Home > Stragi del 92-93
Strage di Capaci (23-5-92) sull’autostrada A29, nei pressi dello svincolo di Capaci e a pochi km da Palermo, assassinò il magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, anch’ella magistrato e 3 agenti di scorta
Strage di via d’Amelio (19-7-92), assassinò Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e la scorta di 5 persone
Strage di via dei Georgofili a Firenze, esplode un’auto imbottita di esplosivo tra gli Uffizi e l’Arno, presso l’Accademia dei Georgofili. Persero la vita 5 persone e 48 rimasero ferite
Bomba al Padiglione di Arte Contemporanea di Milano o strage di via Palestro, un’autobomba esplose presso il Padiglione di arte contemporanea a Milano e uccise 5 persone
2 attentati a Roma (San Giovanni in Laterano e San Giorgio al Velabro)
un’autobomba parcheggiata nei pressi della chiesa, carica di 100 kg di esplosivo abbatté il portico, contemporaneamente vi fu un’altra esplosione a San Giovanni in Laterano. I due attentati provocarono 22 feriti
Omicidio di Salvo Lima (92)
e di don Pino Puglisi (93)
24 persone assassinate, 70 feriti e danni ingenti a cose o persone. Senza contare la chiusura delle grandi inchieste antimafia, la scomparsa ad opera della polizia di importanti agende dei due magistrati, e l’arrivo sulla scena politica di nuovi personaggi che, o sono mafiosi, o derivano direttamente da patti con la mafia
Nel 93, come denuncia Ciampi, l’Italia fu a rischio di un golpe militare, ma poi fu deciso di trasformarlo in una presa morbida delle istituzioni usando gli stessi strumenti democratici, modificando il sistema elettorale (riforma Calderoli), svuotando progressivamente le istituzioni, imbavagliando gradatamente i media e indebolendo gli strumenti giudiziari fino alla paralisi processuale e penale
Le stragi servivano a destabilizzare il paese, creare un clima di tensione e preparare la strada all’Unto del Signore o Uomo della provvidenza, che arrivò l’anno dopo, sostenuto dai voti e dai capitali della mafia.
Una lettura delle stragi è che con tali delitti la mafia ricattava le forze di Governo per abolire il carcere duro ai mafiosi, annullare la legge sui pentiti e il congelamento dei patrimoni.
La 2a lettura vede un organismo terzo rispetto ai politici e alla mafia (la P2) che ordina le stragi all’interno di un piano golpista dello Stato e usa B come portavoce ed esecutore, sfruttando le sue abilità ipnotiche e illusioniste e si avvale sia dell’esercito che dei servizi che delle banche.
Il piano con le attuali leggi elettorali e bavaglio si sta completando.
Ma qualcosa non ha funzionato tra i contraenti.
Di qui le rivelazioni attuali di ben 20 pentiti, che svelano il piano tra B e Riina, il papello, e persino il super premiato procuratore Grasso che tira fuori dai cassetti quei documenti scottanti che gli valsero una bella carriera.
Se cercate le prime letture delle stragi, trovate la vendetta dei corleonesi contro lo Stato, ma se seguite i pentiti esce una realtà in cui emergono trattative tra la mafia, B e Dell’Utri, con in mezzo P2 e servizi segreti.
Dunque pezzi di Stato (quelli che Ciampi chiama antistato) si avvalgono del braccio armato della mafia per realizzare un piano eversivo contro la democrazia.
Borsellino e Falcone sono stati uccisi perché avevano scoperto questo patto e l’agenda rossa è sparita per questo, sottratta dalla stessa polizia
E’ chiaro perché B intende oscurare tutto e vietare le intercettazioni. Quello che sta emergendo è che egli fa parte di un colossale disegno contro lo Stato italiano gravido di sangue e morte.
Non dovete vedere in lui l’abile venditore di fumo, l’imprenditore che riesce a creare un impero finanziario, il raccontatore di barzellette stantie o il bordellista di escort o minori, ma chi fa parte di un piano criminale contro lo Stato, che costò la vita a 28 persone e portò la criminalità organizzata direttamente dentro le istituzioni dello Stato, trasformando ogni bene, valore e diritto in merce da depredare.
Malgrado la gravità di quanto emerge, i tg parlano di questo in modo confuso, la maggioranza degli italiani non sa niente. Micciché fa l’offeso e sfida Ciampi, solo Repubblica martella sul golpe, il Pd è flebile, Quagliarello butta tutto sul ridicolo ignorando che i riscontri ci sono e gravi.
Ma i sospetti su quanto accaduto investono ormai la persona del Presidente del Consiglio in modo pesantissimo. E in nessun paese del mondo qualcosa di così tanto grave potrebbe essere sostenuto col supporto di nuove leggi bavaglio.