Home > Tav, area Venaus sotto sequestro
Il provvedimento è stato emesso dalla magistratura di Torino
che indaga sugli eventuali reati commessi dai manifestanti
Il Pm l’affida a imprese costruttrici
Positivo il commento del sindaco Durbiano: "Così si impedisce
all’azienda incaricata di costruire la galleria e di aprire il cantiere"
TORINO - La magistratura di Torino ha posto sotto sequestro l’area di Venaus presa in carico dalla Ltf (Lyon Turin Ferroviaire) per affidarla al consorzio di imprese incaricate di scavare il tunnel di sette chilometri a servizio della futura galleria della linea ad alta velocità.
"Si tratta - ha spiegato il procuratore aggiunto di Torino, Maurizio Laudi - di un sequestro probatorio conseguente ai reati che risultano essere stati commessi durante la manifestazione dell’8 dicembre scorso". Il provvedimento, ha detto ancora il magistrato, "non è di impedimento alla prosecuzione dei lavori". Nell’ordine di sequestro si ipotizzano i reati di violenza a pubblici ufficiali, occupazione abusiva, danneggiamento e devastazione.
La magistratura ha emesso il provvedimento in seguito alla relazione che ha ricevuto dalla questura di Torino: si tratta di documentazione scritta e fotografica sia sugli incidenti dell’8 dicembre sia su quelli del 6 dicembre, dopo che polizia e carabinieri sgombrarono il presidio che ancora impediva alla Ltf la presa di possesso di gran parte degli 82 lotti del cantiere. In entrambe le occasioni vi sono stati blocchi stradali e ferroviari. Per ora non risultano essere stati emessi avvisi di garanzia.
Tuttavia, sulla scorta dell’accordo raggiunto ieri a Palazzo Chigi tra il governo e le amministrazioni locali, il sindaco di Venaus, Nilo Durbiano, valuta positivamente il provvedimento della magistratura, ritenendo che di fatto la decisione impedisca all’azienda incaricata di costruire la galleria e di aprire il cantiere. "Questo fatto - ha detto Durbiano - favorisce il dialogo sulla vicenda".
L’area, che è di 35 mila metri quadrati, era stata oggetto di presidi e occupazioni da parte dei manifestanti "no Tav". Giovedì scorso, era stata invasa dai partecipanti al corteo di 30 mila persone e ne erano state demolite le recinzioni e devastati i macchinari di cantiere.