Home > Un disastro politico di dimensioni storiche
Un disastro politico di dimensioni storiche
Publie le martedì 15 aprile 2008 par Open-Publishing2 commenti
Un disastro politico di dimensioni storiche
di Alberto Burgio
14/04/2008
Stando ai dati disponibili in questo momento, la sinistra è fuori dal Parlamento della Repubblica. Quella che stiamo vivendo è dunque una giornata storica, sulla quale dovremo riflettere con attenzione. Ma sin d’ora due dati appaiono chiari e meritano di essere posti subito in rilievo.
Il primo riguarda le responsabilità dei gruppi dirigenti della sinistra, a cominciare da quello del partito di maggiori dimensioni, Rifondazione comunista.
La risposta negativa dell’elettorato dimostra in modo inequivocabile che si sono volute operare indebite forzature. Prima cancellando il simbolo storico delle lotte del lavoro, poi pretendendo di conferire alla lista unitaria significati e prospettive che nessuno aveva legittimato.
Si tratta di colpe molto pesanti, che si aggiungono ai gravi errori già commessi dal gruppo dirigente del Prc nel corso della precedente campagna elettorale e nella costruzione dell’alleanza di centrosinistra guidata da Prodi.
Il bilancio di queste scelte è semplicemente disastroso. E ciò che più ci angoscia è la consapevolezza che a pagarne le maggiori conseguenze saranno in primo luogo i lavoratori di questo Paese, i precari, i giovani, chi vive di pensione, i migranti: coloro che più di tutti avrebbero bisogno di un Partito comunista forte e radicato, e che oggi rischiano di rimanere senza voce nelle principali istituzioni democratiche.
A questi settori della società, alla nostra gente, sentiamo il dovere di promettere che proseguiremo nella nostra battaglia, cominciando con il pretendere che chi ha sbagliato risponda delle proprie scelte e dei propri errori.
Da questa giornata emerge però anche un secondo dato, che riguarda il vertice del Partito democratico. Anche sui dirigenti di questo partito incombono gravissime responsabilità. Essi hanno voluto determinare la crisi di governo nel momento in cui l’esecutivo in carica godeva di poco consenso nel Paese.
La sete di potere e la fretta di cambiare la Costituzione per americanizzare il Paese li hanno spinti a destabilizzare un quadro politico di per sé molto fragile.
La smania di legittimarsi presso i poteri forti li ha indotti a rifiutare ogni ipotesi di accordo con le forze della sinistra.
Il risultato è che – dopo appena due anni, mentre si annuncia una grave crisi economica – l’Italia viene riconsegnata a una destra razzista, eversiva, nemica della legalità democratica.
Chi ha compiuto queste scelte avventuriste si è assunto responsabilità pesantissime. È, a nostro giudizio, il massimo colpevole di una situazione politica e sociale di inedita gravità.
Messaggi
1. Un disastro politico di dimensioni storiche, 17 aprile 2008, 21:26, di pilgrim
non so perchè il disastro sia definito storico: nel 1924 , nel ’48
(viceversa nel ’72) e poi nel ’94: tanti ’multipli di 12’ + n periodico
che sono stati un ribaltamento.
il problema mi sembra un pò quello del libro di A.von Camisso, che dopo aver perduto la propria ombra (falce e m.?) non cedette al maligno e salvò almeno l’anima (importante mi sembra sapere cosa sia e dove stia) l’anima, ripeto , non l’ombra ciao pilgrim
1. Un disastro politico di dimensioni storiche, 18 aprile 2008, 07:20
Il disastro è di dimensioni storiche perchè nemmeno dopo la marcia su Roma del 1922 fino allo scioglimento dittatoriale dei partiti del 1925 era capitato che non solo i comunisti ma anche i socialisti fossero esclusi dalla rappresentanza parlamentare.
Questa cosa non viene recepita in tutta la sua desolante gravità perchè erroneamente viene ancora considerata da molti in qualche modo "sinistra" il PD.
Che invece non lo è più nemmeno nella versione più moderata del concetto appunto di "sinistra".
E non solo non lo è più di fatto ma anche nelle più che esplicite dichiarazioni in merito di Veltroni.
K.