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Su Paolo Ferrero, su Rifondazione Comunista, per un TelluSoviet

Publie le martedì 29 luglio 2008 par Open-Publishing

Su Paolo Ferrero, su Rifondazione Comunista, per un TelluSoviet

di Claudio Di Scalzo

Ho simpatia per Paolo Ferrero. Comunista e credente. Valdese. Eticamente sobrio, misurato, dallo sguardo adolescenziale, e fermo nel suo richiamo al comunismo come intreccio di esperienze antagoniste. Contro di lui si è subito scatenata la deformazione grottesca non solo della Destra o del Partito Democratico (che vorrebbero tutti i comunisti pentiti e inginocchiati sulla soglia del liberalismo tecnocratico); ma anche dei cosiddetti bertinottiani che hanno perso il congresso e dello stesso comunista televisivo Bertinotti che l’ha tentata come il Pecoraro Scanio dei Verdi di rimanere a galla! A seguire: Ritanna Armeni la cocotte di Ferrara, Rina Gagliardi ex Manifesto difensora di Luxuria nell’Isola dei famosi, Pietrangeli il cantautore che scrisse Contessa ma che non disdegna di lavorare a Mediaset, ed Asor Rosa il barone in pensione teorizzatore a suo tempo del Compromesso Storico berlingueriano e di ogni bigiotteria letteraria, comprese le sue memorie, che lo facciano sopravvivere nella memoria dei collezionisti dei cadaveri (eccellenti) mummificati della cosiddetta sinistra culturale. A breve interverrà Rossana Rossanda, di sicuro, o il fantasma di Lucio Magri. Ce n’è abbastanza perché il Calamaro gigante, che in anticipo, dal fondale del web, ha stritolato i comunisti televisivi, e mediaticamente addomesticati, abbia riguardo e attenzione verso la maggioranza congressuale di rifondazione Comunista. (L’inizio è stato pasticciato con mozioni e conciliaboli alla democristiana, ma poi c’è stata la trasparenza della votazione!) Colpevole di aver cantato L’Internazionale e Bandiera Rossa!

In tempi in cui i più fascisti in circolazione possono rivendicare imprese da camicie nere e stragi, mentre riviste platinate, la cui pubblicità il quotidiano La Repubblica ospita da giorni, come “Monsieur” possono raccontare le gesta di un trucidatore di partigiani e golpista come Junio Valerio Borghese, i comunisti che salutano a pugno chiuso e cantano le canzoni del Movimento operaio dovrebbero vergognarsi di farlo! Dovrebbero rinunciarci. (Magari cantando Jovannotti o Ligabue o De Gregori...o qualche altro cantautore milionario). E questo è deprecato anche dall’estinto Bertinotti e dal resto dell’ex squadra governativa.

Peccato per Vendola che ha estro, eloquio postmoderno, e una bella zazzera contestativa, ma sta in compagnia di pessimi personaggi. E menoché anche lui non aspiri ad una carriera televisiva. E allora il discorso cambia!

Insomma seguiremo con attenzione l’evolversi della situazione, con in cuore la segreta aspirazione di vedere anche il finto grunge Sansonetti, direttore in servizio metà da Vespa e metà in redazione di Liberazione, presto spedito in qualche reality sul comunismo fiction.

Forza Paolino! un po’ di sana epurazione sui piccolo borghesi non guasta!

E poi, visto che qualche consiglio si dà sempre, per non cadere nei partitini alla Ferrando o alla Diliberto che cantano le lodi al tempo che fu, rimettere in moto l’avventura del romanzo comunista, mischiando tutte le esperienze, da quelle anarchiche a quelle dei Consigli. O Soviet. Ecco! Cominciamo sul Web, Tellusfolio lo farà, a creare delle comunità antagoniste, al neoliberismo e ad ogni integralismo e riformismo tecnocratico, creando dei Soviet-Web. Per noi, qui, un TelluSoviet. Dal locale all’universale: agitando uno straccetto rosso.

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