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T.F.R. e ........ disinformazione televisiva.

Publie le mercoledì 7 marzo 2007 par Open-Publishing
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T.F.R. = Capitale di Rischio.

Questa è l’affermazione resa ieri sera, durante la trasmissione televisiva Ballarò, dal Sig. Bonanni della CISL, con soddisfazione, perché ha aggiunto : ”Finalmente i lavoratori potranno partecipare” (al rischio, n.d.r.).

Anche questa volta il Sig. Floris ha fornito prova di partigianeria verso il Potere non avendo invitato il necessario contraddittorio per la discussione sulla Liquidazione e sua destinazione.

E’ vero, è certo che il T.F.R. ha finora garantito, in vigenza di inflazione media intorno al 2%, frutti per il 3% e che alla fine dell’attività lavorativa del dipendente questi riscuote, tranquillamente, il Montante così cumulatosi negli anni. E’ possibile che i Fondi possano rendere frutti di poco più consistenti (5% a sentire gli ospiti di ieri sera ed in particolare il sapiente -?- Sen. di AN) ma la loro “maturazione è subordinata a tutti i “mal di pancia” della Borsa. Ciò che sta accadendo in questi giorni per malesseri finanziari sui Mercati asiatici ne è la prova.

Abbiamo già chiarito e lo ripetiamo che la Politica, il Sindacato, non si fanno con la morale ma è, altresì, innegabile che non possano esercitarsi contro di questa. Se poi si aggiunge anche l’Informazione ecco che il lavoratore è accerchiato. Per fortuna fino ad oggi le scelte verso i Fondi sono minime e, speriamo, consapevoli; ecco il perché dello spot di ieri sera dove Politica, Sindacato (quel genere di Sindacato, sia inteso, perché altre Sigle stanno tenendo Assemblee sui luoghi di lavoro recitando la vera Verità sull’argomento de quo) e dis….Informazione sono andate a braccetto, tutte unite, appassionatamente, contro il povero Ulisse che, se non fattosi legare all’albero della nave durante la navigazione tra Scilla e Cariddi, cadrà preda del canto delle Sirene di turno che lo porterà su acque rischiose (Capitale di Rischio, sic.).

I guadagni medi della Borsa, nel lungo periodo, sono maggiori che non la resa del T.F.R. “vecchia maniera”, abbiamo sentito professare - ieri sera - e la nostra mente è riandata al famoso “pollo a testa” del Trilussa.

Insomma, i problemi di vita e la trasmissione in parola, sono stati la causa del mio sonno agitato stanotte al pari di quelli che affliggeranno i lavoratori che dovessero affidare il loro T.F.R. a speculatori di Borsa per sostenere il Capitale che “gioca” e rischia.

Vi siete chiesti il perché, considerate le differenze tra i due rendimenti medi (Buonuscita e Borsa), non si è ritenuto di garantire un rendimento minimo al T.F.R. spostato alla “Finanza” pari a quello della Liquidazione “vecchia maniera” quale permarrà a favore degli occupati, dipendenti accorti con i “tappi alle orecchie” durante la navigazione lavorativa?

Lapalissiano: perché non si può garantire ciò che si suppone aleatorio ed anche in remissione, rispetto al citato rendimento del T.F.R. ante riforma in “corso d’opera”, per via dei costi e dei guadagni da riconoscere ai Gestori dei Fondi. E non abbiamo accennato, per carità di Patria, alla possibilità, costantemente verificatasi in momenti di crisi prolungate della Borsa (attività speculativa che ad ogni guadagno dell’uno fa corrispondere un perdita dell’altro perché la “catena di sant’Antonio” non continua all’infinito ma subisce oscillazioni per i motivi più svariati), di perdita del Capitale, motivo per il quale si è parlato di Rischio anche da parte del Sig. Bonanni, CISL.

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Messaggi

  • Far confluire il TFR nei fondi è pura follia !! Avremo rendimenti incerti e rischio certo !!! Per i grandi gruppi finanziari ( banche, assicurazioni, gestori di fondi, casse di previdenza etc.) il rischio non esiste o quando esiste lo scaricano sempre sui clienti : di norma sui piccoli risparmiatori e/o sull’azionariato diffuso !! Quando a questi soggetti si parla di "rischio" è per prepararli in anticipo alla quasi sicura rapina del loro capitale e, nella migliore delle ipotesi, ad accettare rendimenti ridicoli se non negativi !! Gli andamenti di borsa sono sempre e sistematicamente pilotati da questi gruppi per massimizzare i loro profitti attraverso l’insider trading o altre pratiche truffaldine non accessibili o praticabili dai piccoli risparmiatori, che non a caso vengono dispregiativamente appellati "parco buoi" e tosati senza ritegno !! Convincere a far confluire il proprio TFR in questa lotteria truccata, significa ingannare i lavoratori e metterli in condizione di farsi rapinare quei quattro soldi accantonati in decenni di lavoro e di sacrifici !!!

    MaxVinella