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Sul discorso di Obama

Publie le sabato 6 giugno 2009 par Open-Publishing
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Il grandioso discorso di Obama e’ stato pronunziato in uno dei maggiori paesi islamici, l’Egitto, un paese sotto una dittatura, che è forte parte in causa nella questione palestinese e nel vulcano mediorientale, è avvenuto in un teatro universitario gremito di 2000 persone e per 33 volte è stato interrotto da appassionati applausi assolutamente imprevedibili in un contesto musulmano. Quando Obama ha parlato dei diritti delle donne, solo le donne presenti hanno applaudito, ma in molti paesi islamici esse costituiscono metà dell’elettorato e si daranno da fare.

Solo un uomo come Obama, un nero, dal nonno islamico e che è cresciuto in paesi islamici ed ha la sua sensibilità universale e il suo rispetto per tutte le genti, poteva farlo. Al termine del discorso le duemila persone presenti erano tutte in piedi e applaudivano freneticamente gridando: “Obama I love you” in preda a un incredibile entusiasmo. Il discorso è stato seguito in diretta per radio e televisione da alcuni miliardi di persone di tutto il mondo, da tutti meno che da noi. Si è rivolto alla prima religione mondiale, quella che riguarda un numero crescente di abitanti di tutti i paesi del pianeta, in primo luogo l’America. E’ stato accolto con enorme entusiasmo ovunque, aprendo speranze per un futuro nuovo di pace e collaborazione.

E’ stato un discorso epocale, come Bush non avrebbe fatto mai, e l’esatto opposto di qualsiasi cosa Bush avrebbe potuto dire, segnando definitivamente la morte della sua epoca, della sua ideologia e della sua strategia di distruzione del mondo, e aprendo in modo eclatante una nuova concezione dell’America e del suo ruolo sul pianeta, con i più chiari intenti di pacificazione che mai siano stati offerti da un presidente in tutta la storia americana. Tutti i punti che sono stati toccati da Obama possono aprire capitoli nuovi nella storia del mondo.

E’ stato un discorso pedagogico e profetico, filosofico e ideologico, con passi che avrebbe potuto pronunciare Gandhi.

Eppure i nostri stupidi telegiornali, salvo il 3, lo hanno minimizzato, lo hanno strozzato, lo hanno riassunto in pochi secondi, lo hanno ucciso con un commento dubitativo, lo hanno fatto seguire da un B tronfio che ha preso il triplo del tempo per le sue autodifese grottesche. E quasi tutta la stampa ha imitato questa falsariga falsificate e riducente con alcuni che non lo hanno nemmeno messo in prima pagina, tanto che non si riesce nemmeno a trovare un commento esaustivo e amplificativo.

I pettegolezzi sulla porcilaia B, le sue inverosimili difese, le sua grottesche dichiarazioni, hanno occupato tutto il tempo e tutto lo spazio, indicando, in modo indubitabile a cosa questo paese è ridotto, a cosa è ridotta la sua stampa e la sua tv, a fare da codazzo a un impresentabile, a fare da corte ossequiente a un manigoldo, a un ladro, un corruttore e un maiale, che non solo ci umilia davanti al mondo intero, ma riduce i cittadini a fare i guardoni, indifferenti alle sorti del mondo e a quelle italiane, e solo concentrati a fare da guardoni alle sue sconcezze, persino ora, persino in periodo elettorale, come se solo le sue sconcezze dovessero occupare gli interessi di ognuno e di tutto il resto non dovessimo occuparci.

A questo siamo ridotti: a ignorare l’importanza di ciò che accade nel mondo, a vivere emarginati dalla storia, a trascurare il nostro futuro, a votare persino per le europee senza una campagna di informazione sul parlamento europeo, a restare ai margini del pianeta e dei grandi eventi internazionali... per occuparci solo e esclusivamente delle malfatte di un individuo sordido e meschino, che ha sostituito la sua immagine e le sue gesta a tutto l’esistente, come se vivessimo in una bolla di irrealtà che è abitata solo ed esclusivamente da quello che Berlusconi è, fa dice, disdice o contraddice.

E questo, se è infame dal punto di vista di un paese civile, diventa patologico se visto dalla prospettiva esistenziale di ognuno, in quanto il cittadino italiano sembra aver perso ogni capacità di giudizio e valutazione della realtà storica o economica in cui vive per essere imprigionato nella monade virtuale o artificiale del berlusconismo, come fosse in un sogno o un incubo che gli impediscono di svegliarsi, come il cane di Pavlov che vive solo per il meccanismo maledetto che gli pone la differenza tra un cerchio e una ellisse, indifferente al resto del mondo.

Riguardo a Obama, il problema è più pesante ancora. Certo riusciamo a capire tutto l’imbarazzo di media che sono ancora al seguito di un Bush che incita alle divisioni, alle guerre, all’odio, alle discriminazioni religiose o etniche, alla violenza. Riusciamo a capire la difficoltà che possono avere facinorosi ancora in azione come Ferrara, Farina, Belpietro, Feltri, Pera, Bossi, Calderoli, Borghezio… vediamo benissimo come ogni loro azione sia l’antitesi esatta di quello che Obama scandisce come fossero le tavole della Legge. Vediamo come il programma di B, della Lega, persino della Chiesa sia proprio quello che Obama combatte come il male del mondo. Non riusciamo nemmeno a capire come queste fazioni potranno dimostrare al pres. USA di stare con lui e il suo programma, quando in ogni loro azione sono contro di lui e sconfessano il suo programma. E riusciamo anche a capire la diffidenza e la cautela di tanti che sono a sx e hanno imparato a odiare i piani del neoliberismo americano, di quel mercato che comunque vede negli USA il paese della massima imposizione e in Obama il pres. che comunque continua una ideologia di mercato di cui non vediamo, forse e’ presto, correttivi concreti ma solo ripensamenti teorici.

E’ chiaro che la prima obiezione che si può fare a questo discorso è che per ora sono soltanto parole e che occorrono ben altri fatti…
..ma se il giorno si vede dal mattino…..

masadaweb.org

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