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UN VERO SCIOPERO GENERALE

Publie le martedì 29 novembre 2005 par Open-Publishing

UN VERO SCIOPERO GENERALE

Comunicato-stampa

E’ stato davvero un successo lo sciopero generale convocato dalla Confederazione Cobas: uno sciopero alternativo sia nella piattaforma sia nelle modalità (intera giornata e non quattro ore, o addirittura nella scuola un’ora soltanto, come quello dei “concertativi”) a quello di Cgil-Cisl-Uil. Notevole, in particolare, la partecipazione dei lavoratori/trici della scuola: circa una scuola su tre chiusa nelle principali città e la metà dei docenti ed Ata in sciopero. Un risultato del genere è stato possibile anche grazie alla vera e propria rivolta esplosa tra le fila degli iscritti/e alla Cgil che in tutta Italia si sono ribellati alla incredibile decisione della FLC (Cgil scuola) di ridurre lo sciopero ad un’ora in base ad una generica promessa di corresponsione degli arretrati contrattuali - peraltro miseri grazie alla concertazione governo/confederali scuola - entro dicembre (come se lo sciopero riguardasse solo la vertenza contrattuale scuola). Intere strutture provinciali, gruppi cittadini, coordinamenti, migliaia di singoli docenti ed Ata (e persino la struttura britannica della FLC) hanno così aderito allo sciopero dell’intera giornata convocato dai Cobas scuola, contribuendo a determinare l’assai rilevante successo generale.

Ottima anche la partecipazione alla manifestazione nazionale della Confederazione Cobas, con circa 50 mila persone in piazza a Roma, nonostante il tempo e la temperatura davvero inclementi. La scuola ha fatto la parte del leone, con docenti, Ata, ma anche tanti studenti universitari e medi venuti da tutta Italia. Ma in testa al corteo avevamo i precari di Atesia, protagonisti della più forte e significativa lotta del precariato degli ultimi anni, che a fine corteo hanno anche occupato, con la solidarietà generale, gli uffici del Comune di Roma per sbloccare la propria vertenza. E poche decine di metri dopo, in corteo, avevamo i rappresentati della Val di Susa, protagonisti della memorabile lotta contro la TAV (Alta velocità ferroviaria), una lotta esemplare per bloccare il disastro ambientale voluto dal governo Berlusconi ma anche da tanta parte del centrosinistra.

E poi ancora i lavoratori/trici del pubblico impiego, della Sanità, della Telecom e di tante situazioni del lavoro privato, le organizzazioni dei migranti; e gli striscioni contro la guerra, in memoria di “Falluja martire”, per il ritiro immediato delle truppe.

Lo sciopero e il corteo erano contro la disastrosa Finanziaria del governo Berlusconi ma hanno costituito anche un monito severissimo verso un centrosinistra che si candida al governo, intenzionato a sostituire Berlusconi ma continuandone la politica liberista. Questo ha significato la richiesta ferma di abrogazione totale della controriforma Moratti ma anche della legge di parità scolastica e della cosiddetta “autonomia scolastica”, della legge 30 ma anche del pacchetto Treu, della Bossi-Fini ma anche dei CPT. E il NO secco ai tagli delle pensioni ma anche al furto del TFR, voluto da Cgil, Cisl e Uil e da gran parte del centrosinistra, nonchè alla direttiva Prodi-Bolkestein; e, in positivo, la richiesta di assunzione dei precari su tutti i posti disponibili e del ripristino della scala mobile. Ed il corteo si è pronunciato con forza anche per il ripristino della libertà sindacale, la fine del monopolio dittatoriale dei sindacati concertativi sulla rappresentanza e la libertà di assemblea per tutti/e.

Piero Bernocchi portavoce nazionale Cobas scuola