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«Tutto sbagliato»: Pdci pronto a mollare l’arcobaleno

Publie le mercoledì 16 aprile 2008 par Open-Publishing

«Tutto sbagliato»: Pdci pronto a mollare l’arcobaleno

Manuela Palermi: «Bertinotti prenda atto: l’80 per cento del soggetto unitario è comunista. Ed è stato umiliato»

Daniela Preziosi Roma

«Nella sinistra arcobaleno c’è chi parla di accelerare il processo unitario. E come no? Acceleriamo. Ma a un patto: cambiamo direzione». Manuela Palermi, ex capogruppo al senato per il gruppo pdci-verdi, è molto amareggiata. Il pomeriggio trascorso alla sede del partito, in una riunione permanente con i dirigenti dei comunisti italiani. Che non vorrebbero dare ragione a Marco Rizzo, il pasdaràn anti-arcobaleno. E tuttavia: «La sinistra arcobaleno è un progetto tutto sbagliato. Prendiamone atto. Non lo dice io, o il Pdci, ce lo ha detto la nostra gente: che non ci ha votato».

Senatrice, deciderete di rompere con l’arcobaleno già nella segreteria di giovedì o nella direzione di venerdì?

Mettiamola così: la sinistra arcobaleno non ha funzionato. I nostri elettori ci hanno detto: così non ci piacete e non ci servite. E allora vogliamo proseguire con il processo unitario? Magari sì, ma non nelle forme in cui ci siamo presentati. Ci vuole una sterzata.

In cosa ha sbagliato l’arcobaleno?

Abbiamo assunto un profilo troppo moderato. Una mattina mi sono trovata in una trasmissione su La7 a dire che i fischi a Giuliano Ferrara erano un’espressione di democrazia. Un’ora dopo, la smentita da parte de i massimi dirigenti della sinistra arcobaleno, Bertinotti ma non solo, che dichiarano che i fischi sono sbagliati, che c’è un problema di bon ton eccetera. Ma stiamo scherzando?

Troppo moderati?

La sinistra arcobaleno deve prendere atto che è costituita per l’80 per cento da comunisti. Da due partiti - noi del Pdci e Rifondazione - anche molto diversi ma comunque comunisti. E invece ha scelto un profilo attenuato. Ma insomma: si può dire a tutta questa gente che il comunismo sarà solo una tendenza culturale?

Lo ha fatto Bertinotti, alla Stampa.

Esattamente. Vuol dire che non si rende conto che così si perde l’anima, che ci si vuole trasformare nella sinistra del Pd. O, più precisamente, quello che era l’area della sinistra dentro i Ds. Con tutto il rispetto per i compagni di Sinistra democratica, ma non possiamo diventare tutti come loro.

Quindi cosa farete? Proporrete l’unità dei comunisti dentro la sinistra arcobaleno, a cui del resto più volte avevate fatto riferimento, anche durante gli Stati generali della sinistra?

Ricominciamo da qui. Dalla presa d’atto che la stragrande maggioranza dell’arcobaleno è comunista. Bisogna dirlo chiaramente, non si può umiliare tante gente impunemente. Così, ripeto, non serviamo a nulla. Non serviamo ai lavoratori, che se sono sconfitti, come ora, o riescono ad avere il senso di un’alternativa, o finiscono per accucciarsi sotto l’ala padronale.

Cosa direte ai compagni della sinistra arcobaleno?

Ripeteremo quello che abbiamo detto in questi mesi, mentre loro ci facevano sembrare dei marziani. Più manifestazioni di piazza e meno incontri nei bar. Altrimenti se dobbiamo suicidarci, ci suicidiamo da soli.

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