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Un film tratto da un fumetto

Publie le martedì 28 marzo 2006 par Open-Publishing

V per Vendetta

“E’ compito dei media trasmettere le notizie. Fabbricarle spetta al governo”.

"Sotto la maschera niente carne ma solo idee di liberta’".

Il golpe non verra’

Il golpe e’ ora.

.

De profundis

Con l’impostore

4 poteri si unirono:

I colletti bianchi della finanza

Gli eversivi dei servizi

Quelli con compasso e grembiulino

E l’onnipossente Chiesa Nera

.. era stato un paese ridente

paese di farfalle e di speranza

Qui giace

.. a futura memoria

...

FILM

Resistenza ed apparenza potrebbero essere i sinonimi riassuntivi di questo film intenso, scritto dai fratelli Wachowski ("quelli" di Matrix per intenderci) e diretto dall’australiano McTeigue, un po’ fantascientifico ma neanche tanto, un po’ classico ma neanche troppo, un po’ assurdo ma neanche per idea!

E sul concetto dell’idea ".....le idee sono a prova di proiettile" dice il protagonista, e’ fondata l’intera trama, e ancora: "...le idee non sanguinano", citazioni che restano nella nostra memoria ma ancora prima nella nostra anima (per chi sente di averla) e ci mostrano, seppur frammiste a qualche incongruenza/velleita’ scenica presenti nella pellicola, come sia possibile agire una rivoluzione partendo da un singolo (molto bravo, nel breve volgere di un anno, a trovare alleati per il suo obiettivo: il riacquisto della liberta’).

Ambientazione in una verosimile Londra forse del 2020 (ma potrebbe essere anche oggi o ieri l’altro), resa claustrofobica da un regime repressivo e tecnocratico, avvolta in una sorta di delirio parafascista che ricorda benissimo quello vigente in Italia oggi (coprifuoco a parte, non ancora apparso dal cilindro senza fondo e senza ritegno del "mago" B.), e tenuta a bada mediante il controllo assoluto dei media finalizzato a terrorizzare le masse e, dunque, ad esercitare il potere con intercettazioni di massa, infezioni virali e caccia all’untore (leggasi negri, gay ed oppositori, divenuti carne da studio, indi da macellare).

Ed ecco apparire un personaggio, denominato "V", che per l’intera durata del film indossa una maschera con le fattezze di Guy Fawkes, l’attentatore cattolico che nel 1605 tento’ di uccidere re Giacomo I° e di radere al suolo il Parlamento di Londra, rimanendo catturato, pero’, prima di poter attuare il suo piano.

Il nostro misterioso e carismatico super-uomo, novello conte di Montecristo di cui ama e copia le gesta, romantico e filosofo, trovera’ nella sua protetta Evey, una degna e titolata accolita, un’abile esecutrice e prosecutrice delle sue imprese, finalizzate all’esaudimento delle reciproche vendette postume e alla liberazione dal governo tiranno, attuata sistematicamente con l’uccisione dei pezzi forti del partito.

Vendette: per "V" poiche’ rimasto vittima di esperimenti eugenetici subiti in un campo di concentramento inglese molti anni prima e per lei (pari opportunita’?) per essere rimasta orfana di genitori e fratello (e ancora oltre: del proprio superiore lavorativo) a causa delle rispettive attivita’ sovversive.
Attivita’ che Evey, seguendo le orme familiari, prosegue, rimanendo affascinata dal coraggio di colui che le ha salvato la vita e a cui la vita stessa lei di fatto affida, ricevendone in cambio un innamoramento tardivo ma soprattutto la forza da lei tanto invocata di diventare finalmente attrice della propria vita e non solo spettatrice inerte, come era successo fino all’incontro con "V".

Orwell con il suo "1984" e Truffaut con il suo "Fahrenheit 451" aleggiano come fantasmi dietro le quinte e Ciajkovskij con la mitica Ouverture 1812 fanno da cornice e non deludono, creando un’atmosfera re’tro intrisa di spade e coltelli abilmente utilizzati dall’eroe "V", che non disdegna una certa raffinatezza, maneggiando oltre a spade e coltelli anche splendide "scarlet carson" (una particolar specie di rose scarlatte), oppure bombe e congegni talmente sofisticati da riuscire a mandare in tilt l’intero apparato del potere.

Interessante, questo potere: esercitato da una combriccola di uomini di regime che attraverso l’utilizzo assolutistico dei media e i segugi di una setta dall’emblematico nome di "Castigatori", capeggiati da un certo Adam Sutler, tirannico cancelliere che per assonanza di nome e di comportamento ricorda tanto Hitler, riescono ad anestetizzare completamente le coscienze umane.
Come? In primis con la televisione, ovviamente, che trasmette unicamente notizie false e distorte, al punto tale che alla fine stessa, del tiranno e del regime, verra’ ancora mandata in onda la sua voce, come se lo stesso fosse ancora in vita a dominare le masse e gli eventi!

Note di cronaca, non essenziali alla visione del film ma buone a sapersi: la pellicola e’ stata girata a Berlino e non a Londra dove la storia e’ ambientata; la voce del bel tenebroso "V" e’ magistralmente doppiata dal nostro Gabriele Lavia (e chi meglio di lui poteva fornire cosi’ egregiamente spessore alla filosofia dello strano giustiziere?).

Infine: il film avrebbe dovuto uscire nelle sale molti mesi fa ma, a seguito degli attentati verificatisi a Londra l’estate scorsa, vi e’ stato un rimando fino ai giorni nostri.

Da metabolizzare nel tempo!

Koko

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“I popoli non dovrebbero avere paura dei governi,

sono i governi che dovrebbero avere

paura dei popoli”

..

“Le buone azioni non restano

mai impunite”

..

““Siamo tutti intrappolati

La vera genialita’ del piano fu la paura”
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“Con la forza della verita’ ho tentato di nascondere l’inverno”

(Faust)
..

“Questo paese non ha bisogno di un palazzo, ha bisogno di speranza”.

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“Le parole promettevano ordine e pace ma volevano solo il nostro consenso”

da masadaweb.org