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TRA POST-FORDISMO E NUOVA DESTRA SOCIALE 1/3 Primo Moroni

Publie le domenica 9 agosto 2009 par Open-Publishing
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[Dopo le recenti elezioni europee, nella sinistra detta “radicale” - che non ha raggiunto il quorum generosamente ideato dal PD, in combutta col PDL, per farla fuori una volta per tutte - si discute animatamente su come mai un settore importante della classe operaia abbia votato Lega invece che i partiti presuntivamente “di riferimento”. E’ stato un tema ampiamente trattato, per esempio, nella “Festa per l’Unità” che si è svolta nei giorni scorsi a Castell’Arquato (PC), dove la discussione ha occupato una giornata intera. Malgrado proposizioni brillanti o comunque interessanti, rintracciabili in video sul sito di PdciTv, la nozione di classe operaia e di proletariato usata dagli oratori pareva alquanto obsoleta. Per dare una mano alla riflessione, riproponiamo, con un titolo arbitrario che lo attualizza, un intervento dell’insostituibile Primo Moroni, apparso sul n. 1 di Vis-à-Vis – Quaderni per l’autonomia di classe, la rivista dell’altrettanto rimpianto Marco Melotti (il grande “Karletto”). Il saggio è del 1993, e ricalca un intervento di Moroni pronunciato quasi due anni prima, a Bologna, durante un convegno sul revisionismo storico. Si parla dunque di una Lega dei primi anni Novanta, che oggi non esiste più. E tuttavia gli spunti forniti sono straordinariamente illuminanti per tentare di analizzare il quadro odierno. Ennesima dimostrazione di come l’estrema sinistra anti-istituzionale e “criminalizzata” abbia saputo offrire spunti teorici che la sinistra più o meno radicale fatica a esprimere.
Il saggio completo di Primo Moroni è reperibile on-line, nel sito di Vis-à-vis, ma in formato pdf. Lo riproduciamo per assicurargli la massima diffusione, diviso in tre parti per via della lunghezza.] (V.E.)

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