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Leggo un’articolo sullo stato della ricerca sul cancro in Italia.
Finalmente abbiamo avuto l’onore di veder scritte sulla versione online di una delle maggiori testate gionalistiche Italiane le parole che non credevamo mai fosse stato possibile. La verita’ e’ finalmente apparsa. Ora potrete correre nelle stade, e sentirvi piu’ normali. Quando ascolterete chi vi parla per una lezione o quando entrerete nelle vostre aule finalmente non avrete piu’ il complesso dello studente o docente o ricercatore imbecille. Si siete normali come tutti gli altri studenti, docenti e ricercatori o professori o rettori del mondo.
Ora finalmente vi sentirete normali perche’ qualcuno si e’ preso l’onere di scrivere un brevissimo articolo sullo stato di una parte della ricerca in Italia ed ha in maniera breve citato qualcosa sulle classifiche internazionali delle universita’.
Questo articolo e’ apparso sullo schermo del mio computer che era connesso al sito web di una testata gionalistica molto importante a tiratura nazionale. In breve qualcuno ha finalmente detto che le classifiche universitarie internazionali mentono.
Intendiamoci, qualcuno ha avuto il coraggio di scriverlo e speriamo abbiano fatto una buona ricerca a tal proposito e che le fonti siano attendbili. E dico questo poiche’ non mi spiego il repentino cambio di umore da parte di alcuni giornalisti Italiani riguardo le classifiche Internazionali. Erano questi stessi giornalisti che pochi mesi fa’ hanno lanciato un’attacco dal basso ai dipendenti dell’amministrazione pubblica con i loro articoli sui fannulloni e i tagli da eseguire. Troppo repentino e soprattutto coincidente con il cambiamento in atto nelle Universita’ Italiane.
Tra lo gnorri gnorri generale avevo dimenticato di accennare al fatto che tempo fa’ ho iniziato una lunga campagna a 360 gradi per la sensibilizzazione del pubblico a tali fatti. Ho scritto e riscritto su questo o quel sistema che affligge l’universita’ Inglese e che di riflesso si riperquote sul sistema Italiano ed internazionale, ma nessuno ha detto niente; in vero stile mafioso burlesco, silenzio assoluto.
Ho riportato tali fatti su Indymedia, Bellaciao.org, e ho spedito varie emails per avvertire di tale situazione: le classifiche internazionali delle universita’ sono truccate. Continuo a sostenerlo anche ora come continuo a sostenere che i sistemi di qualita’, dell’efficienza e del merito applicati all’univesita’ o la scuola producono effetti devastanti. A tal riguardo comunque vi e’ tra l’indifferenza di tutti un silenzio di tomba. Si e’ sicuramente matti e non rivoluzionari se si parla di abolizione della meritocrazia, della qualita’, dell’efficienza e della performativita.
Infatti nessuno ne parla piu’, ne discute per provarne la validita’ di tali espressioni. Anche la sinistra non parla.
Mi sento per certi versi anche fortunato a scrivere qualcosa sui sistemi di controllo della conoscenza nell’ universita’ e mi sento anche fortunato a rivelare come tali sistemi i quali vengono utilizzati dal management universitario, si complementano esternamente all’universita’ con le classifiche internazionali.
In verita’ non faccio una distinzione tra l’esterno e l’ interno dell’universita’.Poiche’ tale distinzione esiste solo per facilitare l’assembramento di individui, i beni fisici e la conoscenza. Infatti l’universita’ e’ piu’ un’astrazione che una realta’ oggettiva: l’universita’ non e’ costituita dai palazzi, biblioteche, rettorati e aule.
Questi sono solo spazi in cui il patriarcato manifesta se stesso e che il patriarcato utilizza per materializzare quell’ idea di uomo che tanto sfugge all’essere umano.
Va bene. Dimenticate il mio sfogo all’inizio di questo articolo ma prima di cominciare ad esaminare alcune strategie per rendere questi strumenti di controllo inefficaci voglio chiedervi la collaborazione per divulgare questa protesta contro tali sistemi di controllo da parte della casta.
E facciamo attenzione al controllo del controllo : molti giornalisti utilizzano le classifiche ed altri indici di performance delle universita’ e scuole per rendere una riforma da parte della casta molto piu’ accettabile (o meno) per l’opinione pubblica.
Le classifiche degli indici di performance o qualita’ sono diventate del tutto inaffidabili a tal punto che boicottarle e sabotarle ed ignoarle non e’ solo utile ma anche necessario. Viviamo all’ombra di manager dell’economia che riducono il lavoro fatto dagli agenti della conoscenza e dell’istruzione ad un numero. Questi sono esseri che vivono nel "mito della misura". Tali manager fanno delle classifiche e degli indici di performance una ragione esistenziale, un’imperativo di vita. In realta’ le classifiche catturano e racchiudono in se’ il panico, i pregiudizi e le paure in un particolare momento storico e politico. Non sono scienza e non sono nemmeno una semplice rappresentazione numerica e quantitativa del valore della conoscenza o del valore rappresentativo di una particolare attivita’ delle universita’.
Un’ esempio della "programmazione" e "progettazione" degli indici di performance esclusivamente per asservire il potere, ci e’ fornito dalle riforme di Blair in Inghilterra.
Le "League Tables" sono state introdotte in Inghilterra per avviare la transizione della scuola ed universita’ pubblica verso un modello privato.
Il governo Blair aveva questa prerogativa e le "League Tables" delle scuole ed universita’ hanno facilitato il cambio di percezione del servizio pubblico che pian piano e’ diventato sempre piu’ privatizzato. Giornalisti servi della casta del Blairismo hanno riempito il vuoto di dialogo che si e’ creato nel tempo nei cittadini che diventavano pian piano consumatori di un servizio. Anche essi avevano bisogno d capire e sapere quale era la qualita’ dei servizi che consumavano. Essendo lo studio trasformato in una merce e gli studenti in consumatori, le "League Tables" hanno dato la possibilita’ ai consumatoi dell’istruzione di capire ove erano posizionati.
Gli studenti ignari dei sistemi di controllo manageriali, hanno sempre percepito un’ aumento della qualita’ dei corsi nelle universita’ che frequentavano poiche’ si affidavano alle "League Tables". Essi stessi sono diventati sottomessi a tale sistemi a tal punto che per far bella figura innanzi alle aziende, inserivano dati falsi per far innalzare nelle classifiche la propria universita’ ed il corso di studi.
Il recente scandalo dell’ universita’ di Kingston (sempre in Inghilterra) sul trucco delle classifiche universitarie ha fatto eco in altre Universita’ Inglesi.
Molti docenti, anche tra le universita’ pestigiose come Oxford ed altre dell’area londinese hanno finalmente ammesso l’abbassamento dei livelli degli standard di qualita’ dell’istruzione tradizionalmente concepita negli atenei. Questo e’ avvenuto poiche’ la qualita’ richiesta dai manager universitari per soddisfare gli indici di perfomativita’, si discosta molto dall’insegnamento reale. Anche i manager universitari sono sotto costante e pressante richiesta da parte degli enti del controllo della qualita’. Al contario dei docenti e studenti pero’ i manager universitari percepiscono alti stipendi purche’ soddisfino i criteri di qualita’ assegnati a loro.
In una situazione di questo tipo gli studenti che lavorano sodo sono quelli piu’ danneggiati poiche’ il loro merito non viene riconosciuto dal sistema di qualita’. Lo stesso dicasi per i docenti. Il loro giudizio accademico viene reso nullo poiche’ e’ visto come un’ostacolo al raggiungimento degli obiettivi del dipartimento o dell’universita’.
La mia proposta e’ semplice: abbattere tutti gli indici di performance scolastici e delle universita’ nazionali ed internazionali poiche sono diventati inaffidabili. Dopo bisognera’ aprire un disinteressato dialogo tra docenti e studenti per ripotare alla luce tutte le realta’ che sono state oscurate nel tempo da tali pratiche manageriali di controllo.
Salvatore Fiore
http://www.cobas.org.uk
PS:
Se non vedete niente di anarchico, comunista o rivoluzionario nei miei scritti, allora dobbiamo dialogare molto piu’ di quanto facciamo ora, perche’ evidentemente ho molto da imparare. Pero’ lasciate nelle librerie tutto quello che e’ stato scritto nel tempo da individui che sono venuti prima di noi. Anche altri hanno bisogno di leggere e sapere. Grazie.