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Trasformismo politico-elettorale, oligarchie e slogan di facciata

Publie le venerdì 22 giugno 2007 par Open-Publishing

Dopo la “Casa delle libertà” di Berlusconi - ed in sintonia con essa- un’altra operazione politico-elettorale, simmetrica ed oligarchica: il “partito democratico” di Fassino- Rutelli. Teatrini e slogan fuorvianti che puntano ad un ordine imperialista autoritario a due facce, come negli USA di Bush : repubblicani ( più forcaioli) e democratici (moderni neoliberisti). Due oligarchie affini al servizio delle multinazionali, che si spartiscono il 30 % dei voti espressi sul “nulla politico”, con falsità ed imbrogli di ogni tipo,con la repressione ed il militarismo. Il gioco dell’alternanza dentro una comune ideologia.
E’ la negazione della realtà materiale, dei conflitti e degli interessi sociali, di classe e popolari, dei valori costituzionali e di ogni ipotesi di opposizione e trasformazione dell’ imperialismo armato e bugiardo.
L’approdo conclamato di una involuzione ultradecennale dii ex dirigenti del P.C.I. che rinnegano esplicitamente, non solo il socialismo o la socialdemocrazia, ma la stessa “sinistra” e la “Costituzione”.
Un disegno autoritario- sostenuto di mass-media e dall’inganno elettorale- che merita la più ferma opposizione in ogni persona cosciente, quale che sia stata finora la sua scelta elettorale .

L’ operazione politico- elettorale di Fassino e Rutelli

Marco Revelli sul “manifesto” di oggi (22-4-07) con il suo articolo “ la resa politica all’esistente”, fornisce un giudizio giustamente critico e strutturalmente negativo sul “partito democratico” di Fassino e Rutelli.
Spiega bene il ruolo ipocrita e subalterno (alle multinazionali, all’esistente, al peggio, ecc.) che il nuovo partito si accinge a svolgere nel panorama italiano e mondiale. Ma la sua analisi è, a mio avviso, ancora parziale ed inadeguata .Il nostro è un capitalismo subalterno (agli USA) , clericale, parassitario, mafioso e corrotto, in cui la Stato (borghese) privatizzato (da prenditori e da partiti) svolge un ruolo antioperaio, antipopolare ed anticostituzionale, a sostegno dei monopoli dominanti, laici o cattolici che siano.
Non è così per altri Stati europei, da quelli a noi più vicini fino a quelli nordici. Il nostro sistema mediatico e quello elettorale- strettamente correlati tra loro – sono un inganno ed una impostura pianificata.
Propagandistico, mercantile e monopolistico il primo (berlusconiano); truffaldino, oligarchico e fasullo il secondo, anche nei numeri e nei nomi di coloro che vengono eletti. Una doppia “anomalia” che è causa ed effetto dei teatrini politici, di destra e di sinistra, e dei risultati mediatici ed elettorali che i nostri leader incassano immeritatamente. Il fatto che l’operazione appaia grottesca, verticistica, trasformistica e mercantile (come in USA), non deve trarci in inganno, il fine è politico : liquidare il dissenso e l’opposizione sociale.
Infatti il “partito democratico”- in combutta con quello berlusconiano- ha l’obiettivo di “normalizzare”
l’ordine dominante, internazionale e nazionale. Lo scopo è quello di espellere dalla politica e dalle istituzioni tutti i soggetti che rappresentano , in qualche modo, il disagio reale ed il conflitto sociale in atto.
L’opposizione e la protesta sociale diventano così processi extra-istituzionali, anti-sistema, “sovversive”, quindi oggetto di criminalizzazione e di repressione , anche poliziesca.
Ogni idea di trasformare l’ordine “costituito” diventa improponibile, residuale, utopistica, nociva per le logiche e le prassi dominanti, quale che sia il problema da affrontare : la guerra o lo sfruttamento e le morti sul lavoro,i disastri ambientali e quelli sociali (occupazione, casa, sanità, giustizia sociale, fiscale o retributiva), i problemi dell’immigrazione o quelli dei profughi, dei poveri o degli emarginati.
Tutto deve rientrare dentro le logiche e le compatibilità dell’ordine esistente, con la forza o con il ricatto.
La politica - non più come teoria e prassi di soluzione dei problemi mondiali e nazionali- ma come “stratagemma” elettorale e furbesco di dominio di una minoranza “accreditata” sulla maggioranza impotente. Una beffa per la sovranità popolare costituzionale e per tutti gli altri valori costituzionali elementari.
Dentro questo vuoto contenitore elettoralistico non ci sono traguardi, obiettivi, valori condivisi, garanzie sociali , vincoli ,coerenze programmatiche : solo slogan vuoti ed ipocrisie condivise. Perciò il “partito democratico” può strizzare l’occhio al Papa, a Bush, a Berlusconi ed a Montezemolo, con il fine di costruire la grande ammucchiata “centrista”, “illimitata ed indefinita” nei confini politici e nelle alleanze.
Tutti i poteri forti, laici e cattolici, possono farne parte a buono diritto e con il massimo di utilità.
Rossana Rossanda parla di “penoso partito democratico” : giudizi dello stesso tipo arrivano da osservatori onesti, anche moderati, che non se la sentono di coprire quest’ultima squallida sceneggiata.

I compiti dei soggetti di rispetto costituzionale, sociale e popolare
Dunque i bersagli e le vittime dell’operazione DS- Margherita non sono solo i partiti “minori” , i sindacati conflittuali , i movimenti e le associazioni non asservite , ma tutti i cittadini, i lavoratori, i disoccupati, i pensionati e tutti coloro che vivono i problemi quotidiani del lavoro, della casa ,della salute, ecc.
Dobbiamo mobilitarci e mettere in campo ogni azione utile a far fallire il disegno politico-elettorale del partito democratico e dei suoi sostenitori. Lo scontro politico vero è tra i bisogni , i diritti e gli interessi di una maggioranza di popoli e di cittadini, e la prepotenza- falsità di un ceto ristretto al servizio delle multinazionali delle armi, della mafia,della finanza, della disinformazione e della moneta.
La truffa elettorale maggioritaria, l’appropriazione oligarchica dei mass-media, l’ideologia delle guerre coloniali e delle privatizzazioni, la lottizzazione padronale dello Stato e dei servizi pubblici, la mercificazio- ne dei Beni e delle risorse comuni, la sudditanza al potere vaticano e cattolico, sono i mattoni ed i nodi di questa barbarie imperialista, distruttiva e senza sbocchi.
Una “sinistra” degna di questo nome deve denunciare con chiarezza queste nefandezze, mettere in campo azioni e strumenti di alternativa, stabilire con i suoi elettori un patto vincolante, certo e convincente.
Dentro questa sinistra possono stare partiti e movimenti di diversa ispirazione ideale, ma fedeli ad un patto politico- ideale comune : l’applicazione rigorosa della Carta costituzionale sulla quale i nostri politici giurano da decenni falsamente, solo per averne privilegi personali e cariche istituzionali. Il referendum costituzionale vinto nel 2006, nonostante l’inerzia della sinistra partitica, prova la popolarità della “Carta”.
L’obiettivo comune deve essere quello di conquistare una vera democrazia costituzionale in ogni campo della vita associata e relazionale, dove uno Stato laico e pacifista sia messo in grado di pianificare e controllare le risorse collettive e le finalità del Paese, dove la rappresentanza politica e sindacale sia riportata ai canoni della legittimità e della sovranità dei deleganti, dove la comunicazione sia messa al servizio delle conoscenze, della partecipazione popolare ,della verità e della realtà, dove la giustizia- fiscale, retributiva e giudiziaria- sia ricondotta alla sua funzione “naturale”, dove i rapporti internazionali siano ispirati a valori di pace, di solidarietà, di rispetto reciproco dentro le norme del Diritto internazionale e del Diritto dei popoli.
I poteri- finanziari, militari, clericali, padronali, partitici e di casta – debbono trovare limiti e vincoli reali, nel rispetto dei diritti dei popoli e dei cittadini, della sovranità monetaria e comunicativa, della laicità dello Stato, dell’ambiente, del rispetto della dignità di tutte le etnie e di tutte le minoranze (immigrati e non).
La terminologia e la prassi corrente dei mass-media e della politica debbono essere rifondate su base costituzionale, in modo da promuovere partecipazione cosciente sulle scelte che contano.
Dentro questa prospettiva i marxisti hanno un importante ruolo da svolgere, perché il socialismo rimane l’unica vera alternativa politica rispetto alla catastrofe imperialista, comunque etichettata.