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Un ex naziskin - pregiudicato per tentato omicidio - ai vertici dell’Ama di Roma

Publie le mercoledì 2 settembre 2009 par Open-Publishing
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Il nuovo amministratore delegato della società Ama che si occupa dei
rifiuti a Roma è Stefano Andrini. Perché il sindaco Alemanno ha scelto
proprio lui? Evidentemente per il suo curriculum: una condanna a 4 anni e
otto mesi per tentato omicidio, una militanza ventennale tra i naziskin
romani, una aggressione (in compagnia di suo fratello) a colpi di spranga
ai danni di due ragazzi finiti in ospedale e in coma, la convinta
celebrazione nella città di Wunsiedel del delfino di Hitler Rudolf Hess,
ecc...

«Con la nomina di Andrini il sindaco conquista il podio
dell’inaffidabilità e si dimostra prigioniero dell’estrema destra. Come
purtroppo previsto, ecco infatti l’ennesimo dietro front, con annessa
pessima figura, di Alemanno che solo pochi mesi fa, in seguito alle notizie
trapelate sui media, aveva smentito la nomina dell’ex naziskin ad
amministratore delegato di Ama servizi ambientali». Lo dichiara in una
nota il consigliere del Pd alla Provincia di Roma Pino Battaglia.

Il diretto interessato tenta una replica: «Sono iscritto da Alleanza
Nazionale da oltre 10 anni e ora ho aderito al Popolo delle Libertà nei
cui valori mi riconosco pienamente. Ho pagato il mio debito con la
giustizia per ciò che è accaduto 20 anni fa e sono stato completamente
riabilitato già da molti anni» e annuncia «querelerò per diffamazione e
citerò per danni chiunque osi definirmi naziskin...».

Ma a definirlo così è l’agenzia Ansa che racconta di una delle sue
ultime “imprese”: una sassaiola a la Sapienza nel 1994 prima di un
concerto antirazzista organizzato dalla sinistra giovanile. L’unico
arrestato è Stefano Andrini. «Gli inquirenti - scrive l’Ansa - hanno
ricordato che Andrini, ritenuto vicino agli ambienti dei nazi-skin aderenti
a ’’Movimento Politico’’, era stato condannato a quattro anni di reclusione
per aver partecipato il 10 giugno dell’89 all’aggressione di due
ragazzi davanti ad un cinema in piazza Capranica, al centro di Roma».


Andrini mi massacrò .....

Bufera sul nuovo ad all´Ama. Parla una vittima dell´aggressione nell´89:
"Quell´uomo mi ridusse in fin di vita". Il Pd chiede chiarimenti sui
criteri seguiti nel 2008 nella sua assunzione come funzionario.

Quasi 48 ore dopo averlo nominato Ad di Ama Servizi ambientali, la stessa
Ama ha finalmente divulgato il curriculum di Stefano Andrini, il 39enne con
un imbarazzante passato da estremista di destra che risponderà della
raccolta rifiuti in 40 comuni del Lazio. L´eventuale titolo di studio è
ignoto, ma è stato amministratore di una ditta sconosciuta (Ikonaut
software AB), collaboratore di un paio di sindacati (il patronato dell´Ugl
Enas, Fast-Confsal) e di un progetto per Fit-Cisl.

Poi, finalmente, «esperto - non si specifica di cosa - della presidenza
del Consiglio presso il ministero degli Italiani nel mondo» all´epoca in
cui ministro era Mirko Tremaglia, al quale era politicamente legato. A
ottobre del 2008, infine, lo ha assunto all´Ama l´ad Franco Panzironi per
chiamata diretta, dove pare si sia grandemente distinto.

Poco convincente, per il Pd: «Un´azienda pubblica deve seguire procedure
di selezione trasparenti, e il curriculum non indica competenze e
professionalità per giustificare un´assunzione diretta», attacca Pino
Battaglia. Ma non è l´unico ad avere perplessità.

Anche Andrea Sesti è comprensibilmente amareggiato per la nomina di uno
dei condannati a 4 anni e 8 mesi per il suo tentato omicidio: «Ma com´è
possibile che Stefano Andrini sia stato scelto per amministrare una delle
più importanti aziende municipalizzate di Roma? Quell´uomo mi ha ridotto
in fin di vita!». Era il 1989, le sprangate di un gruppo di naziskin
davanti al Capranica fracassarono la scatola cranica sua e di un suo amico,
due ragazzi di sinistra. Sesti aveva 22 anni; Andrini e il fratello
Germano, entrambi condannati per quell´aggressione, ne avevano 18. È
passato tanto tempo. Venti anni: «Ho pagato il mio debito con la giustizia
e sono stato completamente riabilitato», ha detto Andrini prima di
trincerarsi nel silenzio. Andrea Sesti invece parla volentieri: «Sono
indignato. Sono irritato, arrabbiato e imbestialito: ha rovinato una parte
della mia esistenza e ora si vede premiato con un posto pubblico di
altissima responsabilità».

«Quella notte - ricorda - ci sono saltati addosso a sangue freddo, e uno
di loro mi ha colpito da dietro con una spranga di ferro. Andrini era lì,
ha picchiato ed è stato condannato. L´ultima immagine che ho di lui è in
mezzo a quella rissa. Non mi ha mai chiesto scusa, non ha mai fatto un
gesto di pentimento per me e quell´altro ragazzo, anche se ci avevano
quasi ucciso: anzi, è fuggito all´estero. La sua nomina è scandalosa e
deve essere ritirata, è assurdo che un personaggio del genere possa
ottenere un simile prestigioso incarico pubblico».

I fratelli Amilcare e
Mario se lo ricordano ancora «col cranio fracassato da un tubo Innocenti.
Ha subito due operazioni, ha trascorso un anno senza riuscire a parlare, e
ancora oggi deve assumere farmaci per gli effetti di quell´aggressione. Lo
hanno aggredito con una ferocia spaventosa, ma tutto questo sembra
costituire un titolo».

L´Ama ribadisce che la nomina «è dovuta esclusivamente alle qualità
professionali evidenziate dalla sua assunzione in azienda, e al suo
precedente curriculum lavorativo». La polemica politica è voltata alta
tutto il giorno, tra accuse ad Alemanno per l´ennesima retromarcia e per
aver «riciclato ex estremisti», e le repliche di «pretestuosità» dal
Pdl.

Stefano Andrini, la figura più nera con un curriculum che si caratterizza
per la contiguità negli ultimi 20 anni con l’estrema destra nostrana. Si
fa paladino degli italiani all’estero avendo la doppia cittadinanza - ha
sposato una brasiliana - anche se la maggior parte del tempo lo trascorre a
Roma.

Pallaro è un mezzo per arrivare in parlamento. Andrini inizia presto
la sua attività politica, in compagnia sempre del gemello Germano. Nella
metà degli anni ottanta, giovanissimi, bazzicano «Fuori dai banchi», un
collettivo - e nome di una trasmissione di Radio Onda Rossa - vicino agli
studenti dell’Autonomia Operaia. Da lì vengono allontanati, come ricorda
un «compagno», «per l’eccessiva violenza e per la loro ambiguità». Dal
1988 i gemelli iniziano a frequentare il neonato movimento skinhead
d’estrema destra che va alla riscoperta dei valori nazisti. La polizia
nello stesso anno segnala un loro fermo nella cittadina tedesca di
Wunsiedel, in occasione di una commemorazione a Rudolf Hess, delfino di
Hitler.

A Roma frequentano i naziskin di Piazza di Spagna e le aggressioni
a migranti e «zecche» diventano routine. Il 10 giugno 1989 esagerano:
insieme ad altri aggrediscono fuori il cinema Capranica a suon di spranghe
di ferro due ragazzi, Andrea Sesti (che andrà in coma) e Giannunzio
Trovato. Identificati, gli Andrini vengono subito denunciati ma, mentre
viene avviata l’inchiesta giudiziaria, riescono a lasciare l’Italia e a
recarsi in Svezia.

Vengono estradati dopo 3 mesi e condannati a 4 anni e 8
mesi per tentato omicidio e lesioni aggravate. Tra condizionale e sconto di
pena, in carcere ci staranno poco tempo.

Usciti la loro condotta non cambia. Si avvicinano prima alla componente
skin del Movimento politico, gruppo fondato da Maurizio Boccacci, e poi
militano in Alternativa nazionalpopolare di Stefano Delle Chiaie, la destra
elitaria dello «spiritualismo evoliano». Si vocifera che in questi anni
Stefano Andrini abbia anche «visitato» la Croazia per dar man forte ai
«nazionalisti» Ustasha.

Nel 1994 poi diventa caporedattore del giornale
di Della Chiaie «Spina nel Fianco», non smettendo mai comunque di
ripudiare lo scontro. Nello stesso anno infatti insieme a Germano attacca a
suon di sassi un’iniziativa universitaria dei collettivi di sinistra. I due
gemelli vengono denunciati per violenza aggravata e durante la
perquisizione della loro abitazione la polizia trova una pistola calibro 22
oltre a varie materiale inneggiante al fascismo.

Da quel momento spariscono
dal giro politico. D’altra parte si attenua l’attività di tutta l’estrema
destra.

Stefano Andrini ricompare nel 2000 al fianco di Tremaglia, lavora
per lui fino al 2006. È un’"altra persona", ma fino a un certo punto. Il
sito degli ultras di destra della Lazio Irriducibili è intestato a suo
nome: Stefano è stato membro della polisportiva romana Luditur, che gode
della nomea di squadra fascista capitolina.


Semplicemente assurdo ...

Per partecipare al recentissimo concorso AMA per fare il netturdino o
l’interrarore nei cimiteri era necessario avere la fedina penale pulita.

Per fare il massimo dirigente della stessa AMA invece Alemanno ha potuto
nominare senza problemi un pregiudicato per tentato omicidio.

Ogni ulteriore considerazione ci sembra del tutto superflua ...

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