno parlato di ’’un tappeto di corpi carbonizzati’’ dando fin dal primo momento l’idea delle dimensioni del dramma.
Il presidente della repubblica Nicanor Duarte Frutos si è recato immediatamente sul luogo della tragedia per coordinare i soccorsi e disporre, insieme al ministro dell’interno, i primi rovvedimenti governativi per far fronte all’emergenza.

Scene strazianti si sono ripetute all’esterno del supermercato, dove sono arrivati in lacrime centinaia di parenti e amici di potenziali vittime, mentre decine di mezzi dei vigili del fuoco e dei diversi ospedali di Asuncion hanno fatto la spola con il supermercato, che si sviluppava su tre piani.
Ore dopo gli scoppi, si continuavano ad estrarre i cadaveri dall’edificio, mentre era ancora impossibile entrare nella zona dei ristoranti annessa al supermercato, per il pericolo di crolli e per l’enorme calore ancora persistente. Il genio civile studiava a fine del pomeriggio un piano di emergenza per evitare un probabile crollo dell’intera struttura.
Un disastro che ha messo a dura prova i servizi d’emergenza del paese, fra i più poveri dell’America Latina. I media hanno fatto appello alla popolazione affinché contribuisca a reperire, per gli ospedali, sangue, medicinali e generi di prima necessità.

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