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Su Di pietro, Mastella e il G8

Publie le martedì 30 ottobre 2007 par Open-Publishing
9 commenti

La notizia che oggi, in commissione Affari Costituzionali alla Camera, Italia dei Valori e Udeur hanno unito i propri voti a quelli della Casa delle Libertà per bocciare la proposta di costituzione di una commissione d’inchiesta sui fatti del G8 di Genova non mi ha né sorpreso nè indignato.

Non mi ha sorpreso perché le posizioni dei due partiti erano note, quanto allo sdegno, esso si innesca sempre dietro un tradimento delle attese che, in questo caso, non c’è stato e non poteva esserci. Considero semmai con favore che nonostante la defezione di Di Pietro e Mastella il risultato è stato di parità: 22 a 22, determinato anche dall’assenza dei due membri della Rosa nel Pugno.

Le ragioni del voto di Udeur e Italia dei Valori non richiedono particolari approfondimenti. Si tratta di partiti senza una definità identità, estremamente dipendenti dall’immagine del leader, entrambi nati dalla riaggregazione di frammenti di notabilato locale lasciato orfano dalla fine dei partiti della prima Repubblica. Partiti di tali esangui connotazioni hanno il bisogno di giocarsi in ogni momento la carta dell’"estremismo centrista", che si definisce unicamente in senso topologico, per ricollocazione verso il centro a partire dalle posizioni che assumono di volta in volta le "ali estreme". Godono in questo modo della luce riflessa proiettata da quei valori di moderazione e pragmatismo (nel loro caso coniugati in un senso conformista e piccolo borghese) che sono stati il perno di un enorme sforzo politico, mediatico ed ideologico negli anni passati per riorganizare lo scenario politico dopo gli sconquassi degli anno 90. In più, si mantengono pronti per ogni avventura di trasformismo parlamentare.

Il contenuto specifico della questione oggi dibattuta, l’allineamento omertoso a difesa della condotta delle forze dell’ordine, non dovrebbe ingannare quanto alle tendenze che si esprimono nel voto. Le sguaiataggini di La Russa hanno un contenuto eversivo ed autoritario che trova assai poco contrasto da parte di chiunque, ma che certamente non appartiene a Di Pietro e a Mastella. La visione politica di questi ultimi è troppo angusta perché accolga tentazioni di svolta autoritaria, che hanno pur sempre una loro perversa grandiosità. Paradossalmente, accanto alla pericolosità degli atteggiamenti della destra, risalenti già al 2001, la meschinità dei calcoli politici degli "estremisti di centro" è un punto di resistenza all’erosione del patto costituzionale da parte del sovversivismo dall’alto della destra, ammesso che la democrazia possa trovare un baluardo nel filisteismo (cosa che non accadde né con il fascismo in Italia, né con il nazismo in Germania).

Vorrei commentare semmai una dichiarazione rilasciata da Titti Di Salvo, presidente dei deputati di Sinistra democratica, secondo cui quello di La Russa è stato "un intervento alla maniera dei bei tempi andati, una vera e propria aggressione. Ha sostenuto che la commissione era contro le forze dell’ordine, ma è interesse delle forze dell’ordine cancellare le ombre, mentre è chiaro che finora non è stato fatto".

Naturalmente uno si chiede perché le forze dell’ordine non comprendano questo loro elementare interesse, e perché a sei anni dai fatti non vi siano mai state indagini interne che portassero alla "cancellazione delle ombre", e al contrario vi sono stati comportamenti volti all’insabbiamento, emersi abbastanza chiaramente nel processo sui fatti della scuola Diaz. Al di là delle ragioni di opportunità che possono portare un esponente politico navigato a fare affermazioni del genere, non si può che rimanere sconcertati da questo totale distacco dalla realtà di una "sinistra" attaccata ai suoi luoghi comuni legalitari come uno schizofrenico è attaccato alle proprie ossessioni, e non può riconoscerle come tali perché altrimenti il suo mondo alla rovescia, faticosamente costruito negli anni, crollerebbe.

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Messaggi

  • Mi spiace molto di quello che succede.
    Di Pietro è un ex poliziotto e un ex magistrato, ciò lo porta a stare geneticamente da quella parte. Ognuno ha le sue predilezioni o la sua natura e la sua è quella di uomo dell’ordine. Fa i suoi errori tutto d’un pezzo senza sfumature. Ci sono state 2 inchieste in cui nessuna verità è stata stabilita. Come ex poliziotto ed ex magistrato Di Pietro non prescinde né da una né dall’altra, è un uomo di dx, come tutti sappiamo.

    Che si siano usati 2 pesi e 2 misure nei 2 processi è eclatante. Ma chissà se lo è anche per lui. Ho sentito troppi pochi politici esecrare questo squilibrio. Questo è uno dei più gravi crimini europei ma i partiti non sono affidabili per commissioni. Ricordiamo anche che la manifestazione fu essenzialmente una protesta dei no global contro i potenti del mondo e che ai social forum no global mondiale i dirigenti della sinistra europea ed italiana furono sempre fischiati.

    Forse Di Pietro crede di essere equanime chiedendo di esaminare entrambi i gruppi di crimini: distruzione di Genova da parte di vandali, e aggressione ai cittadini da parte della polizia violando l’habeas corpus e i diritti fondamentali della libertà, con feriti, torture e un morto.

    Mettere tutto in un calderone non ha senso, i vandali sono stati puniti come se avessero ucciso; la polizia che ha ucciso, pestato e torturato, è stata vagamente ammonita come per atti privati di poco conto. Fini e Scaiola dettero il via ai pestaggi e alle torture e sospesero l’habeas corpus, ma non sono mai stati accusati e B non si è mai assunto le sue responsabilità. La criminalizzazione di dimostranti innocenti è stata oltraggiosa con una demonizzazione precostituita di tutto il parlamento, che garanzie potrebbe dare? Anche la sx ha fatto la sua brutta parte. La verità non è mai stata fatta e i due fenomeni non sono nemmeno comparabili. E’ tutto così orribile!

    A Di Pietro arriverà solo discredito, nessuno lo capirà, a parte quei genovesi che hanno avuto gravi danni materiali e non si può negare che i vandali c’erano e la polizia li aiutò.
    Di Pietro è testardo e ostinato, non gli importa di andare contro tutti, attaccarlo è fin troppo facile e così si prepara la fossa da solo.

    Dopo tanti anni riaprire una commissione porterebbe dolore, sporcherebbe ancora di più i partiti e precipiterebbe il governo in una caduta senza più rimedio.
    Non fare mai alcuna inchiesta lascia intatta l’ingiustizia e non tocca il crimine politico, ma farla fare a questa gente rpesente, anche si sinistra, porterebbe a nuove iniquità. Che fiducia potremmo avere in partiti, anche di sx, che hanno sempre demonizzato i global, non si sono mai affiancati al movimento, si sono venduti al peggiore neoliberismo?
    Il csx non è mai stato dalla parte dei dimostranti e delle vittime ma sempre contro. Ha insultato i pacifisti chiamandoli black block. Non ha difeso mai la verità. E’ stato pari alle destre. Fa una guerra per Bush, spende 23 mld in armi, elimina lo stato sociale, aggrava la povertà, aiuta le multinazionali. Che commissione sarebbe? Nessuna verità ristabilita e dolore per tutti, nessuna riparazione morale alle vittime e altra onta sulla partitocrazia, mentre gli amanti dell’ingiustizia trionferebbero ancora una volta

    Attaccare Di Pietro è fin troppo facile, come attaccare Grillo che vuole un nuovo tipo di democrazia. Il paese è squassato da odi pregiudiziali e va di male in peggio, si attizzerebbe solo altro fuoco.
    Di Pietro i guai se li va a cercare, deve dire sempre con grande enfasi cosa pensa, e in Italia chi lo ha fatto è sempre stato crocifisso. Nasceranno guai per tutti, con un governo già a rischio, nuove divisioni, nuovi insulti, nuovo odio. E tutto per la felicità dei criminali, politici e non.
    Troppo male è stato fatto e non si potrà fare che peggio.

    Questo paese si dissangua nell’odio reciproco della faziosità senza costruire nulla. Lo sport preferito è sputarsi addosso, ma, a forza di sputi, annegheremo tutti. Non siamo mai a favore di qualcosa, ma sempre contro qualcuno. Ognuno si sente realizzato quando dice al suo vicino quanto lo odia. Ma un odio sparso in così larga misura può solo rovinarci. Ci sono in giro troppi indifferenti, opportunisti e faziosi, troppa gente rabbiosa, troppi distruttori. Non ci sarà mai futuro per questo paese

    amaramente
    viviana