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USA - D’ALEMA : ’’Ci sono molti modi per essere amici degli americani"...

Publie le mercoledì 9 novembre 2005 par Open-Publishing

’’Ci sono molti modi per essere amici degli americani. Gli Stati Uniti sono
una grande potenza con interessi strategici preminenti, ma leviamoci dalla
testa che una politica di acquiescenza venga fatta perche’ si e’ costretti
da qualcuno... se si vuole essere indipendenti lo si puo’ essere purche’
con lealta’ e comunanza di valori’’.

Massimo D’Alema interviene cosi’ alla
presentazione del libro ’L’Italia vista dalla Cia’ di Paolo Mastrolilli e
Maurizio Molinari, due giornalisti della ’Stampa’ che hanno tracciato in un
volume una ’contro-storia’ italiana dal ’48 al ’94 attraverso gli archivi
dei servizi segreti americani. ’’In effetti - gli fa da coro il senatore a
vita Giulio Andreotti alla presentazione - ci possono essere momenti di
maggiore o minore comprensione, l’importante e’ pero’ essere amici, ma non
stando sull’attenti ma sul riposo...’’. Andreotti e D’Alema raccontano, dal
palco del ’Capranichetta’, con Giulio Anselmi a fare da moderatore, una
storia di rapporti con gli Stati Uniti.

’’Sicuramente - esordisce Andreotti
con una battuta - ci sara’ qui qualcuno della Cia... e sarebbe bello sapere
cosa riferira’’’. Quello che emerge dall’incontro, quasi in modo
sorprendente, la diffidenza degli americani verso la Democrazia Cristiana.
’’E’ come se - argomenta Molinari - gli Usa cercassero continuamente un
pilastro esterno alla Dc per far andare la Democrazia Cristiana nella
direzione giusta’’.

E in effetti Andreotti conferma la ’diffidenza’, la
difficolta’ di comprensione nei confronti di quel partito fatto di correnti
e uomini diversi verso alcuni dei quali ’’in effetti c’era proprio
un’antipatia...’’. Diverso, invece, il rapporto con il Pci, in particolare
dalla meta’ degli anni Settanta. ’’Il partito di Berlinguer - spiega
D’Alema - non era piu’ considerato un partito di stampo sovietico ed era,
anzi, considerato, piu’ pericolo il suo neutralismo’’.

’’La percezione -
conclude - e’ che dalla meta’ degli anni Settanta non ci fosse quell’idea
del ’pericolo rosso’ che vedevano in tutte le altre parti del mondo’’. Un
approccio ’’pragmatico’’ quello degli Usa nei confronti dell’Italia anche,
ad esempio, durante Tangentopoli. ’’Si guardo’ con favore - osserva D’Alema
 al processo di ricambio in corso, ma subito dopo con timore per la
stabilita’ del Paese e la sua governabilita’’’.

E, alla fine, ’’guardarono
in modo positivo ai protagonisti del formarsi del bipolarismo: a Fini, per
esempio, ma anche a noi’’. (ANSA).