Home > TRIESTE : PERCHE’ CHIEDERE IL RITIRO DEI SOLDATI ITALIANI?
TRIESTE : PERCHE’ CHIEDERE IL RITIRO DEI SOLDATI ITALIANI?
Publie le sabato 23 ottobre 2004 par Open-PublishingLE RAGIONI DI UNA PETIZIONE
(SINTESI DELLA CONFERENZA STAMPA TENUTA OGGI ALLE 11)
(Intervento del segretario del Partito Umanista di Trieste Davide
Bertok)
C’è una notizia che ci piacerebbe leggere sui giornali, ovvero che il
governo sia costretto a riconoscere e seguire l’art. 11 della
Costituzione Italiana e quindi a ritirare i suoi soldati dall’Iraq,
magari dalla pressione del popolo contrario a questa guerra.
Nel nostro piccolo a Trieste questa pressione la stiamo già facendo:
700 sono finora le persone che in 5 mesi hanno firmato e sostenuto
una petizione per il ritiro immediato dei militari italiani
dall’Iraq, una campagna del Partito Umanista che attualmente si sta
svolgendo pure a Milano, Padova e Roma.
D’altra parte l’art. 11 parla chiaro: "L’Italia ripudia la guerra
come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo
di risoluzione delle controversie internazionali", e come non
definire "guerra" una situazione di disordine dove l’esercito
italiano (e non solo) vuole imporre con la forza delle armi la sua
legge in un paese estero?
Chi si mette sopra le legge perciò è un fuorilegge, in ogni caso
ovviamente un’alternativa per risolvere le controversie interne
all’Iraq c’è: sta nella non-violenza e nel dialogo. Con le loro
azioni gli eserciti nel paese mediorientale non fanno altro che
alimentare una spirale di violenza.
Il Partito Umanista continuerà a farsi portavoce di questa richiesta
nei prossimi mesi grazie alle decine di attivisti e collaboratori (da
soli o appartenenti a varie associazioni) che stanno facendo firmare
questa petizione.
Chiunque volesse aiutarci in questa campagna può contattarci
all’indirizzo e-mail: pu-trieste@infinito.it o al numero 328-3277011.
....Nella speranza di un futuro di pace!
Si ringraziano per il contributo alla campagna il Centro Umanista di
Comunicazione Diretta "Moebius", il Centro delle Culture, l’Arci-Casa
Gialla, il bar equo e solidale "Knulp" e il Zeleni Center.
(Di seguito l’intervento di Dino Mancarella, del Centro Umanista
"Moebius")
Il centro umanista di comunicazione diretta "Moebius" di via San
Michele, 24 e il periodico umanista "Il vicolo" hanno aderito e
stanno promuovendo la raccolta firme per dire no alla guerra.
Crediamo che sia un impegno morale necessario trovare altre forme per
risolvere i conflitti, anche se tra l’altro sappiamo benissimo che la
guerra innescata non è stata fatta per portare la democrazia, ma per
perseguire interessi legati al profitto di chi l’ha promossa. Per
quanto riguarda la nostra vita, crediamo che una risposta nonviolenta
la potremo trovare insieme ad altre persone che sentano la stessa
esigenza ed è per questo che come centro umanista e come periodico
"Il Vicolo" stiamo aderendo alla campagna del movimento umanista "Io
sono nonviolento". La campagna si svolgerà anche a Trieste il 6
novembre al pomeriggio con dei banchetti informativi e vedranno la
partecipazione di altre associazioni. Il 7 novembre alla casa dello
studente sloveno alle 15.30 invece inviteremo tutte le persone
sensibili al tema all’incontro "Una vita senza violenza" per partire
da subito, passando dalla teoria alla pratica, a dare risposte
nonviolente a situazioni violente che stiamo sperimentando nella
nostra vita quotidiana.
per info:
cucd.moebius@infinito.it oppure cell. 3477110281
Intervento conf. Stampa di Stefano Senni Coordinatore responsabile
del Zeleni Center (Centro Multiculturale per la Pace)
Il motivo per cui abbiamo scelto di ospitare la petizione per il
ritiro....è fondamentalmente perché siamo a favore delle scelte non
violente per la risoluzione delle diverse questioni della vita
individuale e sociale. Il Zeleni Center persegue come principale
obbiettivo, attraverso diverse attività, l’educazione e
l’autoeducazione alla pace, all’interculturalità, allo scambio ed
alla condivisione di diverse tradizioni, fedi e approcci alla vita.
Si tratta sicuramente di un lavoro principalmente fatto sulla propria
persona, in quanto individuo l’essere umano possiede l’intelligenza e
la creatività per risolvere in modo geniale, gentile e semplice ogni
situazione drammatica o potenzialmente pericolosa. I grandi filosofi,
mistici, pensatori, scienziati di tutti i tempi sono concordi che
queste caratteristiche sono quelle che contraddistinguono l’uomo
dall’animale. Per questo motivo ogni vero atto di non-violenza ed
ogni stato di serenità inizia con se stessi, dalla propria
interiorità intesa come capacità di riflettere, comprendere e trovare
nuove creative soluzioni a vecchi problemi. Questo è ciò che facciamo
al centro, ma ciò non è sufficiente se non associamo, a questa
autoeducazione individuale alla pace, anche la determinazione ed il
coraggio di dichiararsi non a favore di risoluzioni violente,
invasive o militari a livello sociale. E credo che si possa fare
ancora di più che dichiarare la propria non-violenza, ad esempio
sottoscrivendo la petizione. Credo che ognuno di noi possa anche
contribuire con le sue risorse, le sue esperienze e la sua volontà
per creare nuovi modelli sociali che escludano l’uso della forza,
della violenza e del conflitto per risolvere qualsiasi tensione sul
piane individuale, su quello relazionale e di conseguenza a livello
collettivo e sociale.




