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UE, Agnoletto: "Una procedura d’infrazione per i Paesi omofobici"

Publie le giovedì 19 gennaio 2006 par Open-Publishing

Il Parlamento europeo vota una risoluzione contro l’omofobia

AGNOLETTO: ORA SI AVVII UNA PROCEDURA D’INFRAZIONE CONTRO I PAESI

CHE NON RISPETTANO I DIRITTI DEGLI OMOSESSUALI

Strasburgo, 18 gennaio 2005 - «Il ministro Calderoli dovrebbe essere
sanzionato dall’Unione Europea per le dichiarazioni rilasciate all’indomani
delle manifestazioni del 14 gennaio». Con queste parole Vittorio Agnoletto,
europarlamentare della Sinistra unitaria europea, commenta la risoluzione
contro l’omofobia, approvata oggi dal Parlamento Europeo, che condanna ogni
forma di violenza, in parole ed opere, contro gli omosessuali.

La Commissione Europea, dopo il voto odierno dell’assemblea di Strasburgo,
secondo Agnoletto, «non può più continuare a mantenere un atteggiamento «da
Ponzio Pilato»; deve passare dalle parole ai fatti. Chiediamo alla
Commissione Europea di avviare le procedure di infrazione contro i Paesi che
non rispettano la libera scelta dell’orientamento sessuale: questo avviene
in Italia, in Polonia e in tante altre nazioni.

La Commissione non solo deve assolvere al proprio compito di garante della
direttiva sull’uguaglianza di trattamento nei posti di lavoro, ma, come
richiesto dal Parlamento, deve estendere il divieto alla discriminazione,
sulla base dell’orientamento sessuale, anche per quanto riguarda la
sicurezza sociale, la previdenza, la salute, il diritto di successione e di
proprietà.

La risoluzione approvata sottolinea come «...in un numero più grande di
Paesi europei si stanno adottando iniziative intese...ad assicurare il
riconoscimento delle famiglie omosessuali».

Di fronte a queste realtà ancora più arcaico risulta il rifiuto del governo
italiano, così come di altri Paesi, di riconoscere le unioni civili,
indipendentemente dal genere dei due partners. L’obiettivo seguente al
voto di oggi è quello di ottenere che tali diritti diventino al più presto
parte della legislazione comunitaria.

L’Unione Europea, attraverso l’uso della clausola sui diritti umani nei
rapporti con Paesi Terzi (clausola della quale Agnoletto è relatore, ndr),
deve esercitare una pressione politica sui tutti quei governi che ammettono
pratiche discriminatorie sulla base dell’orientamento sessuale e della
diversità di genere.

Combattere l’omofobia - conclude Agnoletto - non significa mostrare
comprensione verso una specifica fascia di popolazione, ma significa, in
primo luogo, difendere i diritti umani. Come diceva Martin Luther King «o ci
arriveremo insieme alla libertà, o non ci arriveremo»; intendendo dire che
non esistono i diritti dei neri o dei bianchi, degli omosessuali o degli
eterosessuali, ma esistono semplicemente i diritti umani».