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Studenti in festa alla Sapienza. Un successo che fa storia
Publie le giovedì 20 novembre 2008 par Open-PublishingStudenti in festa alla Sapienza. Un successo che fa storia
di Tommaso Vaccaro
ROMA -E’ quasi buio quando la cittadella universitaria comincia ad animarsi. Non che in questi giorni sia mancato il trambusto nella più grande università italiana, ma ieri notte la Sapienza ha decisamente offerto il meglio di sé. Le aule sono già chiuse quando all’ingresso principale di piazzale Aldo Moro si forma il lungo serpentone di studenti che attendono di poter varcare i cancelli.
Nei banchetti allestiti dagli organizzatori del maxi concerto, le scatole di cartone per la raccolta delle sottoscrizioni si riempiono velocemente, nonostante l’ingresso sia libero e l’offerta volontaria. Che la festa dell’Onda sia più che riuscita lo si vede già all’inizio della serata. Eppure, ricordano i giovani protagonisti di quest’evento, “tutto è stato realizzato grazie al semplice passaparola, in poco meno di tre giorni”.
Il parco trabocca di universitari, di famiglie, di studenti medi venuti da tutta Italia, quando sul palco allestito proprio alle spalle del Rettorato comincia “Siamo in Onda”. Non sarà certo Woodstock, ma i numeri fanno davvero impressione.
Apre il concerto Simone Cristicchi. “Anche io sono stato uno studente, da poco sono padre – dice –
penso che questo movimento possa fare bene per il futuro”. Parte la musica e via con “L’Italiano” di Toto Cutugno in una versione liberamente reinterpretata dal cantautore.
Tanti saranno gli artisti che, senza percepire alcun compenso, si alterneranno sul palco durante la lunga notte dell’Onda. Tra un’esibizione e l’altra, gli universitari in lotta colgono l’occasione per ricordare i temi fondamentali della protesta. L’abitudine al megafono, grande protagonista in queste settimane di mobilitazione, porta i ragazzi che a turno prendono il microfono in mano ad urlare più del dovuto. Nessuno potrà dire di non aver sentito i contenuti di questa festa. Lo sdegno per i tagli all’università ed alla ricerca operati dalla triade Gelmini, Brunetta, Tremonti non può passare in secondo piano, anche se il momento è decisamente ludico.
Ma il vero protagonista della serata è senza dubbio Andrea Rivera ed è lui che inaugura il concerto sottolineando: “Ci tengo a precisarlo, io sono nato e morirò antifascista”. Poi ricorda come attorno a questa enorme mobilitazione nazionale, si sia creato un cordone di solidarietà che lega gli studenti ed i lavoratori della conoscenza con il mondo della produzione artistica. “Sosterremo l’Onda per sempre, non vi abbandoneremo mai”, grida, mentre dalla platea si alza una vera e propria ovazione. E ancora, in merito alle violenze dei giorni scorsi: “Non giustificherò mai le manganellate, nemmeno quelle eventuali della polizia nel caso voi voleste occupare dei binari. Per ogni manganellata che prenderete dalla polizia io mi costituirò parte civile”.
Intanto il piazzale continua a riempirsi e le code all’ingresso aumentano esponenzialmente, fino quasi a bloccare la strada antistante l’ingresso della Sapienza.
Sul palco salgono prima Elio Germano, poi la band Tete de Bois e ancora gli Assalti Frontali. Insieme a questi ultimi, un gruppo di alunni delle elementari, si cimentano nel rap diventato ormai la colonna sonora delle proteste di genitori e maestre delle scuole primarie: “Il futuro dei bambini non fa rima con Gelmini”.
Arriva anche Ascanio Celestini la cui presenza, fino all’ultimo, era rimasta incerta. “Questo è un movimento di cittadini consapevoli in un luogo pubblico, di tutti, e così dovrebbe essere tutti i giorni” ha spiegato alle migliaia di presenti. Poi l’entusiasmo per il fuoriprogramma degli ‘Afterhours’.
Infine il grande annuncio: “Siamo in 15 mila!”. Un successo straordinario che racconta la forza di un movimento studentesco che riesce a tenere duro nonostante la sordità del Governo e del Parlamento.
La gioia è immensa, soprattutto tra coloro che continuano a presidiare notte e giorno l’Università. La stanchezza si fa sentire, ma i risultati incoraggiano e tengono alto il morale.
E poi c’è la comicità di Dario Vergassola, il quale si presenta al pubblico toccando il tema che più gli sta caro: “Io sto alle donne, come un diabetico sta ad una meringata”. Cambiando registro, il comico afferma poi che “se la Gelmini fosse stata di sinistra sarebbe stato comunque giusto protestare”. Insomma, l’università non ha governi amici.
Quando ormai è notte fonda, sale sul palco uno degli ospiti più attesi: il cantante Daniele Silvestri. Definisce la serata come “la prima boccata d’ossigeno dopo tanto tempo”. E questo è il sentimento generale. Soprattutto i più grandi devono scavare molto in profondità nella propria memoria, per ricordare un’esperienza così coinvolgente come quella di quest’Onda Anomala che non accenna a sgonfiarsi.