Home > Umorismo, atto di libertà
Ma perche’ alcuni non ridono? Come mai, i tapini, si perdono un godimento cosi’ gioioso? Perche’ non distinguono un discorso fatto seriamente da uno giocoso, di burla? Perche’ per alcuni la satira e’ una tale montagna inaccessibile? Cos’e’? Un vuoto dell’immaginazione creativa? Una mancanza nello spirito di liberta’? Hanno forse questo difetto di comprensione quelli che nelle cose abitudinarie come nelle sudditanze fisse, nelle ideologie perpetrate, nelle appartenenze obbligate, trovano una sicurezza esistenziale e che nella precarieta’ del libero artista, nelle innovazioni, nelle invenzioni, nelle scoperte, nell’arte, vedono una vertigine pericolosa da cui guardarsi come da una caduta nel vuoto.
E’ per questo motivo che nei regimi totalitari, nei fascismi, nei comunismo assoluti, nelle false democrazie, l’arte muore, la bellezza rabbrividisce, si spegne la satira, o, piuttosto, il comico diventa trasgressivo, si nasconde nelle pieghe del potere, si fa clandestino, matura in arma politica, in irruzione irrefrenabile ma pericolosa di liberta’?
Per cui facilmente riconoscerai l’uomo totalitario dall’invidia che ha per il comico, dall’irritazione che mostra contro il ridere, dai tentativi che fara’ di censurare l’uomo che sberleffa, vedendolo come mortale nemico da esiliare, punire, castrare, affinche’ non insegni anche agli altri come lui come e’ bella la liberta’.
Lec dice: “Chi porta il paraocchi, si ricordi che del completo fanno parte il morso e la sferza”. Ma col morso e la sferza non si ride, si tenta di dominare, di distruggere, si capisce solo la minaccia, l’insulto, la calunnia, non la gioia irrefrenabile liberissima dell’uomo che e’ libero.
L’uomo totalitario, il regime totalitario, la chiesa totalitaria, vorrebbero riempire il mondo di un pieno di piombo, smorto, peso, assoluto, dove ogni cosa sia sotto controllo, affinche’ non vi sia spazio per il nulla etereo, affinche’ non resti alcuno spazio vuoto in cui far volare la fantasia libera.
Ma l’artista ama il vuoto. E vi danza.
A volte penso che la liberta’ o l’ubbidienza facciano parte del DNA, come atteggiamenti estremi, vestiti innati, forme del vivere che gia’, ab origine, tracciano strade diverse, obbligata l’una, assetata di infinito l’altra.
I pensieri degli abitudinari, dei passivi mentali, sono incistati in circuiti neuronali fissi, per cui e’ difficilissimo, quasi organicamente impossibile, per loro, percorrere vie nuove, variare dalle posizioni rigide a cui una dura sorte o una cattiva scelta li hanno portati e oltre cui non osano supporre niente perche’ un tabu’ interno impedisce loro di superare le auto-barriere mentali, gli auto-limiti, le rigide condizioni necessitate del loro pensiero, confini ineliminabili e pertanto coatti.
Ma l’umorista ha un’espansione neuronale diversa, e’ in grado, per qualche strana sorte, di oltrepassare i circuiti obbligati dalla natura, quelli a cui anche gli animali sono costretti, e anche dagli imprinting non meno massivi della cultura, e puo’, per qualche miracoloso scherzo energetico, divagare da quelle strade fisse di lucine che si accendono, come le luminarie a Natale, nel cervello, per saltare su altri percorsi, inventare altre accensioni di pensiero, circuiti alternativi, ramificazioni straordinarie, nuovi disegni del creato, che nel caos del mentale riproducono i liberi voli di un dio.
Se un Dio in effetti c’e’, non puo’ essere che un Dio che ride.
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Brano tratto da Masada 587. Umorismo, atto di libertà
Messaggi
1. Umorismo, atto di libertà, 10 dicembre 2007, 10:07
Cara Viviana, dire la verità è rivoluzionario !! Il problema nasce quando sei ridotto , per poter dire la verità, a ricorrerre soltanto alla satira !! Il problema poi diventa drammatico quando ti tolgono anche la satira !!
E’ impensabile ed illusorio che l’industria culturale, dominata dai grandi gruppi finanziari e dal capitale monopolistico, permetta che un "povero giullare" avanzi critiche corrosive al sistema di potere dominante e alla casta politica che lo gestisce in parte in proprio ed in parte per conto terzi !!
Per mantenere con poco sforzo lo status quo è necessario mettere a tacere le voci dissonanti e lasciare libero spazio solo ai pennivendoli e gli scribi di regime , erigendo a sistema il "vespismo" e la manipolazione dell’informazione fatta dai suoi epigoni.
Il "giullare" Luttazzi, che non ha neppure le spalle coperte da un Premio Nobel come Dario Fo, non potrà mai più usare il media TV, troppo pericoloso per poterlo lasciare usare ad un pericoloso sovversivo, e lo stesso si ritroverà velocemente a fare innocua satira nei teatrini di provincia per un pubblico di elite , che già la pensa come lui !!
MaxVinella
1. Umorismo, atto di libertà, 10 dicembre 2007, 13:11
Triste, Max. Sono sempre con te. Tristissimo! Ma quanto più è questo paese triste tanto più insorge forte la volontà di reagire.
Io non amo particolarmente Luttazzi e non ho mai trovato nella Sabina Guzzanti chissà che perle, ma difenderò sempre il loro diritto di far satira, come la mia stessa libertà di esistere.
Licenziato il comico Luttazzi! Avevamo sperato in qualcosa, abbiamo fatto male. Il potere non ha colore, o polarità, inutile illudersi!
Questa lurida RAI non e’ solo suddita di Berlusconi ma pure di Ferrara, cioe’ del servo dei servi, e per questa rivoltante sudditanza Luttazzi, appena reintegrato, anche se a ore piccole e’ stato licenziato. Ma la laidezza maggiore e’ che questa Rai di Prodi, licenzia anche senza editti bulgari, in un silenzio tombale che mostra come il governo Prodi sia ormai cadaverico.
Nella stringa sentiamo la battuta incriminata che costera’ ormai a Luttazzi l’esilio a vita, visto che sta sulle palle della destra come della sinistra, non lui in quanto lui, ma qualunque satira possibile, attivita’ che sara’ pure sgradevole ma e’ nulla rispetto a quanto viene sibilato contro personaggi di governo o loro accoliti in altre televisioni piu’ libere. In realta’ non la troviamo una gran battuta, e’ coprofaga e pesantina, come tante del soggetto Luttazzi, stile caserma (ma cosa e’ leggero allora? Il bagaglino? L’innocuo Crozza? Berlusconi che racconta vecchie barzellette defunte? Le battutacce di Storace?).
http://mediacenter.corriere.it:80/MediaCenter/action/player?uuid=3b92e542-a563-11dc-87a0-0003ba99c53b
Grazie Gentiloni! Avanti nel peggio. La frasetta di Luttazzi non era un gran che, si poteva dire di peggio o con piu’ intelligenza, ma quello che tu fai come ministro non trova peggio possibile e l’intelligenza che mostri e’ quella del cimitero, con rispetto parlando delle salme, che almeno qualche alibi ce l’hanno.
Siamo alle comiche? Come dice Fini a Berlusconi. No. Siamo alle grottesche, quelle dei doccioni medievali, che simulavano capri raglianti e figure diaboliche da inferno dantesco. E non mi riferisco a Luttazzi, che dopo tutto non e’ un direttore RAI ne’ un ministro.
Se c’e’ un livello minimo, questi l’hanno sforato verso il basso.
Ma se la legge si applica con l’occupazione forzata di un luogo di lavoro evacuandone i legittimi lavoratori, allora la legge e’ morta e la reazione obbligata non potra’ essere che la defenestrazione degli evacuatori.
Ormai non sogno altro.
Sono una mite e sono una pacifista, ma in Italia si è toccato il peggio del peggio. Ormai non è più opposizione. Questi chiedono la guerra. Non possono davvero pensare che la loro impudenza trovi sempre qualcuno tanto scemo da sostenerli!
viviana