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Un neofascista amico e socio del sindaco di Bologna
Publie le lunedì 25 gennaio 2010 par Open-Publishing6 commenti
Non che ci interessi commentare le miserevoli disavventure giudiziarie del sindaco di Bologna. Già nella Divina commedia Dante invitava a non prestare orecchio alle risse indecorose dei politicanti: «ché voler ciò udire è bassa voglia».
Tuttavia riteniamo un fatto pessimo che il sindaco di Bologna risulti «amico» e «socio in affari» di un neofascista bolognese come Francesco Stagni, storico militante dell’MSI, segretario del Fronte della Gioventù negli anni Settanta, negli ultimi quindici anni sempre in prima fila a negare la matrice neofascista della strage del 2 agosto, e ora vicino alla Fiamma di Storace. Uno di quei tristi, maldestri personaggi che per decenni hanno cercato di fare del revisionismo senza argomenti per inquinare il ricordo dello stragismo neofascista.
In ciò il sindaco Delbono è senz’altro sulla linea comodamente bipartisan di Cofferati che, ad esempio, il primo maggio 2007 diede dal palco il benvenuto al sindacato di estrema destra UGL parlando davanti a uno striscione di solidarietà allo stragista nero Luigi Ciavardini: «Strage di Bologna: Ciavardini innocente». E non fece una piega.
Con quale faccia l’attuale sindaco di Bologna prenderà parte al ricordo dei crimini fascisti e neofascisti che hanno insanguinato questa città e ne hanno segnato profondamente l’anima antifascista?
da staffetta
Messaggi
1. Un neofascista amico e socio del sindaco di Bologna, 26 gennaio 2010, 09:13
Pare che sia dimesso , quindi il problema non si pone !!
E’ chiaro che la vicenda di questo signore non rappresenta un caso isolato all’interno della nomenklatura sia di destra che di sinistra !!
Certi comportamento sono ormai generalizzati ed il problema è di carattere antropologico-culturale e non più politico !!
Si tratta di quella mutazione di cui parlava Pasolini già negli anni settanta, che ha omolgato e reso simili i comportamenti e gli stili di vita di larghi strati della società e di conseguenza anche del ceto politico in generale !!
Con il "berluskonismo" questa mutazione è stata portata a compimento ed ormai sono pochissimi gli elementi che consentano di distinguere le appartenenze politiche e sociali.
Ormai parliamo tutti allo stesso modo, ci vestiamo ugualmente allo stesso modo , i valori di riferimento sono gli stessi, guardiamo tutti il grande fratello, le partite di calcio in TV, andiamo in vacanza negli stessi posti etcc.
E’ chiaro che poi dall’omologazione culturale scaturisce quella politica e il Berluska potrà rimanere comodamente in sella ancora per molti anni !!
MaxVinella
1. Un neofascista amico e socio del sindaco di Bologna, 26 gennaio 2010, 09:29, di r.d.
Sì, ma guarda caso anche l’avvocato di Cinzia Cracchi è stato un dirigente del Fronte della Gioventù di Bologna. A guardare da vicino, intorno al Cinzia-gate ronzano un sacco di fascisti doc. In campagna elettorale Cazzola era salutato con (non costituzionalmente omologati) saluti romani. Sotto la vernice del potere televisivo berlusconiano, c’è altro.
2. Sotto il segno della politica bipartisan, 26 gennaio 2010, 11:50, di R.
Non credo che si possa affrontare un problema specifico riprendendo la tesi pasoliniana dell’omologazione (che, ormai da anni, viene strumentalmente utilizzata anche da destra: non ci sono differenze. Da qui al "né rossi né neri" il passo è breve).
Tanto più che, in piena crisi, la tesi dell’uniformità di way of life, non regge: c’è un abisso tra una minoranza di ricchi e potenti e milioni di persone che finiscono sul lastrico, o salgono si tetti per non sprofondare.
Il contorno di fascisti in questa vicenda (ignorato dalle analisi dei partiti e dei politologi) è una delle conseguenze più squallide dello sdoganamento dei "ragazzi di Salò", della devastante politica bipartisan, del revisionismo storico.
E’ un problema grave, che resta, al di là delle dimissioni di Del Bono.
3. Sotto il segno della politica bipartisan, 26 gennaio 2010, 12:56
Caro R. , se non c’è questa omologazione, spiegami allora il motivo per cui oltre 20 milioni di Italiani votano per il Berluska ed è tutta gente che per la maggior parte non ha la villa a Cortina, la BMW in garage, il conto corrente in Svizzera e la barca a Porto Cervo !!
Il problema è che chi controlla l’informazione e l’industria culturale riesce sempre ad imporre i propri modelli e a pilotare il consenso a suo piacimento !!
I più votano il Berluska per ignoranza e non per consapevole scelta politica : questo è un problema culturale o di incultura politica , se vuoi !!
MaxVinella
4. Sotto il segno della politica bipartisan, 26 gennaio 2010, 14:21
Comunque non supera i 15 milioni di voti ed alle ultime uropee ha superato di poco gli undici ... così, per la precisione ...
Sempre troppi, è ovvio, e certamente in gran parte senza il Suv sotto casa o la barca omeggiata a Capri ...
Ma non lo facciamo più "popolare" di quello che è veramente ...
La sua unica vera grande forza, anche più importante dello strapotere mediatico, è l’assoluta insipienza delle opposizioni.
La vicenda pugliese docet ...
Raf
5. Sotto il segno della politica bipartisan, 26 gennaio 2010, 18:36
Caro Raf, più che di insipienza parlerei di una vera ed propria assenza di opposizione !!
Il problema è che chi dovrebbe fare opposizione non ha interesse a farla, perchè mira in realtà ad una gestione consociativa del potere, spartendosi sottobanco le richezze e le risorse del paese, in barba alla sinistra , al centro e alla destra , che ormai sono solo parole vuote e prive di significato !!
La vera politica si fa in stanze "altre" da quelle istituzionali, in un dimensione occulta dove le differenze si annullano e gli interessi si intrecciano !!
MaxVinella