Home > Un paese multietnico
Perché in Italia i migranti ci spaventano? Perché dobbiamo assistere a questa ondata di stampa becera e esecrabile, di puro stile fascista, anche se viene da sinistra?
In Inghilterra le etnie sono molte e convivono benissimo.
Non ci sono quasi mendicanti, né disoccupati o migranti cenciosi, ma gente attiva e ben vestita che ha casa e lavoro. Non ci sono baracche o accampamenti di disperati. La polizia è disarmata e non c’è carta di identità.
Londra ha un aspetto civile e ordinato malgrado i suoi 12 milioni di abitanti, contando i sobborghi. E’ una grande città multietnica e multiculturale, la più grande e costosa città d’Europa, una città vivace e attiva, con un’enorme massa di giovani che vengono a studiare, a imparare l’inglese o a lavorare, e sono soprattutto italiani e spagnoli.
Basta prendere un qualsiasi metro per vedere gente di tutte le parti del mondo che convive pacificamente.
L’etnia indiana ha occupato tutti i settori ed è 2° ma di poco a quella inglese. Ci sono zone intere monoetniche, la zona ebraica (elegantissima), quella pachistana, quella araba.. Subito dietro la City c’è di tutto, un quartiere, per di più non ricco, che è il più multietnico d’Europa. Dietro l’elegante strada con i grattacieli delle multinazionali e le boutiques di Versace e Dior, si aprono stradine da suk. Si vedono i neri più neri d’Africa, neri chiassosi di Harlem, moltissimi indiani col turbante o donne indiane in sari o irachene velate, moltissimi cinesi e giapponesi. nessuno ci fa caso. Nessuno sbraita contro il velo o il burka. Nessuno chiede a nessuno una omologazione. Si lascia vivere. E tutti convivono facilmente e ognuno evolve e progredisce per scuo conto e tutti insieme. Si trova casa e lavoro qualunque sia il proprio paese di partenza o il proprio colore della pelle. Il razzismo di casa nostra non si sa nemmeno cosa sia. E chiese di ogni fede convivono benissimo una accanto all’altra senza che ci siano petizioni per distruggerle.
Ma forse Londra e l’Inghilterra sono amministrate un po’ diversamente del nostro sciagurato paese.
In tutte le nazioni europee ci sono problemi legati alla multetnicità ma solo da noi producono sfracelli, altrove sono amministrati da gente che sa amministrare.
I guai ci sono solo in paese malgovernati da incompetenti come l’Italia, dove in 12 anni si sono succeduti governi uno peggiore dell’altro che hanno saputo fare solo chiacchiere e spartizioni bypartisan di ricchezza pubblica (e B non è certo stato l’ultimo in questo) o aumenti di abusi e privilegi.
Se invece di arraffare, i nostri governanti imparassero a governare, l’Italia sarebbe come l’Inghilterra o la Svizzera.
L’Inghilterra, ricordiamolo, avrà anche il petrolio del mare del Nord, ma ha poca agricoltura e allevamente, non ci sono miniere ed è finito anche il carbone, ed essenzialmente si arricchisce col terziario. Perché l’Italia no?
Perché non può stare al passo delle altre grandi potenze europee ma viene fatalmente sospinta verso il 3° mondo? La colpa non è certo dei rom o rumeni, come qualche assatanato urla. Abbiamo persino meno migranti degli altri paesi europei, mentre abbiamo il fenomeno gravissimo della nostra gioventà che espatria per lavoro, respinta dallo stesso Stato, che preferisce spendere in armi e in carrozzone pubblico che in futuro.
La colpa dei casini italiani è di chi governa o ha governato e che ora, grazie a una stampa infame, cerca di creare capri espiatori per aizzare la furia popolare, quella che da un po’ stava attaccando i partiti.
E’ chiaro capire che la caccia al rumeno è solo un diversivo per i citrulli.
I fascisti e leghisti possono ora accanirsi con la loro incultura, rozzezza e ignoranza da bestie, ancora più grave quanto pià ei esaltanoa proclamarsi cristiani.
Ma non è con le offese o bastonando dei migranti che usciremo dal problema. Non faremo che aggiungere barbarie a barbarie.
Il movimento dei popoli nel mondo non si può fermare con i muri e le frontiere e i furor di popolo. Ciò non è più possibile ed è idiota solo pensarlo. La campagna demenziale della destra e, purtroppo, oggi, anche di parte della sinistra, ci lascia sbigottiti e aumenta il discredito politico, non solo perché è fuori di cervello ma perché intende ignorare un fenomeno ineliminabile e vuol chiudere un’alluvione con un ombrello.
Non è così che un problema si risolve. Queste è medioevo!
Il movimento dei popoli affamati è inarrestabile. Però questo movimento lo si può governare e ciò avviene dove la legge è legge e la pena è pena (anche per i cittadini regolari, anche per chi comanda) e dove si sa agire efficacemente sull’economia interna ed estera, per es. non spendendo il doppio di una Finanziaria in armi, non esportando guerre, non occupando paesi lontani, non proteggendo governi infami solo perché ti vendono petrolio o ti comprano armi, e non favorendo un dominio di multinazionali e di organismi internazionali a senso unico che hanno accentrato la ricchezza nelle mani di pochi, aumentando la povertà di troppi.
Il neoliberismo ha aumentato la miseria del mondo, questa è la conseguenza, ma anche il comunismo ha lasciato paesi distrutti, anche moralmente, questa è la conseguenza.
Ora i poveri ci sono, non li possiamo ammazzare perché ci danno noia.
Povertà è miseria anche interiore. Il povero non è bello, non è civile, non è colto, non è ordinato, non è piacevole da guardarsi, non è carino, ma non si lascia ammazzare senza reagire, non si lascia murare vivo, è una forza che resiste e non si può semplicemente cacciarlo altrove.
C’è una forza, la forza della fame, che è più forte di qualiasi multinazionale, di qualunque stato a deriva fascista.
Se l’esodo dei miseri non lo vogliamo, dobbiamo arginare l’immiserimento e lo sfruttamento, non le persone fisiche degli sfruttati e dei miseri, dobbiamo uscire da un sistema selvaggio del neoliberismo e frenare anche il trend malefico irreversibile di inquinamento che aumenterà le zone aride e spingerà milioni di affamati verso una probabile salvezza e cioè da noi.
Finché continuiamo ad occupare militarmente paesi, a spendere in morte e non in vita, a complottare con dittatori, associarci a guerrafondai, fruttare mano d’opera schiavizzata, acquistare prodotti di aziende che si sono dimostrate le peggiori della Terra, delocalizzare là dove il lavoro costa meno ed è meno protetto, licenziando o immiserendo i nostri lavoratori, finché ricatteremo i paesi africani nei loro export o nei servizi pubblici, privatizzeremo le risorse di tutti, esporteremo scorie tossiche o OGM.. finché faremo questo, avremo di conseguenza una massa di disperati di ritorno. E’ inevitabile.
Come è inevitabile un futuro multietnico.
Dobbiamo regolare il mondo nel modo migliore possibile, non con i muri o gli anatemi o le pretese di superiorità o le avidità commerciali, ma pensandoci tutti come una comunità mondiale, non come una comunità locale, perché il locale per molti versi (i campanilisti si rassegnino) è morto e sepolto, ed è stato proprio il loro neoliberismo avido e senza rispetto umano ad ammazzarlo.
La Germania si sta avviando ad essere un paese a maggioranza turca, glI USA a maggioranza ispanica, l’Inghilterra a maggioranza indiana. Noi vediamo aumentare il numero di cinesi, di marocchini, di senegalesi, di rumeni, di polacchi...
Non ci possiamo far niente. Questi sono i fatti. Solo i bambini pensano che i fatti che non ci piacciono possono sparire se si strilla o si batte i piedi o si chiudono gli occhi per non vederli. Se siamo adulti e non fanatici cloni che urlano a comando aizzati dai partiti o dai media assassini, questi fatti dobbiamo guardarli bene in faccia.
La miseria non è mai "di un altro". La miseria di tutti è "nostra" e ci riguarda.
Messaggi
1. Un paese multietnico, 5 novembre 2007, 12:49
Cara Viviana, la multietnicità è una prospettiva a cui, volenti o nolenti, non ci si può sottrarre ed è bene che ci si cominci a preparare. I grandi fenomeni migratori sono processi sostanzialmente inarrestabili : li puoi al massimo ostacolare o provvisoriamente rallentare, ma poi, è storicamente provato, procederanno inesorabilmente. Anche nei confronti delle invasioni barbariche furono messe in atto contromisure che sul momento si rivelarono efficaci, ma poi alla lunga sfondarono e noi italiani, come etnia, siamo il risultato di una "mixitè" composta da popoli autoctoni, etruschi, celti, arabi, greci etcc.. Tutto questo potrà anche non piacere o risultare sgradevole , ma nessuno ha mai avuto mezzi per efficacemente opporsi o impedire tali fenomeni e dovremo tranquillamente abituarsi a convivere con il "melting pot" , accettando il fatto che i notri pronipoti avranno probabilmente la pelle in pò più scura o gli occhi di taglio orientale. Anche la nostra cultura, che noi ingiustamente e superbamente, reputiamo la migliore o comunque priva di alternative valide e credibili, subirà un processo di contaminazione e niente ci però può portare ad escludere che l’esito futuro sia peggiore o inaccettabile .
MaxVinella