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Torino manifestazione Cgil. Contro la crisi sfilano in 70mila lavoratori
Publie le domenica 1 marzo 2009 par Open-PublishingTorino manifestazione Cgil. Contro la crisi sfilano in 70mila lavoratori
di Alessandro Ambrosin
Il Piemonte una delle regioni più colpite dalla crisi economica. Il 4 aprile manifestazione nazionale a Roma
TORINO - E’ stata altissima la partecipazione di questa mattina alla manifestazione indetta dalla Cgil a Torino. Secondo gli organizzatori almeno 70mila persone hanno sfilato in un lunghissimo corteo che da piazza Vittorio Veneto è terminato in Piazza Castello dove si è svolto un comizio pubblico.
"Contro la crisi una soluzione c’è: lavoro e contratto" era lo slogan che campeggiava nello striscione tenuto alla testa del corteo, al quale hanno aderito tantissimi lavoratori, pensionati e studenti. D’altra parte parliamo di una delle regioni più colpite dalla crisi economica proprio per la massiccia presenza del settore industriale. Ogni mese in Piemonte circa 50mila persone sono coinvolte nella cassa integrazione. Solo nel mese di gennaio, come ha denunciato la Cgil, 1.677 lavoratori sono stati iscritti alle liste di mobilità, 10mila precari sono stati lasciati a casa, le assunzione sono calate del 15% negli ultimi 3 mesi, i migranti regolari rischiano l’espulsione per aver perso il posto di lavoro, e almeno 2mila persone versano in condizioni economiche disastrose, in perenne attesa che il governo sblocchi i fondi per la Cassa Integrazione. In uno scenario così deprimente l’organizzazione sindacale chiede insistentemente risposte chiare da parte del governo, come il rilancio degli investimenti nelle infrastrutture e una politica per la crescita dei redditi da lavoro e delle pensioni, e sottolinea con forza le conseguenze dell’accordo separato che di fatto indebolirà la contrattazione limitando l’autonomia del diritto di sciopero.
Ma la giornata di oggi esprime molto di più. E’ un clima di esasperazione collettiva quella che si respira per le strade torinesi, lungo il serpentone che attraversa il cuore della città. Dai lavoratori in preda all’indignazione come quelli della Indesit, della Olimpias, o della De Agostini, ai pensionati che non raggiungono nemmeno la seconda settimana del mese, agli studenti che intravedono un futuro nero nell’assoluta incertezza di trovare un’occupazione dignitosa.
"Tre fasce sociali che il governo continua a calpestare senza ritegno" ci dice Mario, pensionato di 71 anni. "Stiamo distruggendo il carro trainante della nostra economia annullando i diritti dei lavoratori che rappresentano il motore principale della nostra vita sociale. Stiamo calpestando la dignità di chi, come me, che ho lavorato 42 anni in fabbrica è costretto a ricorrere alla caritas per sfamarsi. E poi ci sono i giovani ai quali hanno fatto perdere ogni speranza per il loro futuro. Tutto questo deve finire."
Vincenzo Scudiere, segretario generale della Cgil Piemonte ha poi ricordato dal palco che sono oltre 200mila i lavoratori piemontesi che pagano questa crisi. Un numero elevatissimo pari al numero dei posti di lavoro persi in dieci anni, cioè dal 1980 al 1990. Non sono mancate le critiche nei confronti dei grandi assenti, Cisl e Uil che ormai hanno scelto per la divisione sindacale a vantaggio del governo e della Confindustria. Noi - ha sottolineato Scudiere - non avremmo mai fatto un accordo senza Cisl e Uil, un accordo sbagliato che fa perdere potere d’acquisto ai lavoratori e riduce il salario".
Numerosi invece gli esponenti politici presenti tra i quali Cesare Damiano del Pd e Antonio Boccuzzi, l’ex operaio della Thyssen Krupp. Anche Paolo Ferrero giunto assieme ad altri esponenti di Rifondazione Comunista ha organizzato la distribuzione del pane al prezzo di un euro al chilo. Una pratica simbolica e sempre più diffusa dal partito che oltre ad offrire al prezzo di costo i generi di prima necessità vuole denunciare lo stato di crisi in cui versano milioni di famiglie italiane. Alla protesta di oggi si è associata anche l’Italia dei Valori. «Noi stiamo in piazza e in Parlamento - ha detto Antonio Di Pietro - dalla parte di coloro che pagano sulla propria pelle i provvedimenti sbagliati di questo Esecutivo che continua a dare ai ricchi e togliere ai poveri. Davanti all’arroganza di chi vuole smantellare lo stato sociale e di chi vuole eliminare diritti costituzionalmente garantiti, l’Italia dei Valori non si tira indietro e non si fa intimidire. Questo governo - conclude Di Pietro - opera per spaccare il fronte sindacale al fine di indebolire i lavoratori, proprio per questo siamo pronti a portare avanti, senza se e senza ma, una battaglia di democrazia».
La Cgil dopo aver espresso soddisfazione per la grande affluenza al corteo di oggi ha dato appuntamento per un’altra grande manifestazione nazionale che si terrà a Roma il prossimo 4 aprile. E mentre i lavoratori lasciano Piazza Castello una voce si leva dalla folla. "A Roma saremo tantissimi".