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Dati elettorali del Viminale sulle Regionali.
Questi sono i dati ufficiali tratti da wikipedia.
Se il Ministero dell’Interno li ha migliorati, comunicatecelo con la relativa fonte internet.
Le regionali del 2010 hanno riguardato 13 Regioni.
Nel 2005 si votò per 14 Regioni, il csx ne prese 12, il cdx 2.
Tra il 2005 e oggi c’è stata:
– un’inchiesta su Del Turco (Abruzzo) al cui posto abbiamo Chiodi del cdx
– lo scandalo sessuale Marrazzo
– le elezioni in Sicilia, Molise, Friuli-Venezia Giulia e Sardegna (vinte dal cdx); in Trentino-Alto Adige vinte dai partiti autonomisti locali col csx; in Val d’Aosta vinte dall’Unione Valdotaine indipendente.
Nelle nuove Regionali del 2010: Casini fa alleanze alternative: col PD in Piemonte, Liguria, Marche e Basilicata; col PDL in Lazio, Campania e Calabria.
Di Pietro si allea solo col PD ovunque tranne che in Calabria.
I Radicali Italiani si presentano da soli in Toscana; col PD in Piemonte, Lazio, Campania e Puglia; con l’IdV in Calabria.
Il Movimento Cinque Stelle si presenta per la prima volta e solo in 5 Regioni: Campania, Emilia-Romagna, Piemonte, Veneto e Lombardia.
Solo il PD ha fatto le primarie e solo in Umbria e Puglia; in Calabria ci sono state primarie interne.
Al momento delle elezioni il csx governava in 11 Regioni (Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Puglia e Basilicata), ne ha perse 4 importantissime (Piemonte, Lazio, Campania, Calabria).
Dopo le attuali Regionali, sul totale di 20 Regioni, la situazione si è rovesciata: è il cdx che governa 11 Regioni italiane (per 42 milioni di italiani, 10 milioni sono solo in Lombardia che produce 1/5 della ricchezza italiana; e 5 milioni in Veneto).
Al csx restano solo 9 Regioni su 20 (e governa solo 18 milioni di italiani).
Gravissime la perdita del Piemonte (4,5 milioni di abit. e 8% del PIL), della Campania (8,5 milioni di abit.), del Lazio (5,6 milioni), e della Calabria (2 milioni).
In qualunque partito civilmente normale il segretario che arriva a una disfatta così clamorosa dà le dimissioni, Bersani invece ha detto: “C’E’ INVERSIONE DI TENDENZA, IL PD AVANZA!” Una dichiarazione da neuro.
I votanti potenziali erano 40.850,521.
Hanno votato solo 26. 221.361, il 64,22%.
Non hanno votato 14.629.160 italiani, il 35.78%.
Le schede bianche sono state 345.834, quelle nulle totali, comprensive anche delle bianche, sono 1.080.690.
Per cui mancano 15.709.850 voti. Essi formano il maggiore partito italiano, 15 milioni e 700.000 voti contro gli 11 milioni del PDL e i 10 del PD.
Poiché le schede dichiarate nulle sono soprattutto là dove alcuni candidati hanno vinto per pochi voti, sono stati fatti ricorsi, ma, vista la lentezza, i risultati si avranno tra anni. Le schede contestate sono 12.087 (la Bresso perde per 9.372 voti e la Bonino conta un n° di schede nulle troppo alto nelle province del Lazio).
Il PDL ha preso 11.273.721 voti, il 50,22%, 176 seggi regionali (ne ha acquisiti 4) e poiché è composto da una congerie di partiti, compreso il gruppo di Fini, insistere nel dire, come fa B che ha il 68% del consenso diventa stucchevole oltre che falso.
Il PD ha preso 10.016.485, 44,62%, ha preso 324 seggi (33 in meno).
L’Unione di Centro di Casini ha preso solo 665.499 voti, il 2,96% (per questa bassa percentuale non valeva certo la pena di impuntarsi per averlo come alleato e di schierare tutto quel moderatismo verso il centro. La strategia a tavolino di D’Alema-Bersani è risultata folle oltre che sbagliata.
Il Movimento 5 stelle ha preso 390.097, 1,74”, 4 seggi (Grillo porta la metà dei voti di Casini ma non se lo è filato nessuno).
Roberto Formigoni e Vasco Errani non erano nemmeno candidabili perché la legge 165/2004 vieta espressamente un 3° mandato e Formigoni era addirittura al 4°.
Ma in quanto a legalità, la legge 361 del 1957 vietava espressamente anche la discesa in campo di B che è un editore, per di più televisivo, per palese conflitto di interessi, senza che l’opposizione abbia mai fatto un fiato, e pertanto possiamo dire che da 16 anni imperversano, per colpa di tutti i partiti, governi illegali, che si basano su elezioni illegali, e che di questo misfatto è complice l’attuale opposizione, parlamentare ed extraparlamentare, che sulle trasgressioni di Berlusconi non ha mai trovato niente da ridire nemmeno nei 5 anni in cui è stata al governo, e mai ha voluto dire o a fare qualcosa, né modificando la legge elettorale di Calderoli che crea squilibri tra eletti e elettori, né migliorando l’ormai inutile sistema referendario, né introducendo sistemi di democrazia diretta ma anzi allargando la voragine tra chi ha il potere e chi non ce l’ha, né creando finalmente una chiara legge sul conflitto di interessi o regolando lo squilibrato settore delle frequenze televisive o razionalizzando la RAI per un informazione di libertà costituzionale, né maggiorando il sistema di contrappesi e di controlli sulle massime istituzioni, o riducendo la pletora di burocrati di stato (per es. con l’eliminazione delle Province o lo snellimento del Parlamento e l’eliminazione finale di tutti gli enti inutili) e tutta la sx intera, moderata o non, è stata rea di tacito assenso, mentre la Lega per i suoi intenti secessionisti e di odio alla Nazione sarebbe sostanzialmente da considerare un partito eversivo, similmente a chi nella scalata di potere ha portato in campo e via via realizzato gli scopi dichiarati di una setta golpista come la P2.
Dal che il minimo che si può dire è che in Italia da 16 anni, grazie a TUTTI i partiti, dall’estrema dx all’estrema sx, un sistema di diritto è morto, sostituito da un sistema violento che piega la legge agli interessi del più forte, per cui l’Italia, comunque vada resta governata da una Casta a delinquere che ha martoriato giustizia e libertà.
Malgrado la gravità della situazione, tutti i partiti hanno unanimemente espresso la loro soddisfazione per “i magnifici risultati” elettorali.
I magnifici risultati di cui vanno tronfi sarebbero:
– una perdita di consenso generale
– un 1° partito del paese che è quello dei non votanti
– il successo di SEL (Vendola) che si allontana tanto dalla sx estrema quando dalle scelte del PD
– il successo di un non partito come il 5 stelle di Grillo che ripudia tutti i partiti e ottiene 390.000 voti senza tv, stampa, appoggi ufficiali, schieramenti bipolari e col contrasto di tutto, compresa la sx estrema.
Malgrado la batosta delle regionali, nelle 11 regioni considerate, tuttavia i due partiti maggiori non sono molto distanti:
Pdl 6.005.089
PD 5.851.915
Differenza 153.174 voti,
che il PD avrebbe potuto riprendere solo se
– avesse fatto una opposizione civile e non collusa
– avesse ripreso con forza la questione morale
– si fosse aperto alle piazze e alle richieste che venivano dalla gente
– avesse epurato i suoi quadri dai delinquenti, pregiudicati e collusi
– avesse fatto una battaglia appena decente contro B invece di rifiutarsi di nominarlo, ignorare i suoi scandali e reati, fare opportune assenze alle sue leggi in parlamento, brigare con lui per presidenzialismi, impunità e nefandezze varie
– avesse appoggiato seriamente candidati come Bonino o Vendola
– fosse stato leale con alleati come Di Pietro senza imporgli candidati-insulto come De Luca o Loiero
– avesse ascoltato il suo elettorato e avesse smesso di seguire le cervellotiche strategie fallimentari di D’Alema-Bersani, impuntandosi su candidati sospetti, già falliti, bocciati, collusi, inquisiti o addirittura condannati.
Il vero successo comunque resta quella della Lega nord coi suoi 2.749.875 voti, ma nemmeno lei vince, è solo quella che perde meno, solo l’1,7%. E traina perciò il Pdl.
Circa la fissazione della segreteria PD di allearsi con Casini rifiutando fino all’ultimo Di Pietro, sottolineiamo ancora una volta che l’IdV porta 1.565.171 voti contro Casini che si divide tra dx e sx e porta solo 1.249.107 voti e fa alla fine una politica delle due staffe che non ha giovato né ai suoi alleati né a se stesso.
Ancora una volta esecriamo Di Pietro per essersi piegato all’imposizione di un candidato come de Luca che gli ha rovinato la reputazione oltre ad avergli fatto appoggiare una sconfitta. Speriamo che in futuro non ci venga più a parlare di realpolitik, visto che è proprio a causa della realpolitik che l’Italia si trova in questo merdaio e che oggi chi meno ne parla più si onora.
Ribadito che il dato più forte di queste elezioni è che il 35% degli elettori hanno schifato entrambi i partiti maggiori, indicando il disagio di una grandissima parte dell’elettorato di fronte all’attuale politica, passiamo alle perdite di ognuno.
Il Pdl ha perso 1.069.000 voti. Non è esattamente un dato che parla di trionfo! In Piemonte perde 178.000 voti, il 27%, in Lombardia 162.000, l’11%; in Veneto 154.000, il 22%; in Emilia-Romagna 99.000, il 16%; in Toscana 95.000, il 19%.
Avanza, per gli errori marchiani del PD, in Campania, 224.000, +35%; e in Calabria 47.000 voti, +21%.
A questo punto tutta l’attuale segreteria del PD se ne dovrebbe andare!
Dentro il Pdl, cala il consenso a Berlusconi. Prima il rapporto di superiorità di B+Fini con la Lega era di 5,1, ora è di 2,2.
E’ un grosso cambiamento e una grossa batosta per Fini, da sempre nemico della Lega. Prima la Lega incideva sui consensi del Polo per il 16%, oggi per il 31% , raddoppia il suo potere.. E si pensi che B ha concesso alla Lega solo l’1% degli spazi televisivi riservando a se stesso fino all’87% (alla faccia della par condicio!) e chiudendo per un mese i talk show per paura che gli elettori fossero informati dei reati per cui è indagato (scandalo protezione civile, suoi scandali personali, mancata ricostruzione de L’Aquila, processo Mills, processi per evasioni fiscali e truffe, rapporti di collusione con la mafia, dominanza dolosa sulla RAI..)
Ricordiamo anche che, mentre i risultati di B si basano soprattutto su una sfacciata propaganda televisiva, quelli della Lega sono stati conquistati palmo a palmo sul territorio, quasi senza presenze in tv, battendo anche l’assioma che la politica oggi in Italia la decida la tv. Del resto anche i voti per 5 stelle e Sel sono stati ottenuti completamente fuori sia dalla tv che dalla stampa embedded.
Il PD perde 2 milioni di voti, un quarto dei suoi elettori, e perde dappertutto, con punte in Calabria e Campania (altro che abbracciare Bassolino e sostenere Loiero, de Luca o Boccia!).
Di Pietro quasi quadruplica in consensi, guadagnando un altro milione e 227.000 voti e speriamo che in futuro abbracci la questione morale più della realpolitik, abbandonano le sirene del PD che portano solo sugli scogli. In Toscana moltiplica i suoi voti per 8, nel Lazio per 6.
Dunque anche nel csx cambiano i rapporti interni. Nel 2005 DS con Rutelli erano 23 volte superiori a Di Pietro, oggi il PD è superiore solo del 3,7. Di Pietro ha moltiplicato per 5 il suo peso nella coalizione, sarà il caso di farla finita con la strategia di attaccarlo come il peggiore nemico di D’Alema come Veltroni, Fassino come Franceschini a meno che non ci si voglia suicidare da soli.
Anche Casini dovrebbe farsi qualche esame critico, visto che coi piedi in due staffe è risultato solo ambiguo e aver abbracciato Cuffaro non gli ha molto giovato, ha perso 227.000 voti, il 15%, e ha perso proprio a causa delle alleanze a livello locale, il che dice degli errori della segreteria e la sua difficoltà a fare di questo partito un vero partito attrattivo di centro per i moderati e i cattolici.
In quanto alla sx radicale, non contenta delle sconfitte delle passate stagioni, le ha ribadite. Rispetto a 5 anni fa ha perso metà dei suoi elettori: 1.274.000 voti, -48%. Ferrero si presenta da solo in Campania e ottiene l’1,35%. Vince solo il tanto vituperato Vendola che almeno ottiene il governo di una regione e sale dappertutto altrove.
Qui l’esame critico se lo devono fare gli elettori uno per uno, ma sembra che la tendenza resti quella di sputare su tutti e soprattutto su Vendola e Grillo, come se fossero i veri nemici, continuando la frammentazione in partitini sempre più piccoli, finché arriveremo a 4 gatti, che magari stano all’estero, con un partito per uno.
Notevole il risultato del Movimento 5 stelle-Beppe Grillo, che ha raccolti i consensi di 390.000 elettori nelle 5 regioni in cui si è presentato, con una punta del 6% in Emilia-Romagna, e un forte ruolo in Piemonte dove ha raggiunto il 3,7% dei consensi, dimostrazione che il lavoro intenso sulla rete su tutti i temi disponibili rende, mentre la Bresso perde con un margine di appena 0,42 punti percentuali e quei temi avrebbe potuto almeno ascoltarli.
I dati su Berlusconi restano comunque il grande enigma anche di queste elezioni, un risultato sorprendenti soprattutto dopo un anno pesantissimo per il Cavaliere per una fittissima serie di eventi che lo avrebbero penalizzato duramente in qualsiasi paese civile del mondo:
– 39 leggi ad personam
– processi distorti per liberare i delinquenti ricchi
– leggi progressive per aumentare l’impunità della Casta
– rifiuto del Parlamento verso il processo di chiunque dei suoi membri
– reiterati attacchi all’articolo 18 e ai diritti dei lavoratori
– caso Noemi, divorzio per corruzione di minore, un sfilza di inchieste, scandali sessuali, storie di escort e droga
– attacchi di Fini
– confessioni dei pentiti che lo accusano di essere il mandante delle stragi di mafia
– imputazioni pesantissime di evasioni fiscali miliardarie con fughe di capitali in ben 63 paradisi fiscali
– corruzione di testimone nel caso Mills per nascondere un’evasione fiscale gigantesca
– deficit alle stelle, siamo il penultimo paese d’Europa
– previsioni di ripresa europea del 42%, dell’Italia di meno 1%
– pessima conduzione economica
– riduzione della disoccupazione prevista in tutta Europa, meno in Italia dove arriverà al 10%
– aumento degli sprechi del carrozzone di potere
– divieto di porre un tetto ai superstipendi
– stop alla class action
– stop a qualunque divieto di derivati da parte di enti locali
– assenza totale di semplificazione legislativa o burocratica, di snellimento processuale, di riduzione degli sprechi di stato, di impegno sulle energie alternative, di salvaguardia del territorio, di pene esemplari a chi inquina, di pene agli amministratori di stato che delinquono, di esclusione dal Parlamento e dalle candidature dei condannati, di questione morale, di lotta reale alla mafia dei colletti bianchi, di punizione a secondini o poliziotti che usano la tortura o uccidono..
– politica estera assente, con solo privati rapporti di lucro di B con i ras maghrebini, Gheddafi, Putin e diversi emiri arabi
– 10 centrali nucleari, svendita dell’acqua pubblica e ingresso degli OGM, TAV con scempio del territorio, mancato intervento negli smottamenti del messinese
– mancata ricostruzione de L’Aquila e costi quadruplicati dalla Protezione Civile, ricostruzione della città ‘abbandonata’ nelle mani degli enti locali con ritiro dello Stato
– proposta di trasformare la repubblica parlamentare in regime presidenziale forte a diretta elezione popolare
– succubanza dalla Rai e della stampa ai diktat berlusconiani
– progetto di imbavagliare l’informazione, le intercettazioni, i dati sui reati di politici
– e infine da ultimo il pastrocchio indecente delle liste..risolto con l’obbrobio di un ‘decreto interpretativo’ e la forzatura di un comizio di piazza (ve lo immaginate Obama che vedendosi respinta la riforma della Sanità per irregolarità formali, fosse sceso in piazza, per forzare la legge, invece di votare di nuovo, o avesse fatto un decreto interpretativo che sanava di prepotenza le stesse?)
Sarebbe bastata solo una di queste cose per mandare a gambe all’aria un qualunque governo, ma qui no, ci teniamo misteriosamente, una cricca palesemente incapace, delinquenziale e alleata con le forze più criminali, che sta mandando in rovina il paese e invece di veder sparire chi ha tanta tracotanza, B perde solo un milione di voti!?
Comunque, tanto per valutare il livello dei suoi elettori, vale la pena ricordare che un Ministro nullafacente e chiacchierato come la Carfagna, che poco tempo fa stava sulle riviste per camionisti, ha preso 33.000 preferenze! E che il maggior pericolo per B di perdere elettori è stato quando si è cominciato a parlare della vendita di Kakà. E che, malgrado B si presenti come il peggiore dei premier occidentali e non abbia null’altro da offrire ai 10 comandamenti cheo violazioni, resta tuttavia il premier di riferimento per gran parte della CEI, trascinandola nella sua stessa sconfitta morale.
La sola lezione che si trae da questa vicenda è che il potere chiama il potere, e che il popolo italiano, almeno per un terzo, è nutrito di gossip e vota per il gossip come se questo fosse il suo alimento primario, ma soprattutto esige, chiama e vuole chi riesce a fare della politica la sua mitica storia personale, cioè vota per un Personaggio con la P maiuscola, senza badare che questo sia un personaggio del diritto o dello storto, purché sia la star dove batte il cuore.
In queste elezioni si è discusso poco, anzi niente, di programmi, territorio, lavoro, servizi, economica, futuro. Tutto è stato trasformato in un referendum su Berlusconi. L’Italia si è divisa, si è spaccata, si è insultata in manifestazioni di piazza seguite da contromanifestazioni di piazza. Alla fine B è stato confermato, ha perso voti, è vero ma questo non conta. Il Cavaliere Nero ha vinto e i suoi hanno vinto con lui. Tanto basta. Che abbia perso l’Italia intera non importa a nessuno e che adesso precipiteremo sempre più in basso sembra qualcosa che accettiamo con rassegnazione. Ha vinto Superman. Viva Superman! L’Italia è un paese da fumetto.
In realtà non ha vinto Superman, ha vinto Lex Luthor, il Cavaliere Oscuro, il cabarettista di scarso successo e in fallimento economico Jack Napier, detto Joker, genio del crimine di Gotham City, socio di malviventi incappucciati, criminale dal volto deformato in una maschera grottesca, dal ghigno inquietante che ride sulle sue vittime e le cogliona, assolutamente folle e privo di scrupoli, brillante seduttore di grande furbizia che stordisce gli avversari con un gas azzurrastro mentale che obnubila loro i centri critici.. Così, ancora, un terzo degli italiani ha talmente la testa confusa dal gas nervino televisivo o dall’odio razziale che non è più in grado di intendere e di volere. Aspettiamo la contro-kriptonite.
Oppure, visto che stiamo parlando di un clown, staremo coi contro-clown. E ben vengano!