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Televisione e Maschilismo - ovvero, chi ha ucciso il femminismo?
Publie le martedì 23 giugno 2009 par Open-Publishing6 commenti
Sono a cena. Siccome sono giovane, vivo ancora con mia madre e mia sorella. Forse è una questione piuttosto delicata e tutta italiana, quella del non riuscire a mangiare senza guardare la televisone. Credo che la cosa sia provocata dall’impossibilità di sentire il cibo cianciucato dalle mascelle altrui, o, forse, questa impossibilità ha profonde radici culturali che mi sfuggono.
Tornando a noi, sono a cena. Non guardo mai la TV, non perché tema che, in qualche modo, possa influenzarmi (potrò sembrarvi presuntuosa, ma, sinceramente, non c’è modo in cui possa farmi pensare ciò che loro vogliono), ma perché mi disgusta.
A cena, però, non si può contrastare la volontà di mia madre. Vuole vedere sempre il TG5, Camera Cafè, Striscia la Notizia, e una serie di altri programmi. L’informazione sintetica e drogata non fa per me, ma tant’è; non si può contraddire un genitore nelle sue volontà, no?
Cerco in tutti i modi di pensare ad altro, in quei momenti, ma c’è una scena che non può sfuggirmi.
Iacchetti e Greggio sono in piedi sul loro bancone, e, fra finte risate, fanno battute talmente tristi che fanno ridere solo casalinghe sessantenni e qualche cerebroleso. Non ci si può far niente: è la TV dell’italiano medio, la TV drogata e sintetizzata, la TV dell’Innominabile. E’ in quel momento che fa la sua comparsa una donna. E’ alta, finta, sintetica, truccata, parruccata, palestrata, depilata, vestita di un completo da cameriera che sul dietro lascia nudo un culo perfetto, ha un accento straniero ed è chiamata "la filippona". Sto in silenzio, non sono graditi i miei sermoni femministi e sinistroidi a cena (in effetti, non sono graditi mai, in casa mia).
Ingoio il mio boccone - è incredibilmente amaro.
Fra risate patetiche e urla maschili, la filippona fa la sua ridicola apparizione, e poi scompare, lasciando il posto alle veline.
Sono a cena. E’ una delle ultime puntate di Veline. Si mostrano i "dietro le quinte", ovvero la prova di cultura generale delle aspiranti veline. Ovviamente, a nessuno interessa la cultura generale di una velina. E’ giusto un altro modo per spiattellare, duro come un macigno, lo stereotipo caro all’Innominabile. Ad una di loro (che, poi, è diventata la velina bruna) viene chiesta la formula dell’acqua. Questa fa una faccia stranita, ride, come se ci fosse qualcosa da ridere, e la sua bocca glitterata diventa un perfetto O, ed è proprio questo il suono che ne esce: "O?".
Potrei piangere, ma non servirebbe a niente; potrei indignarmi, ma chi mi ascolta? Potrei spegnere per sempre la TV, ma ancora non posso farlo; potrei scordarmi di tutto, ma come si può? Posso scrivere un articolo. E’ quello che sto facendo.
Non sono affatto una ragazza appetibile, visti i canoni odierni, ma quando esco per strada mi ritrovo ad essere avvicinata da ragazzi che mi tirano su la gonna come se fosse una cosa che possono tranquillamente fare.
Io ad un simile comportamento reagisco con un lungo sermone urlato con ira che di solito fa scappare l’ingenuo maschio italiano; le mie coetanee, una risatina, e un finto schiaffetto.
Una gioventù maschile figlia di questa televisione, dove la donna non è altro che un contorno (anche se, forse, i contorni hanno più dignità), una bambola sessuale, un qualcosa che, raggiunta la menopausa, può diventare solo una casalinga che passa le giornate ad escogitare nuovi modi per tenere pulita e scintillante la sua casa (ovviamente, comprando, comprando e ancora comprando). E’ un’immagine ancora più triste ed angosciosa dell’"angelo del focolare" del ventennio. E le donne che fanno? Si prestano. Pur di avere un maschio che mantiene la sicurezza economica e fisica del nido, e pur di evitare la lotta (che sarebbe lunga, dura, e dolorosa) che le porterebbe ad un’autentica libertà, le donne barattano la propria dignità con la sicurezza materiale, perché, e io lo so bene, in quanto donna, tutte le donne amano essere mantenute.
Chi ha ucciso il femminismo?
Tutti.
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1. Televisione e Maschilismo - ovvero, chi ha ucciso il femminismo?, 23 giugno 2009, 17:27, di e = mc2
Quindi tutte - sono le colpevoli - e non "tutti".
1. Televisione e Maschilismo - ovvero, chi ha ucciso il femminismo?, 23 giugno 2009, 17:30, di Silvia
eh no, perché mi pare evidente che la ragnatela del maschilismo sono gli uomini ad intesserla, e le donne a fare finta di caderci.
2. Televisione e Maschilismo - ovvero, chi ha ucciso il femminismo?, 23 giugno 2009, 17:39, di e = mc2
No, sono le femmine a tessere la tela e gli uomini a cascarci dentro; ecco perché il diavolo ha paura di loro (donne).
Però, se Ti sta bene "tutti" non insisto; non ne faccio una questione di gruppo.
Era solo per essere preciso perché non ho ancora capito se è nato prima l’uovo o la gallina.
Ergo è la donna che si comporta da femmina perché c’è l’uomo che può fare il maschio e servirle per i suoi scopi, ovvero è l’uomo che si fa utilizzare quale maschio dalla donna che adopera la sua femminilità e non il femminismo?
Un saluto con simpatia, se mi è consentito; senza secondi fini.
1. Televisione e Maschilismo - ovvero, chi ha ucciso il femminismo?, 23 giugno 2009, 17:48, di Silvia
Oh, cielo.
Tanto per cominciare, il diavolo ha paura delle donne è un commento contadino privo di alcun fondamento.
Non mi stupisce di leggere certe cose, visto che sono scritte da un uomo. Beh, certo, tutti tendono a scrollarsi dalla propria responsabilità... in realtà, non è neanche una questione tanto vaga come l’uovo e la gallina. La cultura fallocentrica ha una precisa origine sociale e potrei stare a raccontarti tutta la notte di come l’uomo sia diventato capo della donna, ma, visto che parli con tanta coscienza di causa, presuppongo che tu lo sappia e che tu abbia studiato.
Tu parli come se la donna traesse soli vantaggi dalla sua situazione di subordinata - non c’è niente di più disgustoso, e dici che la donna utilizza l’uomo per i suoi scopi! Ma hai letto quello che ho scritto? In caso tu non abbia letto o, molto più probabilmente, tu non abbia capito, ti rispiego: l’uomo ha SEMPRE cercato di soverchiare la donna, di schiacciarne l’identità, riuscendoci. La donna accetta questa condizione, purché l’uomo le dia sicurezza materiale. Tutto qua.
E, per favore, evita di continuare questo dibattito; i tuoi commenti mi hanno sinceramente irritato.
E, non vedo perché non potresti saltuarmi. Oh, quanti uomini credono che le femministe siano delle lesbiche represse pronte a divorare ogni maschio che le rivolga parola!
2. Televisione e Maschilismo - ovvero, chi ha ucciso il femminismo?, 26 giugno 2009, 15:19, di macho
Tu dici: "La donna accetta questa condizione, purché l’uomo le dia sicurezza materiale".
I milioni di Euro che prendono le veline si chiamano "sicurezza materiale"?
A me sembra che si tratti di qualcosa di più, per le quali le furbe donne sono ben disposte a far vedere il sedere alla telecamera.
Le donne saranno soverchiate dagli uomini, ma è la donna che ci guadagna di più.
Nel loro piccolo, ci guadagnano di più anche le donne che si fanno alzare la gonna per farsi offrire una pizza. Altrimenti non sorriderebbero nel farsi umiliare così dagli uomini.
3. Televisione e Maschilismo - ovvero, chi ha ucciso il femminismo?, 23 giugno 2009, 19:11, di e = mc2
Niente di tutto quanto scrivi prima di questo che ritiene di voler essere un chiarimento, per quanto mi concerne.
Mi ero soffermato solo sul Tuo "tutti" finale del Tuo scritto ed avevo fatto riferimento ad una Tua affermazione "tutte le donne amano essere mantenute" ricavandone per analogia che il femminismo è stato ucciso - semmai e per quanto da Te chiarito - da tutte e non da tutti.
Peraltro essendo un innamorato della relatività mal digerisco gli assolutismi quali tutto, tutti, tutte.
Se hai preso d’aceto, passami questa scherzosa mia impressione, me ne dispiaccio; per Te naturalmente.
Non hai afferrato il mio dire che voleva prescindere dalla cultura contadina, dal maschilismo, dalla sottomissione storica della donna, ecc... per soffermarsi solo e solamente su tutto declinato al maschile plurale.
Se nel tutti sono inclusi solo coloro che ne sono colpevoli, maschi e femmine, mi trovi d’accordo; ma non in senso assoluto come da Te indicato.
Non puoi scaricare su di me la Tua rabbiosa determinazione contro il modo di oggi di vedere la donna anche perché scrivendo "... E le donne che fanno? Si prestano. Pur di avere un maschio che mantiene la sicurezza economica e fisica del nido, e pur di evitare la lotta ...", trovi già le responsabili di questo ulteriore declino dell’"animale" donna.
Io ho molto rispetto della donna non per altro perché ho avuto la fortuna di avere una madre "femminista" ante-litteram ed una consorte eccezionale che comprende - da oltre 40 anni - anche il senso delle mie precisazioni, quando del caso, senza andare in escandescenze come, mi sembra, abbia fatto Tu.