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Taormina accusa: i sequestri in Iraq opera di Italiani

Publie le lunedì 28 marzo 2005 par Open-Publishing
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Roma - I sequestri messi in atto in Iraq contro alcuni
cittadini italiani sono stati organizzati nel nostro Paese. E’ l’ipotesi
avanzata dal deputato di Forza Italia Carlo Taormina, che ha lanciato
accuse anche contro gli esponenti politici del centrosinistra.

"Se qualcuno vuole realmente onorare il sacrificio di Nicola Calipari,
tiri fuori dal profondo di qualche cassetto le prove informatiche della
gestione comune dei sequestri da parte della resistenza irachena insieme
alla eversione italiana - ha scritto in un comunicato - politici di
estrema sinistra, ove raggiunti durante i sequestri da notizie
informatiche, abbiano il coraggio di farsi vedere dall’autorità
giudiziaria. I servizi di informazione dicano quello che sanno agli organi
che indagano sui sequestri, particolarmente sui contatti informatici tra i
personaggi italiani e iracheni che hanno gestito le trattative".

Secondo l’avvocato, insomma, anche "nel sequestro Sgrena c’è un ruolo
italiano". "Non so se quello di Giuliana Sgrena sia nato come sequestro -
ha aggiunto - credo che ci sia un rapporto, che la magistratura dovrà
accertare, tra aggregazioni irachene e italiane. Il sequestro potrebbe
essere nato in Italia e gestito anche dall’Italia o essere nato in Iraq ed
essere gestito anche in Italia".

L’esponente azzurro si è poi scagliato contro la stessa giornalista de Il
Manifesto, auspicando che possa avere un "sussulto di orgoglio" e
raccontare "se sia vero che durante la lussuosa ospitalità offertole a
Baghdad si accorse che i sequestri erano gestiti dai balordi iracheni e
dagli eversori italiani".

centomovimenti.com

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