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Un Presidente decrepito:29-9-36/29-9-06.Buon compleanno

Publie le giovedì 29 settembre 2005 par Open-Publishing

29 settembre 1936 - 29 settembre 2005: buon compleanno Presidente
di Stefano Olivieri

E con oggi sono 69, buon compleanno presidente.
L’anno prossimo, il 2006 nel quale vorresti essere riconfermato, ne farai 70, un’età che malgrado le prodezze della scienza conviene più al riposo che all’azione, più alla meditazione che alla responsabilità.
L’età della pensione per dirla in breve, che ha pure i suoi pregi in particolare per chi, come te, dispone di tutti i mezzi per godersela in pace.

Ma tu, con insistenza ed ostinazione, anche a costo di farti prendere in giro hai voluto allontanare da te in questi ultimi anni l’immagine della vecchiaia.
Lo hai fatto partendo dall’aspetto fisico perché sei stato sempre perfettamente consapevole dell’esigenza di diffondere una immagine della tua persona la più vitale possibile, in linea con la montagna di cose che dicevi - e continui a dire - di aver fatto e do voler continuare a fare per il bene del tuo paese.

L’Italia - parlo della gran massa dei cittadini naturalmente - ti conosce bene oramai da più di 20 anni, eppure tu sei sulla breccia da molto prima.
Non eri ancora trentenne quando dimostrasti di saper costruire praticamente dal nulla intere città (Milano2, Milano 3, Il Girasole) che divennero in seguito il primo laboratorio della tua successiva avventura mediatica.
E già, perché avevi poco più di 40 anni quando con Mediaset fondasti il più imponente network privato, che grazie anche allo sponsor autorevole di Bettino Craxi e del CAF riuscì ad imporsi e a crescere, crescere, crescere smisuratamente insieme ai tuoi guadagni.
Sei stato il primo italiano (e probabilmente resterai l’unico) a dimostrare come affittando (a prezzi molto amichevoli, per dire la verità) un bene pubblico come l’etere si riescono a mettere insieme montagne di denaro, e il denaro apre come si sa quasi tutte le porte.

Oggi si parla insistentemente di “berlusconismo” intendendo ad un tempo la causa stessa del fenomeno, riconducibile alla tua persona e al tuo operato, e le varie conseguenze che il fenomeno ha comportato nel nostro paese. Ebbene, si può ben dire che è ormai più di un ventennio - e lasciamo stare i paragoni facili - che il berlusconismo esiste dal momento che risale al 1984 la tua prima decisione di testare, saggiare il tuo potenziale elettorato con quella famosa serrata mediatica che spense tutte le tue tv per fare infuriare le famiglie già incapricciate di Dallas e Dinasty.
Fu quella la prima volta in cui dimostrasti il tuo impareggiabile talento nel camuffarti da vittima : il giudice ti aveva semplicemente imposto la regola (che tu avevi trasgredito) della non contemporaneità dei programmi tv e tu invece rispondesti spegnendo tutto. La gente scese in strada per protestare e io credo che Forza Italia sia nata in quel momento, ma tu allora non avevi ancora bisogno di testimoniarlo.

Soltanto in seguito, quando ti mancò il sostegno del tuo principale sponsor politico, decidesti di scendere direttamente in campo per difendere i tuoi interessi, come dicesti a chiare lettere in una memorabile trasmissione tv di Maurizio Costanzo. Non avevi ancora 60 anni quando raggiungesti la poltrona di palazzo Chigi per la prima volta, e anche questo è un vero primato.
A nemmeno trentenne palazzinaro miliardario, a poco più di quaranta proprietario di Mediaset, a nemmeno sessanta presidente del consiglio.
Un potere immenso frutto senz’altro del tuo carisma eccezionale, della tua verve e del tuo talento nel convincere, senza dubbio. Ma frutto anche del denaro accumulato in enorme quantità, e da dove sia venuta la tua fortuna tu non lo hai mai voluto dire non tanto ai giudici, ma nemmeno ai cittadini e questa per un uomo politico è una mancanza grave, una macchia incancellabile che con il tempo ha corroso anche l’immagine bella e rassicurante che sempre hai voluto dare di te.

Alla base del tuo inesorabile declino, caro presidente, c’è insomma una insincerità di fondo che se prima era tollerata - la gente non ha mica la sveglia al collo, sai...? - da chi votandoti ha voluto credere al sogno di un nuovo miracolo italiano, oggi da invece molto fastidio perché tutto il nostro paese, dalle industrie alle famiglie, dagli artigiani agli operai, arranca in coda all’Europa.
Il tuo sogno si è rivelato una bolla di sapone e la tua guida ha fallito, e per questo l’Italia ti ha voltato le spalle.

Tu non sei mai stato uomo da compromessi, dunque dovresti riflettere.
Hai raggiunto un’età in cui uno si dovrebbe godere i figli, anzi i nipoti, e invece stai chiudendo la legislatura più disastrosa dal dopoguerra.
Dopodiché probabilmente dovresti diventare il capo dell’opposizione parlamentare, ma hai già annunciato che in quella ipotesi preferirai goderti il sole di qualche spiaggia tropicale.
Ebbene, fossi in te non aspetterei di consumarmi come una candela, ma andrei incontro a un nuovo primato: quello dell’uomo politico italiano che ha saputo smettere prima di cadere, quello che all’improvviso se ne va salutando a braccia alzate la folla ed entra nella leggenda.
E’ l’unica chance che ti rimane, quella di uscire di scena con un gesto da teatro i cui dettagli puoi studiare meticolosamente, roba da primato dell’auditel (pensa soltanto a quanto potresti vendere gli spot, per un evento del genere...).
Altrimenti, se lasci fare agli altri, alleati o avversari che siano, sarai fatto a pezzi e quello sarà l’unico ricordo che conserverà di te la gente.
Soprattutto quella che guarda le tue tv.
Pensaci, presidente.

http://www.inmovimento.it/05_settembre/29_olivieri.php