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Terrore israeliano su Gaza
di Marco Sferini
Un vero e proprio atto criminale: la Striscia di Gaza bombardata simultaneamente in più punti. Oltre 200 morti e oltre 400 feriti. Hamas giura vendetta
Israele continua nella sua politica di repressione totale e indiscriminata dei palestinesi. Il ministro Livni, candidata a divenire, al pari di George W. Bush, un premier di guerra, ha promesso che la lotta contro Hamas sarà senza quartiere e che non esiste alcun margine di tolleranza per cui la Striscia di Gaza dovrebbe in misura maggiore o minore rimanere nella mani del movimento islamico.
Ed eccola la campagna elettorale della Livni: oggi l’aviazione israeliana, la Magen David Adom, ha lanciato un pesantissimo attacco su Gaza, dal porto della città sino ai centri politici e alle caserme di Hamas. I morti contati sino ad ora sono oltre 150 e si parla anche di oltre 200 feriti. Abu Mazen e l’Egitto parlano di un raid "senza precedenti", eseguito dopo gli annunci dei giorni scorsi: per rispondere ai razzi che ogni giorno vengono fatti piovere contro Israele, il governo di Gerusalemme avrebbe disposto questa reazione a tutto campo.
Le immagini che arrivano dai circuiti internazionali sono pietose, orrendi spettacoli di cadaveri ammassati gli uni sugli altri, gambe spezzate e qualcuno ancora in vita che si aggrappa all’ira divina e grida "Allah ahkbar", "Dio è grande".
Ad una reazione ne corrisponde una uguale e contraria: e così in Israele si preparano al peggio, a nuovi attentati, a nuovi atti di resistenza da parte dei palestinesi - che nello Stato ebraico definiscono senza alcuna distinzione come gesti di puro terrorismo - contro obiettivi che non si possono definire come invece sono stati definiti quelli centrati a Gaza.
Hamas fa sapere di aver già dato l’ordine a tutti i suoi combattenti di disporsi alla vendetta per questo massacro e, c’è da giurarci, la vendetta ci sarà e sarà sicuramente sanguinosa, con altre vite spezzate, con altro dolore e miseria nelle macerie. Miseria morale, materiale. Chi è capace in questo inferno di discernere cosa è vero e cosa è falso? Non è forse vero che gli atti di Israele sono trattati come una forma di guerra legittima contro i territori occupati mentre quelli dei palestinesi sono sempre e solo terrorismo?
Come definire la rappresaglia israeliana se non come un feroce atto di puro terrore, di massacro operato con armamenti impari rispetto alla lotta palestinese? La misura delle cose la si ha proprio cercando di trovare un paragone tra quello che accade dall’una e dall’altra parte, e anche nel mezzo di questi due popoli che sono costantemente sotto la minaccia di quello che, non dei "pericolosi estremisti", ma il governo egiziano definiscono come "lo Stato aggressivo", imperialista (ma non solo) che si chiama Stato di Israele.
Ma sarà poi così immediato il tripudio di consensi che la Livni potrà vantare dopo queste carneficine concertate da politici e generali israeliani? Quanta parte della popolazione progressista ebraica potrà ancora sopportare tutto questo? Il nesso di causa ed effetto funziona tempisticamente in Medio Oriente: nessuno riesce a porgere l’altra guancia perchè l’ingiustizia è all’ordine non del giorno, ma dei minuti. Gaza è una prigione a cielo aperto: è cinta d’assedio, le mancano luce, gas, carburante, medicine, acqua e cibo.
La vita a Gaza è un lento morire di stenti sotto la politica espansionista e criminale di Israele che viene benedetta dagli Stati Uniti d’America e tollerata da molte altre potenze occidentali. Barack Obama cambierà il corso dei rapporti con Tel Aviv? E’ quello che si augura anche Hamas, perchè l’esasperazione monta esponenzialmente e la Striscia rischia di diventare la Waterloo della Livni e dei suoi.
E mentre gli abitanti di Sderot sono costretti a vivere nei rifugi-bunker per timore delle reazioni dei miliziani palestinesi, in tutto Israele sono già pronte più di 200 ambulanze per raccogliere le future vittime degli attacchi suicidi che Hamas sferrerà nelle prossime ore.
La "questione palestinese", in questa fine di 2008, diventa quella più grande, quella capace di scatenare nuove crisi internazionali di vasta portata fino a giungere ad un conflitto interstatale in tutto il Medio Oriente: dall’instabilità politica e militare irachena sino all’obiettivo-Iran che Obama, ha sempre detto, voler tramutare in situazione di dialogo diplomatico.
Ma, per il momento, a Gaza è l’inferno e a Washington si festeggia ancora il Natale e si fanno i preparativi per il count down del nuovo anno...
Messaggi
1. Terrore israeliano su Gaza, 27 dicembre 2008, 19:04
Questo articolo contiene molti errori ed imprecisioni. Un esempio fra tutti: il Magen David Adom non è l’aviazione israeliana, ma...la sigla della Croce Rossa!
2. Terrore israeliano su Gaza, 27 dicembre 2008, 19:32
MA CI MAI STATO A GAZA CHE DICI UNA AMREA DE INESATTEZZE?