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Un No ragionato con il cuore

Publie le domenica 18 giugno 2006 par Open-Publishing

UNA BUONA COSTITUZIONE NON SI CAMBIA

Non è un referendum come gli altri. Dal 1948 abbiamo sempre potuto dormire sonni tranquilli perché la costituzione italiana ha sempre vegliato su di noi. Svegliamoci questo non è un referendum come gli altri, il 25 e 26 giugno, votiamo NO alla demolizione della nostra costituzione contro l’assalto di Bossi e Calderoli.
La controriforma della Costituzione, approvata dalla maggioranza di centro-destra nel novembre del 2005 ne pregiudica l’intero impianto. La “devolution” leghista è soltanto un aspetto.La riforma cambia completamente la forma di governo e mette in discussione anche i diritti fondamentali dei cittadini. Attribuire alle Regioni la competenza legislativa esclusiva in materia di sanità e istruzione significa,demolire e frammentare il Servizio Sanitario e il Sistema Scolastico Nazionale. Se malauguratamente il ”SI” vincesse Il sistema pubblico non garantirà a tutti gli italiani gli stessi diritti di cura e di istruzione. Le famiglie, gli operai, i precari e i disoccupati che già oggi non possono avvalersi di costosissime strutture private, domani non potranno più accedere gratuitamente neanche alle strutture pubbliche d’eccellenza situate fuori dalla propria regione. Vi saranno cittadini di serie A, di serie B e di serie C anche di fronte a diritti che la Costituzione vigente ha garantito a tutti dal 1948.
La “devolution” leghista attribuisce alla Regioni la competenza esclusiva sulla polizia amministrativa ma soprattutto la competenza ad istituire dei nuovi “corpi armati” regionali. Ciò comporterà degli ulteriori costi che graveranno su ogni cittadino italiano.

Una forma di governo contro la democrazia Il tentativo di controriforma della vecchia maggioranza di centro-destra inaugura una forma di governo che il nostro Paese ha già conosciuto nell’epoca fascista. In questo nuovo ordinamento vengono concentrati nella mani del Presidente del Consiglio tutti i poteri sottratti al Parlamento, al Presidente della Repubblica ed allo stesso Governo. Il Primo Ministro potrà, ad esempio:
• sciogliere le Camere e non viceversa,
• togliere la competenza legislativa al Senato Federale e trasferirla alla Camera dei Deputati, qualora il Senato dovesse bocciare leggi che gli stanno particolarmente a cuore.
I parlamentari dell’opposizione non potranno più votare rispetto alla scelte fondamentali di indirizzo politico. E’ vero che verrebbe ridotto il numero dei deputati (che nel 2016 passerebbe 630 a 518), ma, una volta che i parlamentari non potranno più esercitare liberamente la loro funzione di rappresentanti del popolo italiano, a causa del potere pressoché assoluto attribuito al capo politico della maggioranza, il loro numero sarebbe fin troppo elevato e la loro presenza addirittura superflua.
Come cittadini italiani dobbiamo respingere insieme una riforma che è il frutto del ricatto “secessionista” della Lega, da sempre impegnata in un assalto al cuore dello stato unitario: LA COSTITUZIONE ITALIANA.

Il CUORE dell’Italia NON SI SPEZZA
25 E 26 GIUGNO VOTA NO