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"The White Diamond" di Werner Herzog

Publie le sabato 10 giugno 2006 par Open-Publishing

Diamante bianco sull’Amazzonia
S.S.
Werner Herzog con The White Diamond girato in digitale su un aerostato (che porta il nome «diamante bianco»), firma uno uno dei recenti documentari che si confondono con la fiction, realizzato, si direbbe, come prototipo irraggiungibile dei canoni ormai richiesti per questo genere: i compratori si affannano a volere solo storie estreme, sempre più eccentriche, che possano reggere la guerra televisiva.
In quanto a questo Herzog è un campione, ma si muove su un piano più astratto, inafferrabile, come l’immagine estatica dell’aerostato inquadrato nella sua ariosità, visione troppo affascinante, bianca e leggiadra. Ripropone anche qui il sogno di far muovere bianche vele in mezzo alla foresta: il protagonista del documentario è un ingegnere aerospaziale, l’inglese Graham Dorrington ideatore di un velivolo a elio da far volare sulle cascate Kaieteur della Guyana, un viaggio «sulla» foresta amazzonica. Herzog non solo è attratto dal pericoloso progetto che ha già fatto una vittima, ma lui stesso gira sul piccolo velivolo alcune delle scene da un punto di vista inedito, spiazzante nei confronti dello stile National Geographic, come fosse una camera planante e quasi dotata di respiro.
Audace non solo nella ripresa ma anche nel montaggio, poiché conduce il gioco del documentario tradizionale solo per arrivare poi ad alcune scene impossibili come la ripresa da sotto del salto di un elefante imbizzarrito, il volo di uccelli come fossero anime dei beati nell’ultimo cielo della Divina Commedia, lo sguardo vigile del fratello bruco, le amate ranocchie di cui ai suoi esordi poteva parlare per ore intere. Oppure riprende il mistero acque che risalgono la corrente. E in quanto ai «women’s best friends», i diamanti, si estraggono in miniere fangose, ma dotate di ghetto blaster con esibizione di breakdance dall’alto della rupe, in stile Dogma (mentre per il resto la musica è accuratamente scelta per esaltare l’immagine e farla svaporare). Distribuisce Fandango.
Per studiare l’universo sonoro di Werner Herzog («La trasformazione del mondo in musica: i suoni e le visioni di Werner Herzog»), si sta tenendo a Ferrara la XX edizione di Aterforum, dove si è esibito anche il violoncellista olandese Ernst Reijseger autore con Eric Spitzer delle musiche di The White Diamond ed è stato analizzata la sua colonna sonora, dalla polifonia rinascimentale al rock più sperimentale, dalla fusione di musiche di diversa provenienza geografica alle tradizioni sacre russe. Stasera il Trio Tchaikovskij, con il violista Max Rysanov, suona Sostakovic. Sabato 10 e domenica 11, il Pokrovsky Ensemble con un repertorio popolare russo, e musiche di Stravinskij e di autori contemporanei (Martinov, Raskatov, Batagov e Berinskij), mentre continua la rassegna dei suoi film al teatro Boldini e al Castello Estense.
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