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UN PENSIERO PER ROBERTO, LICENZIATO IL 30 LUGLIO SCORSO
Publie le sabato 1 gennaio 2005 par Open-Publishing1 commento
LAVORATORE DELLA CASA DI RIPOSO ROMA 1 LICENZIATO IL 30 LUGLIO DALLA COOPERATIVA SOCIALE IL CIGNO DI CESENA
Roberto D’Elia 47 anni, sopravviveva facendo quel lavoro di assistenza agli anziani da molti anni. Quando è arrivata la nuova grande cooperativa del nord a gestire le case di riposo aveva nutrito speranze sull’applicazione del contratto collettivo e di tutti i diritti. Col passare del tempo, a sue spese, si è reso conto che nè per gli anziani, nè per gli operatori cambiava qualcosa. Anzi l’elemento in più è ricatto e paura per chi non si omologa alla filosofia del profitto e del sindacato padronale.
Roberto è stato fatto fuori nonostante avesse chiesto aiuto all’Osservatorio del Lavoro mesi prima, sentendo il cerchio che si stringeva.
Si era permesso di sollevare questioni di sicurezza della struttura e di diritti degli anziani ad un’assistenza migliore.
Dipendenti comunali e manager della coop. Il Cigno sono andati di notte a controllarlo e, trovandolo sdraiato, lo hanno accusato di dormire in servizio.
L’accusa era rivolta a tutti gli operatori in turno, ma lui è stato l’unico a rimetterci il lavoro senza via di scampo. Oggi che i NAS nella casa di riposo hanno trovato le cose che lui denunciava e hanno fatto sgombrare un’intera ala della casa di riposo, ci viene in mente quanto siano bastardi coloro che lo hanno moralmente stuprato togliendogli il lavoro, facendo un orgia padronale notturna tra comune e cooperativa dove il grande sindacato di sinistra ha fatto la parte del guardone che si masturba.





Messaggi
1. > UN PENSIERO PER ROBERTO, LICENZIATO IL 30 LUGLIO SCORSO, 2 gennaio 2005, 22:30
L’appello di Roberto del settembre 2004 quando presidiava l’ Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Roma.
Adesso Roberto e’ in attesa del ricorso fatto al Tribunale del Lavoro.
Mi chiamo Roberto D’Elia.
Ero un socio-lavoratore della cooperativa sociale "Il Cigno", la quale gestisce il servizio di assistenza agli anziani nelle case di riposo del Comune di Roma. Lavoravo da circa 15 anni come assistente domiciliare agli anziani nella casa di riposo Roma 1 alla Giustiniana.
CHIEDEVO DIRITTI E DIGNITA’!
Pensavo che fosse una cosa normale chiedere alla mia cooperativa maggiore sicurezza per gli operatori e gli utenti nell’ambiente di lavoro.
Mezzi di trasporto, ausili, carrelli, spogliatoi fuori norma: fino a non molto tempo fa non erano a norma nemmeno le uscite di sicurezza, l’impianto elettrico e antincendio.
Pensavo fosse cosa normale parlare di diritti, di qualità del servizio e di un salario più dignitoso.
SEI LICENZIATO!!
La risposta della cooperativa sociale "Il Cigno" non si è fatta attendere: un’ispezione straordinaria notturna, unica in sei anni di appalto, non per verificare le questioni sollevate, ma per trovare un pretesto qualsiasi allo scopo di togliermi di mezzo. Infatti il 30 luglio scorso mi hanno brutalmente licenziato dopo 15 anni di lavoro.
LA MIA PROTESTA
Da oggi inizio la mia protesta volantinando e girando intorno all’Assessorato alle Politiche Sociali per sensibilizzare l’opinione pubblica e per rivendicare il diritto ad essere ascoltato e a riavere il mio posto di lavoro.
Per contatti e adesioni : tel. 3393396846 fax 0677201444
Per sollecitare l’Assessorato ad intervenire: fax 0670454112
Roma 27 settembre 2004
a cura USI - AIT Roma