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Titti De Simone (PRC): stupro di Bologna, bisogna recuperare il legame sociale

Publie le giovedì 1 dicembre 2005 par Open-Publishing
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"Ancora scossa dall’aberrante violenza avvenuta a Bologna, continuo a pensare ai grossi interrogativi che quanto accaduto ed il contesto, mostrato anche dalle immagini riprese da una telecamera, suscitano non solo alle istituzioni ma anche alla società civile.

E’ allucinante che una ragazza scenda dal’autobus, venga aggredita e picchiata, trascinata dall’altra parte di una strada a più corsie, alle otto e mezza di sera quando il traffico della zona è molto intenso, grida, urla, si ribella e nessuno segnala la sua situazione di pericolo. Ricorda molto l’abbandono sociale in cui versano quelle donne che subiscono quotidiane violenze all’interno delle loro case e nessun allarme o segnale di attenzione viene lanciato.

Dove sono finiti la solidarietà sociale e l’aiuto vicendevole che caratterizzavano le nostre collettività? Possibile che l’indifferenza abbia soppiantato l’umanità e l’attenzione reciproca?".

"E’ giunto il momento" continua la parlamentare "di smettere di nascondere la testa sotto la sabbia negando la realtà che ci si para davanti e cominciare a ragionare, innanzitutto come cittadini e cittadine, su cosa si sia rotto all’interno del corpo sociale e come si può recuperare.

Tutto ciò per uscire dalla solitudine che ci ha avvolto e per non relegare il senso di insicurezza che ci pervade ad una mera questione di ordine pubblico".

"La violenza contro le donne è una questione che riguarda tutte e tutti come hanno voluto testimoniare le tante persone che si sono date appuntamento ieri sera a Corticella".

’Mai più’ non può essere solo uno slogan ma deve, mai come ora, significare la messa in pratica di politiche che riportino a quella cultura della condivisione, del rispetto reciproco nelle differenze che una società come la nostra è potenzialmente in grado di esprimere".

Messaggi

  • VIOLENZA SESSUALE: MAROCCHINO RAPITO DA COPPIA A FERMATA

    VENEZIA - Costretto a salire su un’auto a soddisfare i desideri sessuali di una focosa signora sotto lo sguardo del presunto marito, che teneva in tasca una pistola, e quindi rapinato di un centinaio di euro.

    E’ quanto ha denunciato ai carabinieri un extracomunitario di 23 anni, originario del Marocco in possesso di regolare permesso di soggiorno, dipendente di una coOperativa di servizi, abbordato dalla coppia, secondo il suo racconto, a una fermata dell’autobus a Santa Maria di Sala (Venezia).

    Invitato a entrare in auto e a appartarsi con la donna con la promessa di un compenso in denaro il ragazzo, il giovane avrebbe rifiutato e fatto segno di andarsene, ma sarebbe stato ’’convinto’’ a salire in auto - come riportano oggi alcuni quotidiani locali - dalla vista del calcio di una pistola addosso all’uomo.

    Il conducente della vettura, una Mercedes, si sarebbe quindi diretto nel parcheggio di un campo sportivo dove il giovane sarebbe stato costretto sotto minaccia a consumare un rapporto sessuale con la donna. Un atto molto rapido, sempre secondo la denuncia, condotto dalla stessa protagonista femminile. Prima di essere fatto scendere all’extracomunitario sarebbe stato sottratto anche il denaro contenuto nel suo portafoglio, poco piu’ di un centinaio di euro.

    Una volta recatosi al lavoro, il giovane e’ stato convinto dal datore a recarsi dai carabinieri per denunciare l’insolita’ vicenda.

    Gli investigatori, dopo una serie di verifiche, si sono recati sul luogo della presunta violenza e hanno recuperato alcuni fazzoletti di carta che sono stati ora affidati alla scientifica. Indagini sono intanto in corso per cercare di individuare la coppia accusata di abusi sessuali, sequestro di persona e rapina.

    © Copyright ANSA Tutti i diritti riservati 08/12/2005 13:28