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Torino, uno schiaffo alla precarietà: 100 stabilizzazioni alla Graziano Oerlikon

Publie le sabato 11 ottobre 2008 par Open-Publishing
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Uno schiaffo alla precarietà, una vittoria della contrattazione: cento lavoratori precari sono stati assunti con contratto a tempo indeterminato alla Graziano Trasmissioni di Rivoli (Torino), azienda che produce organi di trasmissione e ingranaggi e occupa nello stabilimento circa 850 dipendenti, di cui 600 operai. L’accordo tra la direzione aziendale e le Rsu, che avevano posto la stabilizzazione dei lavoratori come condizione irrinunciabile, è stato raggiunto ieri giovedì 2 ottobre al termine di una trattativa durata quasi due mesi e di una non stop finale di oltre sette ore. In cambio della concessione di straordinari su base esclusivamente volontaria e di un utilizzo a tempo parziale degli impianti nel fine settimana, la Rsu è riuscita a strappare alla precarietà 99 lavoratori assunti in somministrazione o a tempo determinato.

"Questo accordo è in qualche modo figlio dell’integrativo aziendale siglato nel luglio scorso, nel quale siamo riusciti a fissare a 14 mesi il periodo massimo di precarietà consentito negli stabilimenti del gruppo, dopo il quale l’azienda è obbligata a procedere all’assunzione del lavoratore a tempo indeterminato - spiega Marco Arturi della Fiom-Cgil - molti dei lavoratori coinvolti nell’accordo sono migranti da tempo in cerca di una sistemazione dignitosa o ragazzi provenienti da qualcuna delle molte aziende chiuse nei mesi scorsi qui a Torino: dunque non possiamo che essere soddisfatti del risultato, che va ad affiancarsi ai miglioramenti che siamo riusciti a conquistare nel campo della sicurezza, come l’ora supplementare di assemblea annua (negata nell’ambito della contrattazione di primo livello) e l’estensione dei corsi Rls a tutti i delegati".

La Graziano Trasmissioni - che in Italia ha sei stabilimenti e oltre tremila dipendenti e i cui impianti sono presenti anche in Usa, Repubblica Ceca, Cina e India - è stata assorbita lo scorso anno dalla Oerlikon, multinazionale austriaca controllata dalla finanziaria russa Renova. Nello stabilimento di Rivoli, situato in una zona ad elevatissima concentrazione industriale come la periferia ovest di Torino, rimane comunque alto il numero dei lavoratori precari: "Si tratta di un altro centinaio di operai, la cui tutela e assunzione a tempo indeterminato rappresenta il nostro prossimo obiettivo, fermi restando naturalmente gli attuali volumi produttivi dell’impianto - racconta ancora Arturi - un obiettivo realizzabile, specie adesso che la nostra forza contrattuale è maggiore proprio grazie alle nuove stabilizzazioni. Attraverso risultati di questo genere si ribadisce l’importanza del ruolo delle organizzazioni sindacali e si possono contrastare i progetti di chi mira a smantellare i diritti e la rappresentanza dei lavoratori. Facciamo presente che nel caso di un’approvazione dell’ipotesi di rinnovo del modello contrattuale proposta da Confindustria trattative come questa non sarebbero più possibili".

"Un accordo del genere è stato reso possibile dall’attività unitaria di tutte le Rsu all’interno dei luoghi di lavoro. Tematiche come la sicurezza, il salario, la flessibilità rientrano nel ruolo negoziale dei lavoratori attraverso i delegati che vengono eletti - spiega Lino La Mendola della Fiom-Cgil - l’ipotesi proposta da Confindustria per il rinnovo dei modelli contrattuali mira a cancellare questo ruolo riducendo il potere contrattuale dei lavoratori alla sola parte variabile del salario. Una bella contraddizione per chi dice di voler favorire la contrattazione di secondo livello".

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