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Tanti sono i testimoni scomodi che "La Repubblica" ignora
Publie le sabato 22 novembre 2008 par Open-PublishingMolti sono gli individui che a causa del mobbing e bullying hanno perso il lavoro o sono stati estromessi forzatamente dalle loro carriere universitarie in Inghilterra. Gli stessi problemi legati al mobbing sono stati riscontrati altrove nel mondo e sembra che i loro effetti siano destinati a peggiorare a causa delle politiche neo-liberali che stanno colonizzando i sistemi della ricerca e dell’istruzione universitaria.
Il mobbing ed il bullying nell’ universita’ moderna e’ oscurato dai vari media nel mondo. Tale oscuramento puo’ essere attribuito al fatto che e’ difficile tradurre ed interpretare tale fenomeno in diverse parti del mondo poiche’ comportamenti, abitudini e legislazioni cambiano da Stato a Stato. Quindi i media credono di dover ovviare all’inconveniente informazione con l’oscuramento di problemi cosi’ diffusi.
In realta’ le tecnologie di comunicazione moderne consentono uno scambio di idee tra varie regioni del mondo. Allo stesso modo “case studies” possono essere analizzati ed essere utili a tutti per scorgere i vari motivi che sono alla base del mobbing e bullying nelle Universita’ nel mondo. Quelli come noi che hanno in prima persona vissuto l’oppressione del mobbing hanno comunque identificato le caratteristiche fondamentali di tale fenomeni, insieme con i vari stratagemmi utilizzati da coloro che, purtroppo, avendo deficit mentali, mobbizzano studenti, ricercatori o docenti nelle universita’.
Il mobbing tuttavia non si manifesta solo nelle istituzioni cosi’ tradizionalmente concepite come l’ Universita’, ma anche nei media, attraverso le loro politiche di informazione e di lottizzazione ed in altri sistemi come quello giuridico, della pubblica amministrazione, delle pensioni ecc.)
Comunque, e’ davvero strano il fatto che dalla base non sia partito un dialogo a livello internazionale per discutere, condividere i problemi e organizzare la lotta e pragmaticamente analizzare e rendere pubbliche le strategie impiegate dai vari potentati che sopprimono le voci di discontento ed opprimono gli studiosi.
Troppo e’ stato localizzato e focalizzato sulla reintepretazione dei problemi del mobbing. Si avverte la strana sensazione di una sconfitta nei confronti delle strutture di potere che creano le condizioni ideali per la protezione dei manager e dei baroni bulli nelle universita’.
La stampa insieme con i mainstream dell’informazione sono coscienti di cio’ ed ignorano intenzionalmente tali problemi. Cosi’ siamo finiti per essere esposti alla tirannia dei media i quali propinano notizie preconfezionate su misura dei partiti politici ed alleanze politiche che li governano, mentre altre scomode sono soppresse in ogni loro misura.
Un’esempio ci e’ dato dalla rivoluzione che e’ in atto nella pubblica istruzione italiana e che ha portato milioni di studenti, genitori, docenti insieme con rettori e sindacati a protestare ed occupare Universita’ e piazze. Questo movimento e’ di opposizione ai vari tagli ai finanziamenti che il governo Berlusconi ha proposto per avviare la privatizzazione dell’istruzione pubblica Italiana, modellando le sue riforme sullo stile egemonico di quella Anglo-Americana. Tale modello egemonico propone l’istruzione come fenomeno economico e non invece come fenomeno sociale.
La stampa Inglese, fino a poco tempo fa’ non ha riportato assolutamente nulla sulla rivoluzione in atto in Italia da parte del movimento dell’onda. Neanche il magazine THE, ha dedicato un paio di righe di commento su questo movimento che si e’ creato spontaneamente come soggetto antagonista alle scelte politiche in materia d’istruzione del governo Berlusconi. Ma la mancaza di notizie dalla stampa inglese non e’ sicuramente una svista poiche’ il THE e’ di solito accorto alle politiche internazionali in materia d’istruzione universitaria. Il THE comunque, e’ molto piu’ di un magazine che tratta argomenti dell’educazione universitaria in una maniera disinteressata ed accademica.
Il THE organizza, stila e pubblica le classifiche nazionali ed internazionali delle universita’ e cerca di influenzare sempre piu’ la vita accademica degli studiosi e dei docenti organizzando conferenze d’elite tra la casta dei rettori, i maghi delle corporazioni della finanza e consulenti del management. E siccome la Repubblica in Italia non poteva ignorare quello che accadeva nelle piazze e negli atenei, ha introdotto una nuova tattica.
La Repubblica versione online, ha collezionato una serie di testimonianze da accademici che hanno lasciato l’Italia per ragioni di studio o di lavoro in Universita’ all’estero. Lo scopo di questa trovata propagandistica non e’ solo quello di illustrare i problemi che questi, cosi chiamati da Repubblica, “testimoni scomodi” hanno riscontrato con il sistema universitario italiano, ma quello di evidenziare l’efficienza e la qualita’ dei sistemi Anglo-Americani, affinche’ possano essere da esempio per le proposte di riforma.
Questa di La Repubblica, e’ stata una trovata mirata a creare un’opposizione binaria, a due; una ed una sola alternativa per le riforme universitarie.
Ho letto i racconti e sono una collezione di ‘credits’ che esaltano solo alcuni degli aspetti positivi del modello d’istruzione e ricerca Anglo-Americano. Ho anche riscontrato esempi da altre nazioni, ma tuttavia trascurano tutti gli aspetti negativi e deleteri. Io sono per esempio a conoscenza dei casi di nepotismo, discriminazione e censura della ricerca in Inghilterra, indipendentemente dal fatto che i cervelli italiani all’estero ne abbiano parlato o meno su La Repubblica.
In realta, sul blog messo a disposizione da Repubblica online non ho riscontrato nessun commento che evidenzi gli aspetti devastanti della neoliberalizzazione della vita accademica in Inghilterra; sono a conoscenza anche del fatto che gli stessi aspetti negativi riscontrati in Inghilterra sono presenti nei sistemi educativi universitari negli USA. Sottolineo ancora una volta che non ho trovato nessuna evidenza di commenti negativi e quindi viene quasi spontaneo affrettarsi a raggiungere delle conclusioni che tutto e’ perfetto e che tutti sono contenti di tali sistemi universitari esteri.
Sfortunatamente, nelle universita’ estere ci sono i problemi. Eccome se ci sono!
Questi sono problemi che sono stati analizzati da scienziati, professori ed associazioni in possesso di rispettabili qualificazioni. Esempi dei problemi sono il mobbing ed il bullying. Questi sono problemi che esistono nelle Universita’ Inglesi, la peste del mobbing distrugge la vita e censurare questa notizia agli Italiani, cosi come la stampa Inglese censura le news sul movimento dell’onda mi lasciano alquanto perplesso. Questo tipo di informazione e’ irresponsabile e dimostra il violento abuso della fiducia che gli individui danno alla stampa. Oltretutto questo comportamento dimostra che vi e’ effettivamente un desiderio latente da parte di certa stampa di allinearsi con l’agenda di particolari partiti politici.
Per il THE l’agenda sul tavolo della discussione per le rifome coincide con quella neoliberale dei “New Labour” di Tony Blair e Gordon Brown. Sally Hunt, ‘leader’ del UCU – University and College Union ( un sindacato ‘giallo’, l’unico sindacato universitario riconosciuto in Inghilterra) regolarmente pubblica la sua propaganda sulle pagine del THE. La Repubblica mostra fedelta’ al Partito Democratico che vorrebbe introdurre le riforme neo-liberali nelle Universita’ Italiane e per far si che il sistema Italiano si allinei con il modello egemonico del “processo di Bologna”, all’ombra delle politiche social-democratiche (mai davvero implementate) di Tony Blair.
Tale potere nelle mani dei media e’ pericoloso poiche’ influenza l’opinione pubblica con propaganda. Invece bisognerebbe fare un’analisi delle problematiche ed aprire un confronto sui fatti e gli avvenimenti con i propri meriti o demeriti.
Questo modo di fare informazione facilita le politiche di centro e centro-destra che non consentono la formazione di solidarieta’ tra i lavoratori e la sinistra, che non potranno mai beneficiare dei sistemi Inglesi o del Nord-America. Questo modo di fare informazione e’ tipicamente berlusconiana poiche’ risulta essere piu’ una vendita dell’infomazione invece che una rappresentazione disinteressata di fatti accaduti.
L’Italia ha bisogno di essere messa al corrente delle tragedie che si consumano con il mobbing nelle Universita’ inglesi in modo che non si vengano a ricreare le stesse condizioni e situazioni nelle universita’ Italiane e globalmente.
Questa caccia alle streghe nelle Universita’ italiane maschera ed offusca anche le punte di eccellenza presenti nei vari atenei che superano certamente quelli Anglo-Americani; le riforme neo-liberali dell’istruzione e ricerca delle Universita’ inglesi non hanno risolto, anzi, hanno per molti versi esaltato il patriarcato, il mobbing, la poverta, la precarieta’ e la mancanza di pari opportunita’ che persistono cosi’ come persistono anche in Italia. La crisi finanziaria esaspera tali problematiche che incidono direttamente sulle spalle dei docenti e ricercatori che hanno difficolta’ a pagare la casa, il cibo ed altri beni per la sopravvivenza e che sono forzati a sottomettersi a richieste sempre piu’ pressanti ed ingiuste. Gli studenti in Inghilterra continuano ad indebitarsi mentre altri non terminano gli studi poiche’ impossibilitati da impressionanti debiti.
Vi e’ di piu’: tutti questi anni di riforme in Inghilterra hanno portato ad una riduzione della liberta’ accademica. Francamente ci si aspettava il contrario. Incrementi molto evidenti sono stati identificati nei sistemi di controllo manageriale e nella domanda di efficienza degli accademici i quali sono soggetti sia alle forze del mercato che a quelle governative.
In realta’, questi problemi sono oscurati dalla retorica politica e da un certo tipo di stampa serva e compiacente sempre pronta ad usare la propria influenza.
Ci sono uomini molto potenti che vogliono allineare il sistema d’istruzione e ricerca universitario Italiano con altri sistemi egemonici affinche’ si lavori a vantaggio dell’economia e non dei cittadini.
Sal Fiore
COBAS UK