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Un giornale che dia un segnale di discontinuità
Publie le domenica 17 agosto 2008 par Open-PublishingUn giornale che dia un segnale di discontinuità
di Franco Romano Napoli
Cara "Liberazione", la lettura dell’articolo di Sansonetti apparso il giorno di ferragosto mi lascia alquanto perplesso. Mi stupisce, soprattutto, il fatto che il direttore non abbia colto il senso profondo delle critiche che i compagni-lettori del giornale gli hanno rivolto in questi mesi.
La linea editoriale che "Liberazione" ha portato avanti è risultata essere contigua, e spesso funzionale, alla linea politica di una parte del partito. Questo non solo ha sminuito il valore e la credibilità del giornale agli occhi dei compagni e delle compagne ma ha generato indignazione e preoccupazione in quanto quella linea politica procedeva diritta alla liquidazione del partito nella sua identità comunista.
Gli articoli apparsi per mesi sul giornale, il cui apice è stato affidare una critica feroce di Berlinguer a Caldarola, hanno tentato di minare alla base l’identità comunista del partito e di quelle migliaia di bandiere rosse che lo scorso 20 ottobre hanno manifestato la loro esistenza e la loro vitalità.
Questo è il senso della critica profonda che è stata rivolta a Sansonetti. Il congresso ha sancito il fallimento di quella linea politica e, di conseguenza, della linea editoriale del nostro giornale.
Io credo che il direttore e compagno Sansonetti debba dimostrare ancora una volta la sua coerenza (della quale gli ho sempre dato atto) nel prendere atto che la sua linea non è quella condivisa da tutti e di ripensare al suo ruolo nel giornale.
Ciò credo sia un atto importante da parte sua, anche in virtù del fatto che, come ha accennato nel suo articolo, il giornale dovrà affrontare nei prossimi mesi una dura battaglia per la sua sopravvivenza.
Questa battaglia richiede un giornale che dia un segnale di discontinuità nella linea editoriale e che sia giornale di tutti e tutte.