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TERRITORIO PRECARIO

Publie le mercoledì 30 agosto 2006 par Open-Publishing

Appello per la costruzione di un percorso collettivo
contro la precarietà del lavoro e della vita

Nel marzo scorso, discutendo con i rappresentanti del movimento NO TAV della Val di Susa, abbiamo avviato una riflessione sulle grandi opere e sul modello di sviluppo, con particolare attenzione agli aspetti locali e al nesso forte che individuiamo tra alcune scelte di governo del territorio e la precarietà, che è diventata ormai un tratto dominante dell’esistenza, coinvolgendone tutti gli aspetti (lavoro, diritti, ambiente).

Si è sviluppato un ampio dibattito, con ricadute mediatiche persino inaspettate: segno che abbiamo toccato un nervo scoperto. Vogliamo ora proseguire il nostro percorso, tornando ad approfondire alcuni temi con maggiore puntualità ed allargando lo sguardo ad altri aspetti che sono (o saranno) centrali nello specifico del nostro territorio.

Ci proponiamo di coinvolgere nuovamente il vasto arcipelago di associazioni, movimenti e partiti comaschi che ha dato vita all’assemblea-dibattito con Antonio Ferrentino, ed anche altri soggetti che si caratterizzano per il radicamento in luoghi e contesti diversi dalla città, ma non per questo meno significativi, (anzi, espressioni di precise forme e rappresentazioni del nesso precarietà/società/ambiente).

Siamo infatti convinti che un reale contrasto ai processi di precarizzazione della vita e del lavoro abbia bisogno di esperienze che si confrontino e superino le settorialità che di volta in volta hanno visto in campo, separatamente, movimenti, forze sindacali e politiche con l’obiettivo di contrastare il modello dominante di sviluppo mercantile, falsa rappresentazione dell’interesse generale. Le lotte vincenti della Valle di Susa e di Scanzano Ionico hanno svelato il nesso tra modello di sviluppo e interessi economici dominanti che si esercitano sul lavoro e sull’ambiente, affermando una diverso interesse generale: quello della grande maggioranza della popolazione, a cui quel modello si vorrebbe applicare, che rivendica di decidere in prima persona delle scelte che riguardano il lavoro, l’ambiente e la propria vita.

La proposta che indichiamo è un percorso di dibattito - e animazione- itinerante che si snodi lungo i mesi autunnali (settembre e ottobre) e che affronti le seguenti questioni:

ACQUE PRECARIE

Analizzeremo anzitutto il tema del servizio idrico integrato, mettendo sotto la lente d’ingrandimento il processo di privatizzazione dell’acqua, in un passaggio dal globale al locale che ci porterà a parlare di Cochabamba, delle multinazionali dell’acqua, dei processi in atto nella nostra regione, delle aziende pubbliche locali e dell’ATO comasco, l’organismo che entro pochi mesi prenderà in gestione, in un’ottica "industriale", l’intera rete acquedottistica/fognaria/depurativa della Provincia.

In relazione con questo tema principale, non mancherà una riflessione sulle paratie - grande opera inutile e dannosa - indagando sia l’impatto sulla città, sia il conflitto con le esigenze di un territorio e di un ambiente più vasto: il sistema - lago, con il problema della regolazione di flussi e deflussi, delle captazioni idroelettriche, della privatizzazione delle sponde, della qualità delle acque.

LAVORO PRECARIO
Valuteremo tutte le forme di precarietà del lavoro: nuovi lavori, lavori atipici, lavori migranti, crisi del settore industriale tradizionale (tessile, legno/arredo, metalmeccanico), aziende pubbliche (Spt, Acsm) ed Enti Locali... portando avanti il ragionamento su precarietà del lavoro e/è precarietà della vita che è stato alla base delle nostre attività. La fase di crisi dei settori industriali nella nostra provincia ci mostra che la precarizzazione ha rotto gli argini del mondo del lavoro ed è sempre meno possibile distinguere i lavoratori “garantiti” dagli altri perché sono sempre più assimilabili le loro condizioni di vita. Se una fabbrica chiude e/o esternalizza la produzione non è il contratto a fare la differenza tra un lavoratore a termine o meno.

TERRA PRECARIA
Passeremo in rassegna le emergenze ambientali che attraversano la nostra Provincia: traffico e mobilità con le loro infrastrutture esistenti e/o in progetto; produzioni insalubri; business dei rifiuti nelle discariche, negli inceneritori e nelle cementerie; impatto delle nuove cave in progetto

Al termine di ognuno di questi appuntamenti cercheremo di "tirare le fila" dando una lettura dei fenomeni e delle tendenze che abbiamo esaminato e del loro rapporto con la logica sviluppista - uno sviluppo senza qualità e senza diritti - che è la cifra del neoliberismo e della globalizzazione.

Alla fine de percorso cercheremo di unificare i diversi frammenti in un momento di riflessione e proposta sistemiche.

Per definire collettivamente le tappe di questo percorso individuando luoghi e tempi nei quali tenere le iniziative ci vediamo: lunedì 4 settembre 2006 alle ore 21.00 SALONE NOSEDA - CAMERA DEL LAVORO DI COMO, via Italia libera 23

Prime adesioni:

Tavolo STOP precarietà (Como Social Forum)
Comitato Lavoratori contro la guerra
Arci - Como
Attac - Como
Giovani Comunisti - Como
Rete 28 aprile - CGIL Como
Funzione Pubblica - CGIL Como
CLAS - CGIL Como
NIDIL - CGIL Como
PRC - Como
Verdi - Como