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Tav: la Valle di Susa resiste

Publie le martedì 1 novembre 2005 par Open-Publishing
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Comunicato stampa 31_10_05

Dopo una giornata campale la Valle di Susa resiste e impedisce per la quinta
volta l’inizio dei carotaggi per la linea ad Alta Velocità Torino - Lione.
I primi manifestanti si ritrovano alle 4 di notte a Mompantero alle pendici
del Rocciamelone. Nonostante l’ora e il freddo sono già in più di 100 che
partono per raggiungere i terreni interessati ai lavori. Intorno alle sei,
polizia e carabinieri si muovono in forze, ma vengono fermati subito dopo
l’abitato di Mompantero dove i manifestanti hanno costruito varie barricate
con legni e pietre.

Intorno alle 10.00 sull’unica strada che conduce ai siti interessati ai
lavori i valligiani sono 600 con in prima fila i sindaci della Valle e i
presidenti delle comunità montane bassa e alta valle. Partono le prime
cariche delle forze dell’ordine che nonostante l’iniziale scompiglio non
scalfiscano la determinazione dei manifestanti tanto che le colonne dei
blindati non riescono ad avanzare di un centimetro. Alle 12.00 sono ormai
più di 1000 a presidiare la strada mentre altri gruppi sparsi per la valle
iniziano azioni di disturbo sulla ferrovia che collega Torino con la Francia
bloccando di fatto tutti i treni in transito.

Le forze dell’ordine, vedendo l’impossibilità di passare con i mezzi
blindati, decidono di far partire due contingenti a piedi per la montagna
per raggiungere i terreni, ma dopo una lunga marcia, arrivati a due passi
dai siti, si trovano davanti 500 persone che gli accolgono cantando "Bella
ciao".Anche in questo caso partono alcune cariche, ma i manifestanti, più
determinati che mai, respingono ogni assalto.

Dopo circa un’ora di
scaramucce e accerchiamenti mal riusciti, anche il tentativo dell’arrivare a
piedi fallisce, senza, per fortuna, nessun incidente . La scarsa conoscenza
del territorio e della montagna e l’inaspettata, per loro, massiccia
presenza di valligiani a difendere la loro terra, non poteva che portarli a
desistere. Intanto sotto, in località Seghino, i più e 1000 manifestanti
continuano a impedire che le colonne dei blindati possano fare passi avanti.
Alle 17.00 arriva la notizia che anche per questa volta si devono ritirare
senza essere riusciti nell’intento di requisire i terreni.

Ricordiamo che per legge, i tecnici potevano entrare sui terreni nell’orario
che va dalle 8 della mattina alle 5 del pomeriggio, pertanto, ogni azione
svolta in orari diversi e da considerarsi fuori-legge e pertanto nulla.
Segnaliamo anche che molti valsusini hanno dovuto ricorrere alle cure
mediche per lievi ferite riportate durante le varie cariche (anche un
sindaco e un vigile di un comune valsusino) mentre da parte delle forze
dell’ordine non un solo uomo è dovuto ricorrere a cure mediche, questo
dimostra ancora una volta che l’opposizione all’opera continua ad essere, da
parte nostra, pacifica e non-violenta.

Oggi, come ormai da 10 anni, abbiamo dimostrato che nessuno in Valle di Susa
potrà mai pensare di distruggere la nostra terra e il nostro futuro.

Resistere per Esistere
Ora e sempre no tav

Comitato no tav

Messaggi

  • Vi devo inviare una precisazione sul numero di contusi che ci sono stati ieri durante le manifestazioni contro il TAV preso dalla GAZZETTA DEL SUD:

    "Il bilancio parla di sei denunce e di sette contusi medicati all’ospedale di Susa, di cui quattro tra i manifestanti e tre fra poliziotti e carabinieri (ad un agente, in particolare, una camionetta ha schiacciato un piede)".

    Io non so se questa sia la verita ma se dovesse esserlo sarebbe uno smacco ancora più grosso per le forze dell’ordine.