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Ucciso a Gerusalemme un giovane militante di Rifondazione

Publie le venerdì 11 agosto 2006 par Open-Publishing

Si chiamava Angelo Frammartino ed era il coordinatore dei Giovani comunisti di Monterotondo, vicino a Roma, il giovane italiano accoltellato a morte nel centro di Gerusalemme mentre stava camminando con alcune amiche nella Sultan Suleiman Road, vicino alla Porta di Damasco.

Aveva 24 anni ed era arrivato in città il primo agosto per partecipare a un progetto di animazione per bambini. I suoi compagni, appena raggiunti dalla tragica notizia, lo ricordano come un ragazzo capace e pieno di passione.

E’ troppo il dolore per aggiungere altro. E’ stato colpito tre volte, due alla schiena e una alla nuca, e nonostante le cure mediche quasi immediate, è morto sul posto dell’aggressione dopo avere perso molto sangue.

Secondo le forze dell’ordine israeliane, che hanno definito il fatto «attentato terroristico» l’omicida «è un giovane palestinese». Tre persone sono state arrestate.

Angelo era andato a Genova nel 2001, era attivo nei movimenti, e aveva partecipato ai progetti "Chi dialoga pensa la pace". In un testo intitolato "Fare l’amore con la Non-Violenza per partorire la pace dal grembo della società", Angelo, aveva scritto: «Dobbiamo riconoscere che la non-violenza è un lusso per molti angoli del mondo, infatti non chiedo di abrogare la legittima difesa, mai(!) mi sognerei di criticare la Resistenza, il sangue del pueblo vietnamita, la riscossa dei popoli colonizzati, le fionde dei ragazzi palestinesi nella prima intifada dinnanzi a carri armati.

La violenza che c’è nel mondo non ce ne consente altra; pace adesso. La non-violenza, come il comunismo, è ad un tempo una finalità, una metodologia, un percorso». Ciao Angelo.